Bio e Natura 13/11/2015

Attenzione ai miracoli degli OGM, possono perturbare il normale equilibrio metabolico cellulare

Pericoloso spacciare pomodori geneticamente modificati come possibile soluzione di patologie importanti e come elisir di lunga vita. Le piante medicinali, al contrario, contengono naturalmente quantità fisiologiche di sostanze naturali ed antiossidanti


Le aziende produttrici di OGM, non sapendo più come giustificare la presenza dei loro “prodotti” sul mercato Italiano ed europeo,ricorrono alle promesse di elisir di lunga vita e alla prevenzione di malattie oncologiche.

Pomodori con una possibile quantità di resveratrolo contenuto in 50 bottiglie di vino e la quantità di ginisteina contenuta in 2,5 Kg. di tofu sono la “geniale” promessa di ricercatori pro OGM.

La promessa di un accumulo di elevate quantità di antiossidanti nel pomodoro viene presentata come un indiscutibile vantaggio per la salute umana!

Questi ricercatori dimenticano però di dire che in generale, quando presenti nelle giuste concentrazioni, i radicali liberi sono fondamentali per l'omeostasi cellulare, poiché fungono da veri e propri messaggeri essenziali per il corretto metabolismo della cellula  (giocano, per esempio, un ruolo fondamentale, nei processi di uccisione e digestione intracellulare dei patogeni da parte di macrofagi e granulociti).

Di conseguenza, neutralizzando una quota eccessiva di radicali liberi attraverso l'assunzione smodata di antiossidanti, si corre il rischio di perturbare il normale equilibrio metabolico cellulare mettendo a rischio la salute dell’intero organismo.

Le piante medicinali che contengono naturalmente quantità fisiologiche di sostanze naturali ed antiossidanti, sono spesso spontanee o facilissime da coltivare. Prevalentemente annuali sono un serbatoio costante, alla portata di tutti, di sostanze veramente utili per il mantenimento della salute.

In un mercato essenzialmente finanziario conta purtroppo di più il fatto che si sappia che un OGM sia in grado di essere immesso in un Paese rispetto alla reale utilità del prodotto.

di Remo Carlo Egardi

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