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ANTIVIRALI INEFFICACI CONTRO UN CEPPO DI INFLUENZA AVIARIA

Il virus dei polli ha già iniziato a mutare. Pericolosamente. Il Tamiflu, farmaco di cui i governi stanno facendo incetta, non è attivo contro una variante del famigerato H5N1

15 ottobre 2005 | T N

Nei primi mesi dalla comparsa di un virus pandemico, con il vaccino non ancora disponibile, potrebbero ammalarsi moltissime persone. Il problema è quindi anche affrontare un'epdemia della variante umana nei primi 6 mesi.
Gli unici farmaci che potrebbero contrastare il virus sono il Tamiflu (della Roche) ed il Relenza (della GlaxoSmithKline), ovvero inibitori della neuraminidasi (i principi attivi sono rispettivamente l'oseltamivir e lo zanamivir). Hanno funzionato, ma non in tutti i casi, in Asia, ma la capacità di mutazione del virus dell’influenza aviaria è stato probabilmente sottovalutato.

I ricercatori dell'Università di Tokyio, dell'Agenzia giapponese per la scienza e la tecnologia e dell'Università del Wisconsin (Usa) hanno identificato un ceppo mutato del virus H5N1 resistente al Tamiflu, il farmaco antivirale che i governi di tutto il mondo e che stanno immagazzinando per fronteggiare un'eventuale pandemia.
Tale informazione è stata pubblicata su “Nature”.
Il ceppo mutato, chiamato A/Hanoi/30408/2005, è stato individuato in Vietnam in una ragazza quattordicenne. Il caso risale al febbraio 2005 e la ragazza si suppone sia stata contagiata dal fratello, se questo particolare fosse provato sarebbe la conferma della possibilità del passaggio del virus da uomo a uomo. La giovane vietnamita si è ripresa, ma monta la preoccupazione.

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