Bio e Natura

Cambiamenti climatici e inquinamento minacciano la salute dell'uomo

I cambiamenti climatici non portano solo a maggiori disagi o a fenomeni meteorologici violenti. Non è neanche solo una questione di diminuzione della quantità di raccolto agricolo, ma anche della sua qualità, ovvero ricchezza in elementi nutritivi

23 luglio 2015 | T N

I cambiamenti climatici e l'inquinamentominacciano la stessa salute dell'uomo. Non è solo questione di smog o di fenomeni meteorologici eccezionali.
Vi sono eventi meno eclatanti e visibili ma che potrebbero avere grandi ripercussioni sulla vita quotidiana.
E' noto che l'agricoltura industriale, con ampio uso di fitofarmaci ad alto impatto ambientale, sta portando a una riduzione del numero di impollinatori, non solo api. La riduzione, in termini di biodiversità e di popolazioni, degli impollinatori, però, potrebbe causare a un calo della ricchezza nutritiva dei raccolti agricoli.
Non solo. L'aumento di anidride carbonica in atmosfera potrebbe causare una riduzione dell'accumulo di zinco nelle derrate agricole, con rischio di aumentare i problemi di salute legati a questa carenza.
E' quanto emerge da due studi dell'Harvard TH Chan School of Public Health.
"Questa è la prima volta che dalla comunità sicentifica emerge in maniera organica che mettere in pericolo i sistemi ecologici può minare la stessa salute umana” ha affermato Samuel Myers, ricercatore senior nel Harvard Chan School.

Nello studio sugli impollinatori, Myers e i suoi colleghi hanno esaminato i dati di assunzione alimentare per 224 tipi di cibo in 156 paesi in tutto il mondo per quantificare l'assunzione totale pro capite di vitamina A e acido folico.
E' poco noto che gli impollinatori svolgono un ruolo chiave in circa il 35% della produzione globale di cibo e sono direttamente responsabili del 40% della fornitura mondiale di micronutrienti come la vitamina A e l'acido folico, che sono vitali per i bambini e le donne incinte.
Negli ultimi dieci anni, ci sono stati cali significativi nel impollinatori animali in tutto il mondo.
La perdita completa degli impollinatori sarebbe una catastrofe, portando un incremento del 2,7% anuo dei decessi totali, con 71 milioni di persone in più che si ammalerebbero a causa di carenza da vitamina A e 173 milioni in più a causa di carenza di acido folico.
Le aree dove si potrebbero concentrare le maggiori problematiche sono l'Europa orientale e centrale, il sud-est asiatico e l'oriente in generale.

Lo zinco è un nutriente essenziale per la salute materna e infantile. In caso di carenza vi è un aumento del rischio di parto prematuro, crescita ridotta nei bambini piccoli e diminuzione della funzione immunitaria.
Circa il 17% della popolazione mondiale è a rischio di carenza di zinco nel 2011, secondo recenti studi.
Citando precedenti ricerche , le concentrazioni elevate di CO2 atmosferico riducono il tenore di zinco e altre sostanze nutritive in importanti colture alimentari come grano, riso, orzo e soia.
Gli autori dello studio hanno stimato che le emissioni di CO2 causate dalle attività umane potrebbero far aumentare il rischio di carenza di zinco per un numero variabile da 132 milioni a 180 milioni di persone entro il 2050.
In questo caso a essere maggiormente colpite sarebbero le popolazioni di Africa e Asia meridionale.
“L'azione umana sta minando la resilienza dei sistemi naturali del pianeta, e così facendo stiamo compromettendo la nostra capacità di recupero, insieme con la nostra salute e, francamente, il nostro futuro. Siamo in un rapporto simbiotico con il nostro pianeta, e dobbiamo cominciare a valutarlo.” ha dichiarato Judith Rodin, presidente della Fondazione Rockefeller.

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