Bio e Natura

Un lievito tuttofare per vino, birra e cacao

Saccharomyces cerevisiae può essere proficuamente utilizzato anche nelle aziende agricole che producono cacao. Grazie a una ricerca belga si è errivati a ibridi di lievito capaci di produrre cioccolato con caratteristiche organolettiche superiori

16 luglio 2015 | T N

Alzi la mano chi sapeva che il cacao, prima di essere utilizzato in pasticceria, necessita di una fermentazione. I semi di cacao, prima di andare a produrre il prezioso cioccolato, vengono ricoperti da una pasta su cui si insediano batteri e lieviti naturalmente presenti nell'ambiente, dando luogo a una fermentazione.

Si tratta, però, di una fermentazione incontrollata, poichè i microrganismi sono quelli naturali e il processo può diventare facilmente instabile, producendo risultati significativamente diversi anche per lotti uguali di cacao.

In ragione della progressiva riduzione dei raccolti, causa cambiamenti climatico, e dell'aumento del consumo di cioccolato nel mondo, sprecare o declassare semi di cacao a causa di fermentazioni malriuscite rappresenta uno spreco insopportabile.

Così un team di ricercatori belgi hanno cercato una soluzione che si è rivelata molto più vicina di quanto loro stessi si aspettassero. Dopo numerosi tentativi di controlalre la fermentazione con i microrganismi autoctoni i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione di lieviti già ben conosciuti dall'uomo e utilizzati nell'industria agroalimentare.

Gli studiosi hanno così scoperto che Saccharomyces cerevisiae, già utilizzato nella produzione di birra, vino e pane, si adatta anche alla fermentazione dei semi di cacao.

I ricercatori belgi non si sono accontentati di questo risultato.

Hanno infatti provato a incrociare i ceppi che sembravano fornire risultati migliori, ottenendo così ibridi che possono essere più facilmente utilizzati da personale non specializzato, direttamente nelle aziende agricole.

Il risultato più sorprendente, tuttavia, è che l'utilizzo di questi ibridi conferisce anche caratteristiche organolettiche superiori tanto che il panel di consumatori utilizzato per il test ha preferito il cioccolato prodotto a partire dai semi di cacao fermentati con gli ibridi piuttosto che quello ottenuto con metodi tradizionali.

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%

07 agosto 2025 | 15:00

Bio e Natura

I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale

04 agosto 2025 | 15:00

Bio e Natura

Un miele di 2500 anni fa: le caratteristiche e l'uso

Il miele era una sostanza importante nel mondo antico, a volte lasciato nei santuari come offerte agli dei o sepolto accanto ai morti. Impronta chimica quasi identica a quella della cera d'api moderna e del miele moderno, con un livello di acidità più elevato

04 agosto 2025 | 13:00

Bio e Natura

Il basilico naturalmente respinge alcuni parassiti

Alcune piante profumate aiutano a salvare le colture vicine da insetti nocivi che mangiano foglie. Il forte odore di menta contiene composti che attivano indirettamente i geni di autodifesa, lo stesso fa una varietà di basilico

29 luglio 2025 | 15:00

Bio e Natura

Addio all'estate molto precoce

Nelle prossime due settimane, appare possibile il rischio di avere un meteo meno stabile rispetto alla media. La calura sarà intervallata, specie al Nord Italia, da improvvisi temporali

24 luglio 2025 | 09:00

Bio e Natura

Lattura romana contaminata con Escherichia coli: i trucchi per evitarlo

La bagnatura delle foglie con acqua non trattata è un importante fattore di rischio. Inoltre con una migliore conservazione al freddo dal raccolto alla consegna le probabilità di un focolaio dell'agente infettivo precipitano

22 luglio 2025 | 16:00