Bio e Natura 20/05/2016

Se l'olio d'oliva perdesse il primato della salubrità?

Se l'olio d'oliva perdesse il primato della salubrità?

Dall'olio di girasole e soia che non ingrassa, oggetto di studio in Argentina, fino all'olivo di Boemia i cui frutti vantano molte proprietà antitumorali, antinfiammatorie, antiossidante e antimicrobiche. La corsa a sostituire l'extra vergine è davvero partita?


L'olio extra vergine d'oliva ha triplicato i suoi consumi negli ultimi decenni soprattutto in virtù delle sue proprietà benefiche per la salute.

Ogni giorno vengono scoperte sempre nuove proprietà nutraceutiche legate sia alla particolare composizione in acidi grassi ma soprattutto ai fenoli contenuti nel succo di oliva.

Un successo, quello dell'olio extra vergine, che ha fatto diffondere la coltura dell'olivo in molti territori, in particolare nell'emisfero sud, dall'America latina fino all'Australia. La diffusione è cominciata alla fine degli anni 1990 e ha avuto il suo boom nei primi anni 2000, per poi fermarsi.

In alcune aree, come quelle dell'Australia, si è scoperto che la produttività era gravemente messa in pericolo dalla siccità e dalla mancanza d'acqua per l'irrigazione, facendo saltare i business plan di molte imprese. Finite, poi, le sovvenzioni pubbliche, è finita l'età dell'oro per l'olivo in Australia.

In altre aree, come l'Argentina, dopo aver risolto i problemi di acclimatazione dell'olivo, si è scoperto che l'olio prodotto non aveva i parametri di qualità sperati. In particolare le percentuali di acido oleico sono molto basse, sfiorando il 50%, addirittura rendendo necessario un adeguamento normativo specifico del Coi per questi prodotti. L'olio extra vergine d'oliva argentino, almeno dal punto di vista salutistico, non può quindi competere con quello mediterraneo.

In altre aree ancora, come in Russia, la coltura dell'olivo non potrà mai insediarsi, se non in piccole aree, come la Crimea, rendendo necessaria sempre l'importazione da paesi terzi.

Se il successo dell'olio extra vergine di oliva è la sua salubrità, basta inventare un olio che sia altrettanto benefico per soppiantare la diffusione del succo dell'oliva.

E' quanto hanno pensato alcuni ricercatori argentini che stanno realizzando un olio, miscela di soia e girasole, che abbia caratteristiche organolettiche degli oli di partenza ma che sia dietetico. Non sarà un olio privo di trigliceridi, il contenuto calorico non si differenzierà da un normale olio di semi, ma sarà diverso il modo in cui questi trigliceridi dovrebbero essere metabolizzati e assorbiti dal nostro corpo. Mangeremo dei trigliceridi che però non andranno a formare la pancetta.

In Russia, invece, stanno pensando di valorizzare l'olivo di Boemia, anche conosciuto come olivastro russo. Non appartiene al genere Oleae ma a quello Elaeagnus. E' una pianta conosciuta per la sua rusticità, potendo tollerare molte condizioni climatiche diverse e, potenzialmente, può essere coltivato in molte aree russe. I frutti sono ricchi vitamine, come tocoferoli, carotene, vitamine C e B1, oltre che di minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro e manganese. Le proprietà benefiche del frutto di questo olivastro sono conosciute nella medicina tradizionale russa per il trattamento di una varietà di malattie comuni come nausea, tosse, asma, febbre, itterizia e diarrea. Ora i ricercatori stanno studiando la possibilità di utilizzare un estratto di questo frutto in campo alimentare, in particolare come ingrediente ad alto valore salutistico, così da soppiantare l'olio d'oliva e l'olio extra vergine d'oliva. Hanno evidenziato che un estratto di E. angustifolia L. ha dimostrato di essere efficace per alleviare il dolore in pazienti con artrite reumatoide e anche a ridurre i tempi di guarigione delle ferite, similmente a quanto già dimostrato proprio per l'extra vergine. Inoltre, alcuni recenti rapporti hanno evidenziato le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche e antitumorali.

Nuovi prodotti, più o meno naturali, più o meno tradizionali, si affacceranno quindi presto sul mercato cercando di scalzare il primato della salubrità dell'olio extra vergine di oliva.

di T N