L'arca olearia

Polverone oli deodorati, la posizione ufficiale della Società sostanze grasse

Puntualizzazioni in relazione a quanto apparso recentemente sulle principali testate giornalistiche a proposito della adozione e prossima entrata in vigore del Reg (UE) 61/ 2011

07 marzo 2011 | T N

La Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse, fondata nel 1960 e che ha tra i suoi soci la maggior parte dei ricercatori e dei tecnici del settore, ritiene doveroso ed utile fare alcune puntualizzazioni in relazione a quanto apparso recentemente sulle principali testate giornalistiche a proposito della adozione e prossima entrata in vigore del Reg (UE) 61/ 2011.

Preliminarmente vale la pena ricordare brevemente alcune importanti tappe del percorso sviluppato nel corso degli anni per migliorare le garanzie di tutela del consumatore e dei produttori onesti.

Un po’ di anni addietro, la miscelazione con oli raffinati poteva essere messa in evidenza da una semplice analisi nell’UV; in seguito, per meglio garantire la qualità del prodotto e contrastare nuovi fenomeni di frode, dopo una adeguata sperimentazione si licenziò il metodo per la determinazione dei trans-isomeri degli acidi grassi (Reg (CE) 1429/92 del 26 Maggio 1992), cui seguì la determinazione degli stigmastadieni (Reg(CE)656/95 del 28 Marzo 1995) e l’adozione del metodo della determinazione del ∆ECN42 (Reg(CE) 2472/97 dell’11 Dicembre 1997).

Infine, nel 2007, si migliorò il metodo per la determinazione della presenza di oli esterificati (Reg(CE) 702/07 del 21 Giugno 2007).
Tutti questi metodi, frutto dell’intenso lavoro condotto con la fondamentale partecipazione dei ricercatori italiani, sono stati utili a migliorare sempre più la qualità degli oli extravergini di oliva e a contrastare fenomeni di frode sempre più sofisticati.

Naturalmente, l’evoluzione ed il miglioramento delle prestazioni dei metodi analitici sono legati al progredire delle conoscenze scientifiche, acquisite attraverso la ricerca di base ed applicata e della performances della strumentazione analitica.

Vale la pena rammentare che lo sviluppo e l’adozione di un metodo analitico è un processo non semplice, che prevede l’organizzazione di sperimentazioni collaborative (ring test) a livello internazionale atte a collaudare adeguatamente il metodo stesso, onde fornire adeguate garanzie di affidabilità e verificare che metodo e limiti proposti siano efficaci e non escludano dal mercato grandi quantitativi di oli genuini.

Il metodo degli alchil esteri, oggetto del Reg (UE)61/2011 fu proposto dai ricercatori dell’Instituto de la Grasa di Sevilla nell’autunno 2006, in seguito nella “versione” rivista dal dr. Mariani della Stazione Sperimentale Oli e Grassi , venne sottoposto a due sperimentazioni collaborative per giungere nel 2009 alla adozione da parte del Consiglio Oleicolo Internazionale e finalmente quest’anno alla sua pubblicazione come metodo ufficiale UE.

A proposito di questo metodo e di quanto riportato da molte testate nazionali, si ritiene doveroso precisare quanto segue:

1. Il metodo non è dedicato alla messa in evidenza di olio deodorato, bensì di oli di qualità inferiore. E’ ovvio che tra gli oli di qualità inferiore si possano trovare oli deodorati, ma non solo questi. Pertanto non è corretto riportare l’informazione che il metodo degli alchil esteri serva alla messa in evidenza del deodorato

2. I limiti adottati non sono quelli riportati. Negli articoli si parla di un limite di 150 mg/kg. Ciò non è corretto: il limite è 75 mg/kg, poi si ammette un contenuto tra 75 e 150 mg/kg, ma in questo caso il rapporto esteri etilici/esteri metilici deve essere inferiore o eguale a 1,5.

3. In sede di adozione del metodo e dei limiti definiti dal Consiglio Oleicolo Internazionale –COI-, non Unione Europea che come membro del COI deve ad esso armonizzarsi) si dovette scegliere tra i) accettare i limiti sopra riportati e disporre di un metodo, tenendo in debita considerazione le posizioni espresse da tutti i paesi produttori nell’ambito di un ampio confronto sia in sede COI che UE, derivanti dall’enorme diversità e condizioni ambientali di differenti aree di produzione con rilevanza sul mercato mondiale; ii) rifiutare i limiti, ma non disporre di alcun metodo ufficialmente riconosciuto, è ovvio che la scelta fosse obbligata: meglio disporre di un metodo piuttosto di non avere nulla, poi sui limiti si sarebbe potuto ragionare in seguito: esiste già il precedente degli stigmastadieni, il cui limite fissato inizialmente a 0,15 mg/kg, venne poi ridotto a 0,10 mg/kg.

4. Non si comprendono alcuni comportamenti: su “Il fatto alimentare” del 12 Febbraio 2011 si citano i limiti comunitari in maniera corretta, poi però su Repubblica i medesimi autori citano il limite comunitario in maniera non corretta, parlando solo di un quantitativo massimo di 150 mg/kg.

Infine, la SISSG invita caldamente le varie testate giornalistiche a verificare attentamente la competenza e la attendibilità scientifica delle persone che formulano giudizi su argomenti squisitamente scientifici: si sono letti commenti inopportuni di persone che si avventuravano in terreni dei quali palesemente non possiedono adeguate conoscenze , tra l’altro, senza un minimo di rispetto per chi delegato italiano in sede internazionale, ha lavorato e continua a lavorare per sviluppare metodi per migliorare il livello di garanzia degli oli extra vergini di oliva. Probabilmente questi “testimoni” non sanno che nel corso di vari decenni, i ricercatori italiani hanno sviluppato la maggior parte dei metodi che hanno garantito il controllo della purezza e della qualità del prodotto.

Stupisce inoltre che Organizzazioni e “esperti”, compresi alcuni che partecipano regolarmente ai gruppi di lavoro che in Italia sviluppano metodi di analisi della qualità e genuinità degli oli d’oliva, abbiano addirittura parlato di legittimazione degli oli deodorati: prima dell’adozione del Reg (UE)61/2011 si potevano commercializzare oli con qualsiasi contenuto di alchil esteri, mentre ora essi vanno dosati e per la loro concentrazione esiste un limite.

La SISSG rimane come sempre a disposizione di coloro i quali siano interessati a volere dibattere temi scientifici su basi scientifiche e ricorda come di alchil esteri si sia parlato in due convegni da essa organizzati, in maggio 2010 a Bologna e in ottobre 2010 a Massa Marittima.



Per la SISSG
Il Presidente
Prof. Lanfranco Conte

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