Bio e Natura

Suolo: aspettando la Carta in scala 1:100.000 e la legge nazionale

Suolo: aspettando la Carta in scala 1:100.000 e la legge nazionale

I suoli coltivati italiani, a partire dal secondo dopoguerra, hanno perso tra il 2 e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali. Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati

27 giugno 2025 | 09:00 | C. S.

“Il suolo è imprescindibile per chi fa agricoltura e lo è ancor di più per la nostra Nazione, che ha reso il suo agroalimentare  una eccellenza  globale. Una risorsa tanto fragile e preziosa, quanto poco conosciuta. Per questo, dobbiamo lavorare ad una legge che, per prima cosa, lo definisca sotto il profilo normativo, in modo univoco e coerente con i regolamenti dell’Unione Europea, al fine di ridurre al minimo le interpretazioni soggettive dei concetti alla base della legge, come "suolo sano", "degrado del territorio", "impermeabilizzazione". Così Luca De Carlo, presidente della IX commissione del Senato, in occasione della conferenza stampa Ritorno al suolo: dagli strumenti della Ricerca all'impegno delle Istituzioni, organizzata in collaborazione con il CREA, su iniziativa del Senatore stesso, che continua: “Al momento, in Italia, sul suolo intervengono numerose autorità pubbliche multilivello, con competenze diverse, finalizzate alla protezione di  suoi differenti domini e funzioni. Nel rispetto della normativa, dobbiamo riuscire a far dialogare tutti gli attori che operano sul suolo allo scopo di migliorare le produzioni e salvaguardare l’ambiente nel suo complesso.”  

I suoli coltivati italiani, a partire dal secondo dopoguerra, hanno perso tra il 2 e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali. Basti pensare per esempio all’aumento del rischio idraulico, come dimostrano purtroppo le recenti alluvioni, i cui drammatici effetti sono sotto gli occhi di tutti, o ancora all’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera, che amplifica gli effetti del cambio climatico, fino – ed è forse il dato più preoccupante per gli agricoltori – ad un calo delle produzione a livello planetario tra il 10 e il 15%.

Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati; serve una maggiore  programmazione dei sistemi agricoli e delle loro gestioni per assicurare ai nostri agricoltori al contempo produttività, reddito e salvaguardia delle risorse naturali.

Un obiettivo che si può ottenere, integrando i tradizionali  campionamenti pedologici con approcci tecnologici innovativi e soluzioni di Intelligenza artificiale. Ed è proprio ciò che si propone la Carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, uno strumento atteso da decenni dagli agricoltori e dagli addetti del settore, finanziato con fondi PNRR dal MASE e dal Masaf e in corso di realizzazione da parte del CREA.

Grazie alla Carta – prevista per la seconda metà del 2026 – ogni agricoltore potrà  decidere più agevolmente quale sia la coltura più adatta al suo suolo,  il sistema agricolo migliore,  le lavorazioni da preferire,  la gestione più opportuna.  Con notevoli  ricadute  positive  per produttività,  reddito  e ambiente.

“La Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:100.000 – dichiara Andrea Rocchi, presidente CREA – rappresenta un obiettivo ambizioso per la nostra comunità scientifica e per il nostro Paese, frutto del coordinamento tra CREA, MASAF e MASE. Questo strumento pedologico non intende solo essere l’indispensabile base conoscitiva per un’agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa, ma rappresenta un motore di innovazione, grazie all’integrazione con piattaforme digitali, sistemi informativi territoriali e intelligenza artificiale, che permetterà una gestione predittiva e intelligente del suolo e del territorio. Il CREA – conclude  – è orgoglioso di contribuire a far fronte a questa sfida, mettendo il suolo al centro della ricerca, della politica agricola e dell’economia”. 

E, sulla fondamentale importanza del suolo, si sofferma anche Mauro Uniformi, presidente CONAF, nel suo intervento: “Oggi siamo qui a parlare di futuro in agricoltura. Con lo sguardo ai prossimi decenni, le strategie dell’UE sintetizzate in ‘Farmers for Future UE’ puntano a garantire un futuro sostenibile all'agricoltura europea parlando di innovazione e di digitalizzazione. Sono analisi corrette e condivisibili, che però sono efficaci solo se affiancate dalla cura della cosa più preziosa che un agricoltore possiede: il suolo. Non è un caso, infatti, se da oltre 100 anni, lo studio del suolo e la chimica del suolo sono materie inserite fin dal 1929 nel Regio Decreto istitutivo dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali.

Da un secolo, quindi, la difesa del suolo è un impegno per noi professionisti, che quotidianamente lavoriamo per mantenere il giusto quantitativo di sostanza organica, impiegando le tecniche agronomiche conservative e le conoscenze più moderne. Consci che mantenere un suolo sano significa anche conservare l'anidride carbonica atmosferica nel terreno, risorsa decisiva per il contrasto ai cambiamenti climatici.”

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Un'applicazione simula come sarà la perdita del suolo dall'erosione in 100 anni

L'erosione è un problema per la sicurezza alimentare dell'Europa. Oltre a peggiorare l'effetto della siccità e ridurre la fertilità del suolo, l'erosione contamina le acque vicine alla coltivazione

21 giugno 2025 | 09:00

Bio e Natura

Produzione agricola e paesaggio: il binomio indissolubile

Il paesaggio contemporaneo è il frutto di un’interazione tra la natura e quelle attività agricole che hanno contribuito a modellare il territorio. Il convegno organizzato da Federunacoma presso il Padiglione Italia a Expo di Osaka

17 giugno 2025 | 13:00 | Marcello Ortenzi

Bio e Natura

Concimi, ammendanti e acqua purificata dagli scarti agricoli

Grazie a un innovativo processo di filtrazione a due stadi possibile estrarre dalla frazione liquida del digestato nutrienti (azoto, fosforo e potassio) e sostanze organiche utilizzabili come fertilizzanti e ammendanti agricoli

16 giugno 2025 | 12:00

Bio e Natura

L’Inula viscosa, da infestante a preziosa alleata in biocontrollo e lotta integrata

La Dittrichia viscosa, un tempo chiamata Inula viscosa, suscita crescente interesse grazie alle proprietà medicinali ed ecologiche, delle quali si stanno approfondendo i potenziali usi industriali come diserbante, pesticida e di bioraffineria.

13 giugno 2025 | 12:00

Bio e Natura

Il futuro dell'agricoltura tra biotecnologia, intelligenza artificiale e blockchain

Il mercato agroalimentare è un settore di primaria importanza per l’Europa e per l’Italia. La FAO stima che nel 2050 dovranno essere soddisfatte le esigenze alimentari di 9,6 miliardi di persone e la produzione mondiale di cibo dovrà crescere del 70%

11 giugno 2025 | 14:00 | Marcello Ortenzi

Bio e Natura

Le microplastiche si stanno silentemente diffondendo dal suolo all’insalata agli esseri umani

Accanto agli interferenti endocrini, la ricerca dell'Università di Murdoch ha individuato altri additivi nel terreno come gli ftalati, legati a problemi riproduttivi, e PBDE, ritardanti di fiamma neurotossici

04 giugno 2025 | 10:00