Bio e Natura

L’EMILIA ROMAGNA HA STANZIATO UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER LE BIOMASSE. PRESTO A DISPOSIZIONE ALTRI 35 MILIONI

Quattro le diverse tipologie di impianto: a gas combustibile da materia organica; a combustione diretta di legno o palletts; a olio combustibile ottenuto da colza o girasole; a biogas prodotto da fermentazione di residui vegetali o di coltivazioni dedicate

08 settembre 2007 | R. T.

Nei prossimi mesi verranno realizzati in Emilia-Romagna cinque nuovi impianti per la produzione di energia elettrica o calore gestiti direttamente dagli agricoltori e alimentati a biomasse di origine vegetale.

Si tratta dell'esito di una bando regionale emanato lo scorso mese di ottobre che prevedeva uno stanziamento da parte della Regione di 1 milione e 500 mila euro, che considerando gli investimenti privati, movimenteranno risorse per 4,2 milioni di euro.

A realizzare i nuovi impianti saranno le cinque aziende e consorzi di aziende che hanno ottenuto il punteggio più elevato nella graduatoria, ovvero: la Cooperativa agricola Agribioenergia di Medicina (BO); il Consorzio Riesco di Piacenza, l'Azienda Visagli Andrea di Monticelli d'Ongina (PC), la Società Produttori Sementi di Argelato (BO), la Cooperativa agricola Voltapagina di Cesena (FC).

Salgono così a 26 gli impianti per la produzione di energia da biomasse gestiti da aziende agricole in Emilia-Romagna. Di questi la maggior parte sarà operativa entro la metà del 2008.

”Questo insieme di iniziative sostenute dalla Regione - ha spiegato l’assessore all’agricoltura Rabboni - ci permetterà di verificare sul campo il funzionamento di questa nuova frontiera della produzione di energia e dell'attività agricola. Per fare i necessari aggiustamenti e aprire una prospettiva legata a più grandi numeri".

A disposizione ci saranno, già nel prossimo anno, i 35 di milioni di euro previsti a questo riguardo dal Piano regionale di Sviluppo Rurale, mentre successivamente la Regione pensa a sistemi di garanzia attraverso i Consorzi Fidi.

”Siamo la prima Regione italiana per operatività in questo settore - ha aggiunto Rabboni- Questo nostro impegno nasce dalla consapevolezza che queste attività possono costituire un'importante integrazione economica per le aziende agricole e, allo stesso tempo, promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in alternativa ai combustibili fossili , riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera".

Il bando
I contributi potranno coprire il 35% (aumentabile al 40% nelle zone di montagna e svantaggiate) della spesa massima ammissibile, fissata in 500 mila euro per le aziende singole e in 1,5 milioni di euro per quelle associate.
Quattro le diverse tipologie di impianto previste: a gas combustibile ottenuto con ossidazione parziale in assenza di ossigeno a temperature di circa 1000°C di materia organica; a combustione diretta di legno o palletts; a olio combustibile ottenuto da spremitura di coltivazioni quali colza o girasole; a biogas prodotto da fermentazione batterica in assenza di ossigeno di residui vegetali o di coltivazioni dedicate.
Gli impianti non dovranno superare 1 MW di potenza elettrica installata.

I progetti approvati

Agribioenergia Società Cooperativa Agricola (Medicina - Bologna):
L'investimento ammonta a 3.720.426 euro con un contributo pari a 525.000 euro.
Si tratta di un impianto di biogas con utilizzo di biomassa vegetale più una percentuale di circa il 15% di liquame zootecnico.
L'impianto interessa un bacino produttivo oggetto di significative riconversioni colturali. Da bietola da zucchero a mais e sorgo.
E' previsto l'utilizzo di un motore di cogenerazione della potenza di 1064 KW
La Cooperativa è costituita da 21 soci con un impegno di superficie dedicata di circa 300 Ha .

Consorzio Riesco (Piacenza):
L'investimento ammonta a 1.554.606 euro con un contributo erogabile pari a 525.000 euro.
Il consorzio é stato creato appositamente per occuparsi di tutto ciò che riguarda la valorizzazione delle matrici vegetali, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la fornitura di servizi legati al settore.
Il processo di produzione fa riferimento a due gasificatori da 250 KW.
L'approvvigionamento della materia prima (biomassa) avviene tramite le 9 aziende consorziate, che sono logisticamente posizionate in un'area prossima agli impianti con indubbio vantaggio economico. Inoltre la collocazione degli impianti interessa un bacino produttivo oggetto di significative riconversioni colturali.

Az. Agr. Visagli Andrea (Monticelli d'Ongina - Piacenza):
L'investimento ammonta a 245 mila euro con un contributo pari a 85.751 euro.
L'azienda nasce in relazione all'attività preesistente di coltivazione diretta a carattere familiare, con il nuovo indirizzo ci si vuole occupare dello sviluppo dell'attività energetica da fonti rinnovabili (biomasse).
L'azienda dispone di 50 Ha a rotazione con una riconversione a cereali di 19 Ha, precedentemente coltivati a bietola .
L'impianto avrà una potenzialità di 60 KW di potenza con un funzionamento annuo di circa 8000 ore.

Società Produttori Sementi S.P.A. ( Argelato - Bologna):
L'investimento ammonta a 1.230.384 euro, con un contributo pari a 175.000 euro.
Il progetto interessa circa 560 Ha coltivati con colture specifiche quali il mais ed è sinergico ad un progetto di urbanizzazione che usufruirebbe di un impianto di teleriscaldamento/raffreddamento servito da una caldaia da KW 142, ad alto rendimento per combustione a mais.
Anche in questo caso l'area di ubicazione del progetto è oggetto di significativa riconversione colturale (settore bieticolo), è previsto anche l'utilizzo di terreni a riposo.

Voltapagina Società Cooperativa Agricola (Cesena - FC):
L'investimento ammonta a 120.000 euro con un contributo pari a 48.000.
Si tratta di un progetto orientato verso l'autoconsumo, tipicamente aziendale e di facile trasferibilità.
L'impianto è di tipo cogenerativo (calore + energia elettrica) della potenza di 25 KW alimentato a olio vegetale.
E' interessata un' estensione coltivata di circa 150 Ha a indirizzo produttivo cerealicolo-zootecnico con riferimento particolare al girasole. Siamo in presenza di una "filiera corta" in quanto anche la trasformazione in olio (pressatura ) avviene in azienda tramite apposita macchina.

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