Bio e Natura
I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale
04 agosto 2025 | 15:00 | R. T.
Il calore e lo stress idrico stanno imponendo notevoli vincoli ai sistemi agricoli, in particolare nelle regioni mediterranee che soffrono di siccità prolungate, aumento delle temperature e aumento dell'aridità.
Questi stress abiotici innescano effetti secondari, tra cui stress osmotico e ossidativo, influenzando contemporaneamente più tratti vegetali. In condizioni di siccità, la chiusura stomatica limita l'assorbimento di CO2, interferendo con il trasporto di elettroni fotosintetici e aumentando la produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS). I ROS elevati determinano lo stress ossidativo, danneggiano le membrane cellulari, causano la genotossicità e interrompendo i processi metabolici chiave come il trasporto dei nutrienti, la divisione cellulare e l'espansione.
Le piante attivano meccanismi di difesa naturali per contrastare questi stress, ma queste risposte sono energeticamente costose. La deviazione degli scheletri di carbonio e dell'energia dalla crescita e dall'accumulo di biomassa alle risposte allo stress si traducono in produzioni ridotte, soprattutto nelle colture chiave del Mediterraneo come grano, pomodoro, vite e ulivi, che sono altamente vulnerabili agli eventi climatici estremi.
I biostimolanti detengono un potenziale significativo come un approccio innovativo per rafforzare le difese naturali delle piante e migliorare la loro capacità di sopportare lo stress da calore e siccità.
Modulando percorsi legati allo stress, migliorando i meccanismi di difesa antiossidabili e promuovendo l'accumulo di osmoliti, questi prodotti aiutano a mantenere l'efficienza dell'uso dell'acqua (WUE), a sostenere l'attività fotosintetica e a ridurre le perdite di rendimento indotte dallo stress. Nelle aree in cui la scarsità d'acqua è un importante fattore limitante per l'agricoltura, i biostimolanti offrono una strategia promettente per migliorare l'adattamento delle piante a modelli di precipitazioni sempre più imprevedibili e temperature più elevate. Al di là dei loro benefici immediati, i biostimolanti offrono una soluzione sostenibile per sostenere la produttività delle colture in mezzo ai cambiamenti climatici.
Tuttavia, la loro efficacia dipende da molteplici fattori, tra cui specie di colture, condizioni ambientali e tecniche di applicazione, rendendo la loro ottimizzazione essenziale per un'adozione più ampia. Sono necessarie ulteriori ricerche per perfezionare i metodi di valutazione, garantendo una migliore comprensione dei loro effetti a lungo termine sul metabolismo delle piante, sulle comunità microbiche del suolo e sull'equilibrio generale degli ecosistemi. Indagare l'impatto combinato dei biostimolanti in più condizioni di stress potrebbe rivelare benefici sinergici migliorando al contempo l'efficienza e riducendo i requisiti di input. Le considerazioni economiche restano centrali, che richiedono lo sviluppo di soluzioni efficaci in termini di costi adattati ai diversi sistemi agricoli. Inoltre, il rafforzamento dei quadri normativi sarà fondamentale per garantire l'affidabilità e la sicurezza ambientale dei prodotti, promuovendo la fiducia nel loro uso pratico. Affrontando queste sfide, i biostimolanti possono essere integrati in modo più efficace nelle strategie agricole resistenti al clima, contribuendo alla produzione alimentare sostenibile, mitigando gli effetti negativi di un clima sempre più imprevedibile.
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