L'arca olearia
Una “rete” di eccellenze intorno a Olio Capitale. Il futuro si gioca adesso
L’appuntamento di Trieste sta ormai consolidandosi. A dimostrarlo le crescenti attenzioni degli operatori. Così, in attesa di conoscere i migliori extra vergini del 2011, si lavora a un progetto di aggregazione che permetta finalmente di “fare squadra”
11 febbraio 2012 | Luigi Caricato
Veniamo a noi. Per la sesta volta consecutiva è tempo di Olio Capitale. Ormai tutti ne riconoscono l’importanza. La tappa di Trieste è una data ormai certa sul calendario. La si attende con fiducia, nella speranza di instaurare delle buone relazioni commerciali. Non è poi così fcaile, ma trovare un luogo in cui ciò possa avvenire con qualche motivo di fiducia è già un buon segnale. Il fatto che gli espositori ritornino e si presentino puntuali all’appello è la chiara testimonianza di un meccanismo che funziona. La manifestazione fieristica piace, raccoglie consensi pur in tempi di un’economia incerta.
Qui a Trieste in tanti vi trovano ciò che non hanno mai avuto occasione di trovare altrove: una casa comune in cui sentirsi seguiti passo passo e quasi coccolati e presi per mano. Quando è stato il tempo dell’esordio, lo ricordo molto bene, con una prima edizione dalle grandi attese per chi ha pensato bene di organizzare l’evento ma dagli esiti incerti, forse in molti avranno pur sorriso, con una punta malcelata di ironia, pensando soprattutto all’impossibilità di imporre all’attenzione generale una manifestazione fieristica interamente dedicata all’olio ottenuto dalle olive. Eppure, a distanza, i conti tornano. La tenacia di chi ci ha creduto dimostra che è stata ideata una manifestazione cucita addosso su misura. Tipicità e qualità, sono due espressioni che si ritrovano ovunque, refrain troppo scontati di cui si abusa con estrema disinvoltura, ma alla fine quando l’accoppiata di queste due parole ha con sé contenti forti, il peso di queste due parole si fa sentire.
Un salone altamente specializzato rivolto a un pubblico ristretto che ha a che fare con un prodotto certamente dall’alta valenza simbolica ma di fatto poco considerato – sia dai consumatori, che tuttora continuano ad acquistare extra vergini badando al prezzo più conveniente, sia dagli stessi operatori commerciali, decisamente svogliati nel momento in cui selezionano gli oli da porre in vendita, sia dagli stessi ristoratori, ai quali interessa un olio qualsiasi purché sia un grasso e che costi poco – possiamo anche dirlo, senza tante reticenze: non è affatto facile farsi largo e proporre degli oli d’eccellenza al giusto prezzo. Eppure bisogna partire da qui. Il futuro si gioca adesso. La formula creata a Trieste ha dato i suoi frutti, riuscendo a far incontrare coloro che realmente sono interessati all’olio di qualità, al di là di quanto possa costare, con coloro che cercano non dico acquirenti certi, ma almeno soggetti incuriositi e disposti ad ascoltare e provare.
L’appuntamento di Trieste sta dunque ormai consolidandosi sempre più. A dimostrarlo sono le crescenti attenzioni degli operatori; e così, in attesa di conoscere i migliori extra vergini del 2011, con il concorso oleario omonimo, si lavora a un progetto di aggregazione che permetta di “fare squadra”. E’ una grande scommessa, ma si può essere certi che se la volontà dei principali attori della filiera è concorde e univoca i risultati non tarderanno certo ad arrivare. L’impegno di Olio Capitale a far da tramite in questo percorso virtuoso c’è, è reale.


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