L'arca olearia
Niente più gramole. Basta una scossa elettrica
Brevi impulsi creati da un forte campo elettrico per allargare i pori delle membrane cellulari e favorire la fuoriuscita dell'olio. La nuova macchina in sperimentazione presso il Centre de Recerca I Investigaciò de Catalunya
21 aprile 2012 | Antonio G. Lauro
"Abbiamo migliorato il processo di estrazione dell'olio di oliva, utilizzando una tecnologia basata su un campo elettrico pulsato", ha spiegato Arturo Portugal, ingegnere di ricerca presso il CRIC (Centre de Recerca I Investigaciò de Catalunya - Barcellona). A Malagón nella Spagna centrale, una piccola azienda sta testando un nuovo modulo per l'estrazione dell'olio dale olive.
L'idea è quella di applicare una scossa elettrica prima di spremere le olive, attraverso brevi impulsi creati da un forte campo elettrico; questi, allargano i pori nelle membrane cellulari, semplificando l'estrazione dell'olio.
Portugal spiega che "Gli impulsi elettrici generati dalla macchina, attraversano la pasta di olive, con il risultato di ottenere più olio estratto dalla stessa quantità di materia prima. Per di più l'impulso elettrico che apre i pori delle drupe di oliva rende più semplice ottenere l'olio anche da olive acerbe".
Il proprietario dell'azienda dove si è svolta la sperimentazione - Aniceto Gómez -ha confermato la qualità del dispositivo ed ha riferito che "Per garantire la migliore qualità dell'olio ottenuto è importante estrarlo senza riscaldare la pasta di olive e la macchina del progetto facilita questo processo di estrazione, rendendo possibile estrarre olio dalle migliori olive verdi anche a temperatura ambiente".
L'impianto pilota, che attualmente può "trattare" sei litri di pasta di olive al secondo consentirà di estendere, dopo la sperimentazione sviluppata nell'ambito di un progetto dell'UE, la tecnologia a livelli di piena produzione.
La nuova tecnologia, conclude Arturo Portugal "Consentirà di migliorare la competitività del settore dell'olio d'oliva, aumentandone la produttività".
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"
09 agosto 2025 | 11:00
L'arca olearia
Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media
08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa
L'arca olearia
I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale
08 agosto 2025 | 16:00
L'arca olearia
Le risposte fisiologiche e biochimiche delle olive all’infezione da Colletotrichum

I marcatori di stress ossidativi (MDA, H 2 O 22) hanno rivelato risposte distinte alla difesa. I livelli di clorofilla, carotenoidi e zucchero variavano da cultivar e specie di agenti patogeni
08 agosto 2025 | 15:00
L'arca olearia
La dinamica di raffreddamento superficiale nelle olive utilizzando l'imaging termico

La temperatura del raccolto è un fattore determinante per la qualità dell'olio d'oliva. Quando le olive arrivano al frantoio con elevate temperature, il calore aggiuntivo generato durante la frangitura e la gramolazione può spingere le temperature della frutta oltre le soglie note per innescare difetti di fermentazione e sensoriali
08 agosto 2025 | 14:00
L'arca olearia
I frantoi italiani rimangono solo una ispirazione dal passato?

La voglia di innovazione e di conquista dei mercati oggi non ha più sede in Italia ma, forse, in Turchia. Haus è partita alla conquista del mercato oleario nazionale “e ci crediamo fortemente”
08 agosto 2025 | 11:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registratigabriele maiorano
23 aprile 2012 ore 12:13Sembrerebbe basato sul principio dell'elettroporazione, tecnica usata da tempo nella biologia molecolare per aprire pori nelle cellule facilitando così l'ingresso di DNA o altro materiale genetico. In questo caso, sembra che si usi per far uscire qualcosa, cioè l'olio contenuto nei corpi oleosi della cellula. Resto dubbioso sulla completa eliminazione delle gramole, un conto è favorire la liberazione dell'olio dalle cellule vegetali, un conto è il processo di coalescenza che aggrega le microgoccioline fuoriuscite in macrogocce che solo così possono essere separate nel decanter, e questo avviene solo col rimescolamento continuo in fase di gramolatura.
Antonio Giuseppe Lauro
22 aprile 2012 ore 20:29Salve Giovanni,
La ricerca in questione (si badi bene, è una ricerca) propone un metodo differente di lavorazione. Quello che ci è dato da sapere è il funzionamento generale della nuova tecnologia (cfr. il video, oggi tradotto in italiano, su: http://it.euronews.com/2012/04/12/una-spremitura-da-choc-per-le-olive/), mentre per i dettagli credo occorra attendere ancora qualche tempo. La macchina, applicata dopo la frangitura, lavora la pasta di olive sottoponendola agli impulsi elettrici. Come questo accade, ad oggi, non è spiegato. Questo si, credo sia segreto industriale. Per la lipossigenasi e tutta la chimica che porta alla formazione dei profumi e del flavor dell'olio, su Teratro Naturale potrà trovare molti articoli relativi a questo tema o, se vuole, posso mandarle qualche mio recente lavoro.
Antonio G. Lauro
giovanni breccolenti
22 aprile 2012 ore 17:35Sig. Antonio,il titolo dell'articolo è "niente piu' gramole",pero' qui sotto lei dice che la macchina agisce sulle paste gia' lavorate.Ci spiega bene?( se non è un segreto industriale,anche la questione delle lipossigenasi e la degradazione dell'oleoropeina da parte dei vari enzimi ossidasici).
Grazie.
Antonio Giuseppe Lauro
22 aprile 2012 ore 13:00Gentile Sig. Adriano, le rispondo con piacere.
Innanzitutto la macchina agisce sulla pasta di olive già lavorate e ciò rende più permeabili le cellule. Poi, come si fa in questi casi, aspettiamo i dati definitivi su larga scala, apprezzeremo così i risultati e frmuleremo le eventuali critiche al sistema. L'importante è che qualcosa si muova, nel settore! Ben vengano nuove sperimentazioni. Se sarà così gentile da in armi la Sua mail, le darò tutte le altre informazioni relative al pathway della lipossigenasi.
ADRIANO MORETTI
21 aprile 2012 ore 16:03Come lavorano le lipossigenasi azzerando i tempi di gramolazione e come si forma il trans-2.esenale?
Se possibile gradirei anche una risposta privata. Grazie! Adriano Moretti.(Perugia)
Antonio Giuseppe Lauro
23 aprile 2012 ore 13:22Sig. Gabriele,
La tecnica, come lei stesso riferisce, non è nuova in assoluto in quanto lo stesso istituto, in Spagna, la ha utilizzata in precedenza in altri contesti. Occorre capire se la gramolazione della pasta è prevista, o meno, nella linea di estrazione (cosa che al momento non si evince), altrimenti anch'io concordo con lei nell'affermare che si rende difficoltosa l'estrazione in queste condizioni.
Che dire ancora: aspettiamo (con fiducia e speranzosi) i dettagli!