Bio e Natura 25/03/2016

Un piano strategico per rafforzare la leadership italiana nell'agricoltura biologica

Un piano strategico per rafforzare la leadership italiana nell'agricoltura biologica

Oltre 1.3 milioni ettari di superficie, più di 55.000 operatori, con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro. Nell’ultimo anno i consumi interni di prodotti biologici hanno registrato un incremento del 20%. Ora dieci azioni per guardare al 2020 e oltre


E' stato approvato in Conferenza Stato Regioni il Piano Strategico nazionale del biologico.

Il Piano, risultato del lavoro portato avanti dal Mipaaf insieme a tutta la filiera, prevede una serie di obiettivi mirati per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all’agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 attraverso un set di azioni specifiche.

Le azioni del piano strategico per il biologico

Il piano prevede dieci azioni, di seguito gli obiettivi principali.

Biologico nei PSR - Uniformare le modalità di applicazione della misura di sostegno all’agricoltura bio prevista dai PSR tra le diverse Regioni italiane. Indirizzare a favore del settore anche altre azioni previste dai PSR. Particolare attenzione viene data alla formazione specifica per diffondere l’approccio agro-ecologico.

Politiche di filiera - Favorire l’aggregazione del mondo della produzione e le relazioni stabili con gli altri attori del comparto, trasformazione, distribuzione e commercio attraverso la realizzazione di specifiche forme associative.

Biologico Made in Italy e comunicazione istituzionale- Valutare l’opportunità dell’introduzione di un segno distintivo e promuovere il bio Made in Italy attraverso il piano di internazionalizzazione dell’agro-alimentare. Sviluppare campagne di informazione specifiche per l’agricoltura biologica, utilizzando anche il web.

Biologico e green public procurement - Stimolare l’utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione ospedaliera e nelle mense scolastiche, e l’applicazione del metodo biologico anche nella gestione del verde delle aree pubbliche.

Semplificazione della normativa - Favorire la semplificazione della normativa di settore, anche sulla base delle novità legislative Ue, attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni regionali.

Formazione, informazione e trasparenza - Istituzione di percorsi formativi sull’agricoltura biologica in ambito universitario e corsi di aggiornamento per i docenti anche nelle scuole superiori. Rafforzamento dei servizi del SINAB per migliorare la disponibilità di informazioni relative al settore.

Informatizzazione - Sviluppare il SIB - Sistema di Informazione del Biologico, in linea con quanto previsto dal Piano Agricoltura 2.0, per favorire la connessione con le altre banche dati utili per il settore con l’obiettivo di semplificare le procedure a carico degli operatori.

Revisione della normativa sui controlli (D.LGS 220/95) - Migliorare l’efficacia del sistema di controllo e certificazione in Italia a garanzia delle imprese biologiche e dei consumatori.

Controllo delle importazioni - Intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle Dogane e con l’utilizzo di strumenti informatici evoluti per favorire un rapido scambio di informazioni.

Piano per la ricerca e l'innovazione - Predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica. Costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, con gli enti vigilati dal Mipaaf, ed il coinvolgimento delle Regioni e delle rappresentanze del settore.
Oltre agli incentivi che i PSR prevedono per la ricerca, la Legge 488/99 (finanziaria del 2000) ha istituito il Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità, alimentato dalle entrate derivanti dal versamento di contributi, nella misura del 2% del fatturato dell’anno precedente, relativo alla vendita di prodotti fitosanitari, di fertilizzanti di sintesi e di presidi sanitari. La dotazione media annuale è di circa 3 milioni di euro e sono attualmente in corso 17 progetti nazionali e 7 internazionali.

 

“L’approvazione del Piano rappresenta un passaggio importante per un settore sempre più strategico per tutto il Paese, come ci dimostrano anche i consumi interni che nell’ultimo anno sono aumentati in modo esponenziale segnando + 20%. In questo momento di forte crescita è fondamentale quindi mettere in campo – ha commentato il Ministro Maurizio Martina - una strategia di insieme e a lungo termine, in grado di dare un indirizzo preciso allo sviluppo del biologico così da coordinare al meglio le politiche di sostegno e dare allo stesso tempo risposte concrete alle esigenze degli operatori”.

“Partendo dalla particolare fase di sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e in stretto raccordo con il tavolo di filiera del biologico, abbiamo definito – ha dichiarato il Viceministro alle politiche agricole con delega al biologico, Andrea Olivero - le linee guida strategiche per favorire e indirizzare uno sviluppo armonico del settore in Italia. Il lavoro, che ha tratto linfa dal confronto e dalla partecipazione che abbiamo avuto in Expo 2015, ha aperto un dibattito specifico sul tema, con l’obiettivo di mettere a sistema le scelte politiche per il comparto, un approccio che può essere sintetizzato in quattro principi: coordinamento delle iniziative di sviluppo, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca. Con questo lavoro corale davvero l’agricoltura biologica cambia passo”.

“Nel futuro l’agricoltura deve essere innanzitutto sostenibile dal punto di vista ambientale - sottoliena il Sottosegretario alle politiche agricole On. Giuseppe Castiglione - Il biologico italiano è un settore in crescita, siamo leader in Europa per numero di operatori, con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro. Considerata anche la crescente attenzione dei consumatori per tali prodotti, il mercato si configura con una continua tendenza in aumento della domanda. Con il Piano si individua una precisa strategia di sviluppo del biologico in Italia, che prevede innanzitutto di uniformare le modalità di sostegno prevista nei PSR regionali, l’aggregazione della produzione, la promozione del bio Made in Italy nei mercati, la semplificazione della normativa, il potenziamento della formazione universitaria, la connessione tra banche dati e, non ultimo, il miglioramento dei sistemi di controllo e certificazione anche dei prodotti in entrata. È questo uno strumento necessario – conclude il Sottosegretario - che consentirà sia alle imprese di migliorare la propria presenza nel settore, sia ai consumatori di avere una più vasta scelta di prodotti bio”.

“La notizia dell’approvazione del Piano strategico per il settore in Conferenza Stato Regioni è importante perché testimonia la consapevolezza di tutto il sistema istituzionale dell’urgenza di un quadro strategico nazionale e di interventi condivisi e sinergici in un momento in cui il biologico sta crescendo sempre di più, sia sul mercato che, grazie alle opportunità offerte dai PSR regionali, come numero di imprese agricole e di superfici - ha affermato Paolo Carnemolla, presidente di Federbio - Esprimo a nome della Federazione il doveroso riconoscimento al Viceministro Olivero per l’impegno e la determinazione con cui ha condotto il percorso di concertazione che si è concluso ieri, e mi auguro che ora si passi rapidamente a condividere e concretizzare anche il piano di lavoro sulle singole azioni previste dal Piano, con priorità a quelle che riguardano la semplificazione di tutto il sistema amministrativo e di certificazione, il coordinamento di alcuni strumenti per l’innovazione e il suo trasferimento alle imprese. La Federazione si mette fin da subito a disposizione per avviare il percorso per il riconoscimento anche formale dell’organizzazione interprofessionale di settore, per attribuire finalmente in via ufficiale a un sistema di imprese italiane tra i più avanzati la rappresentanza moderna di carattere economico che merita”.

di T N