Bio e Natura 03/06/2020

Possibile irrigare 140 milioni di ettari di nuovi terreni agricoli

Possibile irrigare 140 milioni di ettari di nuovi terreni agricoli

Due terzi delle terre adatte all'espansione dell'irrigazione si trovano nell'Africa subsahariana, nell'Europa orientale e nell'Asia centrale e potrebbero dar da mangiare a 800 milioni di persone riducendo così la fame nel mondo


Un gruppo di scienziati italiani del Politecnico di Milano, della University of California di Berkeley e dell'Università di Amsterdam ha pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances uno studio sulla geografia globale della carenza idrica in agricoltura.

Lo studio rileva come ci sia abbastanza acqua disponibile localmente per espandere l'irrigazione su 140 milioni di ettari di terreni agricoli ad oggi non irrigati per ragioni di natura socioeconomica, e che l'espansione sostenibile dell'irrigazione su queste terre potrebbe aumentare la produzione di cibo per alimentare 800 milioni di persone.

Utilizzando modelli idrologici globali ad alta intensità di dati, sviluppati presso il Politecnico di Milano, i ricercatori sono stati in grado di quantificare l'acqua attualmente fornita alle colture, la quantità ottimale di acqua necessaria alle colture per crescere in condizioni non stressate dall'acqua, la tipologia di scarsità idrica presente (fisica o economica) e le regioni del mondo in cui è disponibile acqua aggiuntiva per espandere in modo sostenibile l'irrigazione.

Due terzi delle terre adatte all'espansione dell'irrigazione si trovano nell'Africa subsahariana, nell'Europa orientale e nell'Asia centrale. Oltre ad aumentare la produzione di cibo per alimentare 800 milioni di persone, l’espansione dell'irrigazione su terre ove è presente scarsità idrica di tipo economico, potrebbe essere al contempo un'importante strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, contribuendo a una produzione agricola più affidabile e resiliente.

Lorenzo Rosa, alumnus del Politecnico di Milano, ora dottorando a UC Berkeley, racconta: "In questo studio abbiamo valutato per la prima volta sia la scarsità di acqua fisica sia la scarsità idrica economica sulle terre agricole alla scala globale. La scarsità fisica si riferisce a condizioni associate a insufficienza fisica di disponibilità di acqua dolce per soddisfare i fabbisogni idrici, mentre la scarsità idrica economica è stata definita come la condizione in cui le risorse di acqua rinnovabile sono fisicamente disponibili, ma l’uso di esse è limitato dalla mancanza di capacità economica e istituzionale di usare quell'acqua."

Maria Cristina Rulli, che coordina il gruppo del Politecnico di Milano che ha partecipato alla ricerca, spiega: "Lo studio determina le regioni agricole in cui è possibile aumentare in modo sostenibile la produzione alimentare con appropriati investimenti nel settore idrico. L'analisi quantifica il potenziale non sfruttato delle terre coltivate che sono attualmente alimentate solo dalla pioggia e fornisce approfondimenti che potrebbero aiutare, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, a raggiungere la sicurezza alimentare e gli obiettivi ambientali futuri."

di C. S.