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IRRIGARE RISPARMIANDO ACQUA ED ENERGIA

Il Laboratorio Nazionale per l’Irrigazione di Pisa ha realizzato per conto dell'Arsia un software per l’ottimizzazione degli impianti a goccia. Rappresenta un utilissimo strumento per agricoltori e tecnici attenti e sensibili, oltre che al portafoglio, anche all’ecocompatibilità e sostenibilità delle loro aziende

03 aprile 2004 | R. T.

Irrigare risparmiando acqua ed energia. E’ questo lo scopo di un nuovo software applicativo realizzato per conto dell’Arsia, l’agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, da Marcello Bertolacci e Ivan Solinas, del Laboratorio Nazionale per l’Irrigazione di Pisa. Il programma è stato presentato a Cesa (Ar), presso l’Azienda Agricola della Regione Toscana dove è ubicato il Centro di Collaudo e Trasferimento dell’Innovazione dell’Arsia, nel corso di un seminario tecnico realizzato in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole. L’obiettivo è quello di verificare il funzionamento degli impianti di irrigazione a goccia delle aziende agricole, al fine di ridurre eventuali inefficienze e di realizzare i nuovi impianti in modo da contenere ulteriormente l’uso di acqua e di energia.
E’ questo l’ultimo prodotto elaborato dall’Arsia – spiega l’Amministratore, Maria Grazia Mammuccini - per la razionalizzazione degli impieghi irrigui, nell’ambito dei progetti che l’Agenzia sta conducendo da diversi anni per promuovere modelli di gestione dell’irrigazione compatibili con la salvaguardia delle risorse idriche.
Quella del risparmio idrico e di una gestione corretta e sostenibile della risorsa acqua è infatti una priorità sulla quale l’Arsia lavora da tempo – continua l’Amministratore – ed è proprio in questo senso che abbiamo attivato, con la collaborazione delle Università di Pisa e di Firenze, una serie di iniziative di collaudo e di divulgazione presso i tre Centri dimostrativi istituiti nelle aree irrigue di maggior rilievo (Cesa in provincia di Arezzo, Grosseto e Suvereto in provincia di Livorno), per la diffusione di tecnologie innovative finalizzate al risparmio idrico e all’utilizzo di risorse alternative, come ad esempio le acque reflue.
Dopo un’annata come quella del 2003 la necessità di realizzare una ottimizzazione degli impieghi idrici, anche attraverso più corrette modalità di gestione degli impianti di irrigazione, è diventata ancor più evidente. Il livello di criticità raggiunto in molte aree toscane è divenuto ormai così elevato da mettere sempre più a rischio, specialmente in concomitanza di estati calde e siccitose, la garanzia degli approvvigionamenti non solo nelle zone costiere ma anche in quelle interne. Nonostante che la Toscana, per la conformazione del suo territorio, prevalentemente collinare, sia caratterizzata dall’impiego dell’irrigazione solo per il 6 % della superficie coltivata – prosegue Mammuccini - il supporto irriguo rappresenta ormai un elemento fondamentale per alcune colture, come quelle orticole, frutticole e florovivaistiche, che sono colture d’eccellenza dell’agricoltura irrigua toscana e che forniscono nel complesso oltre il 50 % della Produzione vendibile regionale. Dobbiamo inoltre tener conto del fatto che queste colture interessano prevalentemente zone con presenza di insediamenti industriali e abitativi, spesso caratterizzati dalla sensibile crescita delle presenze turistiche nel periodo estivo. Infine la scarsità di significative risorse superficiali (fiumi e laghi) ha indirizzato i prelievi dei diversi settori (idropotabile, industriale e agricolo) quasi unicamente sulle falde sotterranee, che ogni anno nel periodo estivo vanno incontro ad un vero e proprio sovrasfruttamento.
La razionalizzazione dei prelievi agricoli attraverso la conversione dei sistemi di irrigazione a pioggia in impianti a distribuzione localizzata (a goccia), che già da anni interessa il territorio agricolo regionale, rappresenta perciò indubbiamente - sottolinea Mammuccini - un importante intervento per contenere i volumi d’acqua e, naturalmente, l’effettivo risparmio di acqua diventa ancora più sensibile se gli impianti vengono progettati e gestiti correttamente.
Il software che abbiamo presentato a Cesa - conclude l’Amministratore dell’Arsia - è quindi uno strumento destinato a tecnici ed agricoltori per realizzare un appropriato funzionamento degli impianti a goccia, che si aggiunge agli altri servizi già attivati dall’Arsia, come il Servizio di consulenza telematico per l’irrigazione, attraversi i quali è possibile esercitare sul territorio un’azione di ottimizzazione dei consumi idrici ad uso irriguo.
Il nuovo programma applicativo, denominato Ve.Pro.L.G.: Verifica e Progettazione di Linee Gocciolanti per il risparmio di acqua e di energia ” ha tra l’altro, già trovato utilizzo, con successo, in un progetto di animazione rurale per il miglioramento dell’efficienza irrigua, finanziato dall’Amministrazione Provinciale di Livorno (L.R. 34/2001), che è stato attuato dalle Organizzazioni Professionali Agricole nell’area della Val di Cornia, una delle zone di maggiore crisi idrica della regione.

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