L'arca olearia

Nel barese una cattiva campagna olearia, segnata ancora dalla crisi dei prezzi

Pesante il calo produttivo, stimato dal 20 al 40%, secondo Assoproli Bari. Il prezzo all'ingrosso si dovrebbe presto stabilizzare su livelli vecchi di dieci anni

30 ottobre 2010 | T N

Una flessione dal 20 al 40 per cento nella produzione. Viene confermato da Assoproli Bari il dato negativo che riguarda la campagna dell'olio in corso. Si tratta di dati che l'organizzazione di operatori olivicoli ha raccolto sul campo.

In una vasta zona attorno a Bari (agri di Ruvo, Bitonto, Terlizzi, Palo, Modugno, Bitetto, Sannicandro, Cassano, Acquaviva, Triggiano, Valenzano, Capurso e Bitritto) sono stati installati 113 campi-spia che hanno monitorato 460 ettari di colture a olivo. Nella zona a Sud del capoluogo (campi di Monopoli, Conversano, Putignano, Polignano, Castellana e Santeramo) i campi-spia erano 20 per tenere d'occhio 60 ettari di uliveti.

L'olio nuovo ha un prezzo all'ingrosso che oscilla tra i 3,10 e i 3,20 euro al chilogrammo ma secondo la stessa Assoproli nel giro di qualche giorno dovrebbe assestarsi sui 3 euro.

Il prezzo di 270 euro il quintale al netto dell'Iva è vecchio di almeno 10 anni. Il consumatore finale dovrebbe acquistare una lattina da 5 litri di olio extravergine a 20, 22 e anche 25 euro.

"Alle aziende di produzione e trasformazione - dice Francesco Guglielmi, presidente di Assoproli - va fornita la giusta assistenza tecnica per continuare a migliorare la qualità dell'olio extravergine, tracciato e certificato. Così da alzare il livello della competizione sul mercato, perseguendo l'obiettivo del giusto prezzo".

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