L'arca olearia

Con la sansa d'oliva è possibile una funghicoltura da reddito

Una spin off dell'Università di Granada ha brevettato un sistema per rendere il sottoprodotto oleario un perfetto substrato per far crescere funghi anche ad alto valore aggiunto

17 novembre 2012 | Graziano Alderighi

Una spin off dell'Università di Granada (Misur) ha brevettato il metodo di produzione e il substrato, a base di sansa d'oliva, per la coltivazione sia dei comuni funghi shiitake sia dei più pregiati delicious.

Il metodo di produzione si basa su una miscela, a base di sansa d'oliva, miscelata con residui vegetali, generalmente di mais, fertilizzanti biologici e miceli di funghi.

Ne esce così un substrato perfetto per una funghicoltura da reddito.

Il prodotto così ottenuto ha infatti notevoli vantaggi. Oltre ad essere 100% organic, e quindi utilizzabile in regime biologico, presenta un metodo innovativo di gestire il sottoprodotto sansa e quello del mais, valorizzandone le caratteristiche.

In particolare, riguardo alla sansa, avrebbe proprietà nutrienti, visto il contenuto d'azoto, ma anche antifungine, visto l'alto tenore di polifenoli. Sarebbe un controsenso utilizzare antifungini in un substrato per la funghicoltura, se non fosse che la nascita di funghi diversi da quelli voluti, esattamente come avviene per le infestanti, può far diminuire la redditività della coltura. Inoltre i polifenoli agiscono da antiossidanti naturali, proteggendo i miceli dall'aggressione di patogeni.

Uno dei segreti del successo dell'iniziativa è infatti quello di inoculare il substrato a base di sansa non con le spore, che potrebbero essere danneggiate irreparabilmente dall'azione antifungina dei polifenoli, ma dei miceli. “facendo un confronto con gli alberi da frutto, sarebbe come piantare una piccola mela” ci spiega il direttore del Misur Alberto Lamenca.

Nel mix del substrato, come fertilizzanti naturali e regolatori dell'acidità, vengono anche utilizzate le vinacce.

Il substrato preparato da Misur è attualmente venduto in tutto in diverse regioni spagnole: in tutta la provincia di Granada, da Guadix, dove è situato l'impianto di produzione, a nord (Baza, Huéscar), fino alla regione di Alhama. E' già prevista un'espansione dei punti vendita a Alpujarra in Andalusia, a Capra in provincia di Cordoba, a Sierra de Ronda nell'area di Malaga e a Sierra Norte in provincia di Siviglia.

Attualmente l'impianto di produzione utilizza 300 tonnellate all'anno di sansa.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"

09 agosto 2025 | 11:00

L'arca olearia

Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media

08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa

L'arca olearia

I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale

08 agosto 2025 | 16:00

L'arca olearia

Le risposte fisiologiche e biochimiche delle olive all’infezione da Colletotrichum

I marcatori di stress ossidativi (MDA, H 2 O 22) hanno rivelato risposte distinte alla difesa. I livelli di clorofilla, carotenoidi e zucchero variavano da cultivar e specie di agenti patogeni

08 agosto 2025 | 15:00

L'arca olearia

La dinamica di raffreddamento superficiale nelle olive utilizzando l'imaging termico

La temperatura del raccolto è un fattore determinante per la qualità dell'olio d'oliva. Quando le olive arrivano al frantoio con elevate temperature, il calore aggiuntivo generato durante la frangitura e la gramolazione può spingere le temperature della frutta oltre le soglie note per innescare difetti di fermentazione e sensoriali

08 agosto 2025 | 14:00

L'arca olearia

I frantoi italiani rimangono solo una ispirazione dal passato?

La voglia di innovazione e di conquista dei mercati oggi non ha più sede in Italia ma, forse, in Turchia. Haus è partita alla conquista del mercato oleario nazionale “e ci crediamo fortemente”

08 agosto 2025 | 11:00