Bio e Natura

UNA VISIONE DELL’AGRICOLTURA TUTTA NUOVA EMERGE IN TOSCANA, CHE DICE NO AGLI OGM

“La qualità resta una condizione necessaria, ma non più sufficiente per imporci” sui mercati internazionali. Parola del Ministro De Castro che annuncia anche, nel corso della Conferenza sull’agricoltura toscana una prossima riflessione sulla Pac

16 dicembre 2006 | T N

Competitività internazionale, qualità e tutela dei prodotti italiani.
Dall'Italia all'Europa, fino alla dimensione planetaria. Per affrontare soprattutto il delicato tema della competitività, reso ancor più pressante dopo l'entrata sui mercati mondiali di nuovi protagonisti come Sud America e Asia. "Ormai subiamo la concorrenza di forze nuove come la Cina - ha dichiarato il Ministro intervenendo alla Conferenza sull’agricoltura toscana - che fino a pochi anni fa era soltanto un grosso importatore di prodotti agro-alimentari. Gli stessi Stati Uniti si ritrovano a fare i conti con una bilancia commerciale in deficit, un fatto inusuale. In un quadro del genere è sempre più vitale riuscire a governare il cambiamento tutti insieme, per riuscire a trasformarlo in opportunità. Occorre organizzarci in maniera diversa per riuscire a penetrare i mercati. Pensate che negli Stati Uniti quest'anno abbiamo esportato qualcosa come 2 miliardi e mezzo di euro di prodotti agro-alimentari e di questi un miliardo circa soltanto di vino. C'è richiesta, dobbiamo trovare il modo di soddisfarla in modo intelligente. Sempre per restare negli Stati Uniti - ha spiegato De Castro - 9/10 dei prodotti consumati venduti come prodotti italiani non hanno niente a che fare con noi. Quindi la qualità resta una condizione necessaria, ma non più sufficiente per imporci".
La necessità di gestire il cambiamento deve coinvolgere anche il resto dei Paesi UE, che tra pochi giorni diventeranno 27. "Credetemi - ha continuato - non è un compito facile, proprio perché manca una visione comune. La Pac riveste ancora una grande importanza ma dobbiamo anche riuscire a far capire a circa 400 mila cittadini perché circa il 50% del bilancio UE, qualcosa come 53 miliardi di euro, vengono destinati alla politica comune in campo agricolo. Nel 2008-2009 ci sarà spazio per fare una riflessione sulla Pac, non dico una riforma. Ma occorre che questa politica sia in grado di dare certezze in uno scenario che ha subito mutamenti rilevanti. Saranno soprattutto i temi relativi alla qualità distintiva dei prodotti (etichettatura, denominazioni, trasparenza) ad assumere un'importanza sempre maggiore e ai quali sono legate le nostre chances di restare competitivi a livello internazionale".

Regioni e Commissione cibo fanno muro contro gli Ogm
Una dichiarazione d’intenti fra la Rete delle Regioni europee ogm-free e la Commissione internazionale sul futuro del cibo e dell’agricoltura, con il supporto della Regione Toscana, è stata presentata nella seconda giornata della Conferenza regionale dell’agricoltura, dall’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni dal presidente della Commissione Vandana Shiva e dall’amministratore Arsia Maria Grazia Mammuccini. Nel documento, che verrà siglato ufficialmente nel prossimo mese di marzo a Bruxelles, sono stati enunciati i principi comuni e disegnate le linee di attività utili al rilancio delle politiche sostenute attraverso iniziative congiunte. I contenuti della dichiarazione sono finalizzati a limitare la diffusione degli Ogm, a tutelare e valorizzare la biodiversità, difendere i diritti degli agricoltori e valorizzare l’agricoltura basata sulla localizzazione.

Il modello toscano di agricoltura sostenibile, basato sulla qualità delle produzioni, sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, sulla diversità dei saperi e delle varietà locali, sulla multifunzionalità dell’impresa agricola e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori, non può infatti prescindere da un’alleanza globale in grado di fornire nuovi input, conoscenze, occasioni di scambio e confronto ai produttori e ai consumatori-cittadini.
Partendo da questa convinzione la Regione Toscana intende far emergere l’integrazione fra la Commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura e la Rete delle Regioni e delle Autorità locali d’Europa Ogm-free.

“E’ necessario – ha ricordato Vandana Shiva, presidente della Commissione internazionale sul futuro del cibo – raccogliere movimenti e idee per proporre un principio da affermare a tutti i livelli, in modo trasversale fra nord e sud del mondo, e diversificare l’agricoltura locale a livello globale”
.
Tematiche di tenore internazionale nell’intervento di Stefano Boco, sottosegretario alle politiche agricole, con una sottolineatura delle politiche virtuose della Regione Toscana. “Le politiche internazionali - ha detto Boco - stanno prendendo una strada delirante. Quando la Commissione europea parla dello 0.9% come soglia di contaminazione degli Ogm significa che siamo prossimi a mettere la parola fine sulla capacità di essere ogm free. Deliranti inoltre sono le scelte della Wto che costruisce politiche quantitative tese a vietare la produzione dell’uno e a favorire la sovrapproduzione dell’altro, sancendo la fine di una rapporto equilibrato con l’agricoltura. La Regione Toscana – ha aggiunto il sottosegretario – è uno degli esempi migliori delle nostre capacità nazionali ed europei; proprio per questo è importante che dalla Toscana parta un’altra sfida. Dobbiamo riappropriarci delle nostre tipologie varietali: negli ultimi quindici anni abbiamo introdotto nella nostra olivicoltura e viticoltura modelli e piante internazionali, oggi dobbiamo riappropriarci della capacità di utilizzare le nostre tipologie autoctone”

L’impegno che sottende il documento è quello, in estrema sintesi, di lavorare per la riforma del sistema internazionale dell’alimentazione e dell’agricoltura; favorire la conclusione di accordi internazionali finalizzati a garantire approvvigionamenti di materie prime di alta qualità certificata ‘Ogm-free’; agire in seno all’Unione Europea e alle Istituzioni nazionali affinché le procedure di autorizzazioni di nuove varietà OGM siano subordinate (oltre che al rispetto dei principi di precauzione, di prevenzione ed etici) all’esistenza di effetti positivi per i consumatori e per la collettività; lavorare per la protezione della biodiversità, per la tutela dei semi e per la libertà di scambio delle sementi tra diverse comunità; incalzare i sistemi internazionali affinché supportino e proteggano i diritti degli agricoltori.

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