Bio e Natura

CETACEI A SERIO RISCHIO ESTINZIONE, E' ALLARME

La Fondazione "Slow Food per la Biodiversità" contro le decisioni dell’Iwc, l'International Whaling Commission: con 33 voti a favore (tra cui Giappone, Russia, Norvegia, Islanda e Cambogia) e 32 contro (tra cui l'Italia), viene approvata di fatto la caccia alle balene

01 luglio 2006 | C. S.

Con l’approvazione della dichiarazione di S. Kitts a chiusura del 58° meeting dell’International Whaling Commission (Iwc), le popolazioni di cetacei si troveranno a fronteggiare un serio rischio di estinzione. La dichiarazione, che è stata approvata per un solo punto di differenza, con 33 voti a favore (tra cui Giappone, Russia, Norvegia, Islanda e Cambogia) e 32 contro (tra cui Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Brasile, Francia e Italia), approva di fatto la caccia alle balene come fonte di sostentamento delle comunità costiere, per la riduzione della povertà e l’approvvigionamento di cibo.

«Questa è in realtà una motivazione che non regge, con la scusa delle ricerche scientifiche o del cibo per i poveri si rischia di portare all’estinzione diverse specie di balene. Il mare continua ad essere territorio di saccheggio e di rapina, e non si tiene conto della sostenibilità e della biodiversità. La dichiarazione di S.Kitts azzera anni di battaglie in direzione della salvaguardia dei cetacei», afferma Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Con la dichiarazione di S. Kitts si tutelano quindi solo gli interessi commerciali dei paesi a favore della caccia, che sottraggono così anche ai paesi minori che oggi li appoggiano quelle risorse che potrebbero essere invece elemento di attrazione e di guadagno con il whale watching e il suo indotto.

L’IWC è già stata accusata in passato di non aver assicurato un corretto regime di gestione della caccia alle balene: infatti, nonostante la moratoria adottata nel 1986, i Paesi balenieri hanno continuato a cacciare balene, e solo lo scorso anno sono stati abbattuti esemplari appartenenti anche a specie in pericolo di estinzione per un totale di 17.000 individui. Questa caccia è stata giustificata con gli interessi scientifici, ma è invece dimostrato con test genetici che la carne di balena raggiungeva i principali mercati per la vendita.

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus stigmatizza questo atteggiamento e invita tutti i cittadini dei paesi interessati a fare sentire la loro voce contro una pratica che non ha alcuna motivazione scientifica e culturale.




Fonte: Paola Nano

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Le potenzialità dell'agricoltura verticale per aumentare produzioni e ridurre l'impatto ambientale

Un gruppo di ricerca dell'Università di Monaco di Baviera ha studiato la coltivazione di sei gruppi alimentari in agricoltura verticale: colture orticole, alghe, funghi, insetti, pesce e carne coltivata

19 maggio 2025 | 11:00

Bio e Natura

Il sogno del grano senza glutine con il miglioramento genetico

Secondo un nuovo studio dell'Università di Davis è possibile eliminare un gruppo di geni nel grano per ridurre le allergie e le intolleranze al glutine senza danneggiare la panificazione

13 maggio 2025 | 15:00

Bio e Natura

Le api soffrono i cambiamenti climatici e l'uso intensivo del suolo

Gli insetti di diversi livelli trofici reagiscono in modo diverso alla combinazione di temperature più elevate e un uso più intensivo del suolo. Popolazione di api quasi dimezzata dagli anni ’70

12 maggio 2025 | 12:00

Bio e Natura

L'effetto dei cambiamenti climatici sui raccolti delle principali colture

Il cambiamento climatico, riscaldamento e scarsa umidità dell’aria hanno alterato le condizioni di crescita per le cinque principali colture del mondo nell’ultimo mezzo secolo e stanno rimodellando l’agricoltura

08 maggio 2025 | 16:00

Bio e Natura

Le aree rurali sono sostenute dalla bioeconomia

Dimostrate le esperienze virtuose sviluppate in Italia, le interconnessioni tra il sistema agroalimentare, le sfide ambientali e gli attuali modelli di sviluppo socio-economico

02 maggio 2025 | 13:30 | Marcello Ortenzi

Bio e Natura

Fertilizzazione fogliare contro concimazione al suolo per la produttività del frumento tenero

E' possibile applicare meno azoto al grano, grazie alla fertilizzazione fogliare. Al 40% della normale concimazione azotata, la resa del grano era paragonabile alla concimazione del suolo convenzionale. Al 60% è aumentata la superficie fogliare

01 maggio 2025 | 09:00