L'arca olearia
Perchè gli americani dovrebbero acquistare l'extra vergine italiano di qualità?
Secondo l'autore di “Extraverginità”: “i grandi oli d'Italia sono, per parafrasare Lévy-Strauss, non solo buoni da mangiare, ma anche buoni da pensare.” A renderli speciali c'è la sapienza e l'artigianalità di olivicoltori e frantoiani che sanno esaltare le proprie olive in modi unici
06 febbraio 2014 | Tom Mueller
Gli americani hanno bisogno dell'olio di oliva di qualità Made in Italy per le stesse ragioni, e sono molte, per cui amano l'Italia.
Partiamo dalle varietà. Dalle Alpi fin quasi ai confini con l'Africa lo stivale italiano ospita migliaia di differenti microclimi e paesaggi. Qui vi crescono più di 500 diverse cultivar di olivo. Sono queste le materie prime che rendono così unici e distinguibili i diversi oli d'Italia.
Ma c'è di più. Da questa grande biodiversità italiana discende anche l'arte di “cavar l'olio dalle olive”. Olivicoltori e frantoiani sanno interpretare, dal campo al frantoio, le proprie olive in modi unici. Si combinano tecnologie iper-moderne e antiche tradizioni e conoscenze.
E' questa arte che produce la complessità degli oli italiani. I migliori oli italiani contengono aromi misteriosi e infinitamente affascinanti, al naso e al palato, fino a note di amaro e piccante che si contrappongono e si completano.
Non tutti sanno che proprio l'amaro e il piccante sono segnali salutistici. Alcune tra le più aromatiche varietà italiane, come Coratina e Moraiolo, contengono, se correttamente lavorate, tra i più alti livelli di biofenoli e altre sostanze salutistiche degli extra vergini provenienti dai quattro angoli del globo.
Ma non c'è solo la biodiversità e la salute. L'arte di olivicoltori e frantoiani si combina con un'altra arte, nota come la Cucina Italiana. E' qui che ciascun ingrediente, tra cui l'extra vergine, sa esaltarsi in una vasta gamma di specialità locali.
Così l'olio di Taggiasca, ligure, area dove vivo, è il cuore e l'anima del pesto. Il grande corpo del Moraiolo umbro si fa sentire nella zuppa frantoiana. L'equilibrio della Leccino toscana si combina meravigliosamente con un branzino al sale. Molti oli italiani sono poi deliziosi su insalate fresche, con verdure di fattoria. Qui i miei preferiti sono la veneta Grignan e la campana Reccioppella. Alcuni sono buoni perfino sulla frutta, come ho imparato in una calda notte di mezza estate a Ragusa Ibla, cittadina siciliana, dove ho degustato l'insalata d'arance (Tarocco e Sanguinella) con peperoncino e inondata dall'olio di Tonda Iblea.
Saper godere di questa ampia e fantastica gamma di oli italiani significa quindi assaggiare pezzi d'Italia, compiendo un lungo viaggio attraverso la campagna del Belpaese.
Saranno gli oli italiani a guidarci e guidarvi nel labirinto del gusto italiano.
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