Bio e Natura
Regine delle sementi orticole sono Emilia Romagna, Puglia e Marche
Ottima performance del ravanello che si dimostra quest’anno la principale coltura orticola. Cipolla, cicoria/radicchio e cavoli si confermano colture di rilievo. Boom del coriandolo che raddoppia le superfici investite
11 novembre 2020 | C. S.
Con oltre 22.800 ettari destinati alla moltiplicazione delle sementi ortive e aromatiche nel 2019, l’Italia si conferma tra i Paesi leader del settore a livello europeo. Rispetto a dodici mesi fa le superfici restano sostanzialmente stabili. Le colture che fanno registrare le performance migliori sono ravanello per le orticole e il coriandolo per le aromatiche. È quanto emerge dall’indagine condotta da Assosementi, associazione di rappresentanza delle ditte sementiere italiane.
Nel 2019 la moltiplicazione delle sementi da orto è cresciuta del 18%, un risultato reso possibile dalla ripresa nella coltivazione del coriandolo nel comparto delle aromatiche. Il dato riferito alle sole sementi orticole si mostra in leggera flessione (-11%) rispetto all’anno precedente.
“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, che confermano le nostre attese, ha dichiarato Roberto Morelato, Presidente della Sezione Sementi da orto di Assosementi. La vocazione del nostro paese e la qualità delle produzioni sono state premiate anche nel 2019. Confidiamo che l’elevata professionalità del settore assieme ad una proficua collaborazione con le autorità di controllo possano consentire di confermare l’Italia tra i paesi leader nel settore anche per i prossimi anni. Questo risulta particolarmente importante in una situazione globale sempre più incerta anche a causa della pandemia in atto.”
Per quanto riguarda le singole colture, è aumentato l’ettarato del ravanello (+13%) che si dimostra anche quest’anno la principale coltura orticola; cipolla, cicoria/radicchio e cavoli si confermano colture di rilievo anche se con una piccola contrazione delle superfici dal 10 al 20% circa. Per tutte le altre colture da seme vi sono piccole oscillazioni che vedono alcuni incrementi e decrementi spiegabili principalmente con variazioni nelle rese degli anni precedenti e che nel complesso portano ad una conferma degli ettari destinati alla produzione sementiera. Soprattutto le colture per le quali l’anno scorso si era assistito ad un forte incremento (ad esempio peperone, cetriolo ed indivie) si sono invece riportate a valori registrati nelle annate precedenti. Stabili gli ettari destinati alla produzione di legumi ad eccezione del cece per il quale si è assistito ad un calo nonostante le recenti misure di sostegno per le specie leguminose varate sia a livello nazionale che comunitario.
Tra le aromatiche spicca ancora il coriandolo che raddoppia rispetto al 2018 facendo registrare oltre 10.000 ettari, mentre le altre aromatiche si mantengono sostanzialmente stabili.
A livello territoriale, l’Emilia-Romagna continua a guidare il settore con 9.700 ettari, seguita dalla Puglia che raddoppia il suo ettarato portandolo ad oltre 6.000 ettari e dalle Marche. Incrementi sono stati registrati anche negli ettari destinati alla produzione sementiera di Molise, Lazio e Abruzzo.
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