L'arca olearia
Paste che smelmano. L'incubo dei frantoiani
Difficoltà estrattive dovute a un'eccezionale contenuto di acqua libera o a olive surmature. Aggiungere acqua al decanter non è l'unica soluzione
19 novembre 2011 | Alberto Grimelli
“Guarda come smelma questa pasta”. E' una frase che mi è capitato di sentire spesso durante questa campagna olearia.
Anche cultivar che tradizionalmente non presentavano questo problema in realtà hanno manifestato difficoltà estrattive, con possibile perdita di olio, con i dischi dei separatori che si sporcano più rapidamente per un olio che esce dal decanter con molte impurità e quindi con la conseguenza finale di una perdita di resa e di dare all'olivicoltore un olio “sporco”.
La soluzione tecnica adottata largamente contro questo problema è una gramolatura per tempi più lunghi e a temperature più alte e una forte aggiunta di acqua al decanter.
Si tratta di misure che non sempre ottengono i risultati sperati e che hanno, per di più, l'inconveniente di portare a una perdita di profumi e di aromi nell'olio, oltre che un abbassamento del contenuto di polifenoli.
Contro le paste che smelmano non esiste altra soluzione che perdere meno in quantità e più in qualità?
Fermo restando le difficoltà tecnologiche relative a certe tipologie di pasta, si possono attuare dei correttivi che limitino fortemente le perdite aromatiche e quelle in olio, permettendo alle macchine di funzionare entro i parametri dell'efficienza.
Si tratta di soluzioni tecnicamente più complesse che richiedono perizia da parte del frantoiano e cura nella gestione dei macchinari, due elementi che non sempre, in campagna olearia, sono facilmente riscontrabili o attuabili ma che si possono rivelare indispensabili per un salto qualitativo nella gestione del frantoio e per la massima soddisfazione del cliente.
Fermo restando la sensibilità del frantoiano nel valutare le olive in entrata, così da poter impostare, se non il corretto tempo di gramolatura, non superiore ai 45 minuti, almeno la temperatura più idonea (certamente un po' più alta per le varietà, come la Leccino, che tradizionalmente sono più portate a smelmare) e comunque non superiore ai 30 gradi, la regolazione della monopompa e del decanter sono essenziali al fine di un buon risultato finale.
Prima di aggiungere acqua, su paste difficili, potrebbe risultare utile abbassare la portata della monopompa, così da ridurre il flusso di pasta al decanter. E' consigliabile effettuare questa operazione per gradi, ovvero non operare una drastica riduzione della portata (superiore al 10%) in un'unica soluzione perchè potrebbe squilibrare il decanter con negative conseguenze estrattive. Naturalmente l'abbassamento della portata della monopompa comporta anche una nuova regolazione del flusso di acqua nel decanter e, qualora presente, del regolatore di velocità coclea/tamburo.
Dovrà essere l'esperienza del frantoiano a valutare, in ragione del grado di pulizia e impurità dei flussi di acqua e olio in uscita dal decanter se questo sta lavorando in maniera ottimale oppure se viene richiesta una ulteriore regolazione.
Si consiglia tuttavia di non superare una riduzione del 20% nella portata della monopompa in quanto, in ragione del decanter, si potrebbero avere degli scompensi regolabili unicamente attraverso un riposizionamento delle uscite di acqua e olio. Anche in questo caso, tuttavia, il limite dovrà essere valutato caso per caso, in ragione del grado di efficienza del decanter, verificabile “a occhio” mediante analisi visiva dei flussi di acqua/olio e sansa in uscita nel decanter e analiticamente, misurando il contenuto in olio residuo nelle acqua di vegetazione e nelle sanse.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Il selenio per l’olivo è utile contro gli stress ambientali

Il selenio non ha provocato alterazioni nella produzione delle olive e nella qualità dell'olio d'oliva, ma ha dimostrato un'azione antiossidante e pro-ossidante dose-dipendente nell’olivo
01 luglio 2025 | 16:00
L'arca olearia
Ecoschema 3 per l'olivo: diminuiscono le domande di adesione

L’Ecoschema 3 prevede un contributo per ogni ettaro di Superficie Agricola Utilizzata coltivata a olivo, pari a 220,00 euro/ha. Ma troppa burocrazia e impegni agronomici stringenti fanno diminuire le domande del 17%
30 giugno 2025 | 16:00
L'arca olearia
La struttura della chioma dell’olivo e l’influenza sulla produttività

Architettura della chioma e caratteristiche di fruttificazione dell’olivo sono fondamentali per ottenere una buona produttività. Il problema dell’invecchiamento fisiologico precoce della chioma a causa dell'eccessivo ombreggiamento
30 giugno 2025 | 12:00
L'arca olearia
Le prospettive dei funghi entomopatogeni contro Xylella fastidiosa

L'Università di Cordoba sta esplorando l'uso di funghi entomopatogeni, in grado di infettare gli insetti, per ridurre il numero di vettori che possono trasmettere Xylella Fastidisa e persino alterare la sua capacità di trasmettere i batteri.
28 giugno 2025 | 10:00
L'arca olearia
Un volo sull’Italia dell’olivo e dell’olio d’oliva: come sono andate fioritura e allegagione?

E’ ancora presto per delineare un quadro della prossima campagna olearia, con l’incertezza del clima, degli attacchi di mosca e della disponibilità di acqua a uso irriguo, ma le premesse sono positive quasi ovunque
27 giugno 2025 | 16:30
L'arca olearia
L’utilizzo di ormoni vegetali contro la mosca dell’olivo

Gli ormoni vegetali possono indurre cambiamenti sulla lunghezza, il peso, il volume, la densità e il peso della polpa dell’oliva e questo può influenzare anche lo sviluppo degli stadi preimaginali della mosca dell’olivo, aumentando la quantità di metaboliti secondari
27 giugno 2025 | 16:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati