Bio e Natura
Un nuovo regolamento per il biologico. Semplificazioni ma non per tutti
Pubblicate le proposte di Bruxelles per rivedere la legislazione comunitaria sul biologico. La bozza si concentra su tre obiettivi principali: mantenere la fiducia dei consumatori, mantenere la fiducia dei produttori e facilitare il passaggio degli agricoltori alla produzione biologica. La proposta sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio
28 marzo 2014 | R. T.
Nell’ultimo decennio il mercato UE dei prodotti biologici ha quadruplicato la sua estensione; le norme devono essere pertanto aggiornate e adeguate per consentire al settore di svilupparsi ulteriormente e di far fronte alle sfide future.
“Il futuro del comparto biologico nell’Unione dipende dalla qualità e dall’integrità dei prodotti venduti con il logo biologico europeo – ha dichiarato Dacian Ciolos, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale - La Commissione intende ampliare e migliorare l’agricoltura biologica nell’UE consolidando la fiducia dei consumatori nei prodotti biologici ed eliminando gli ostacoli allo sviluppo di questo tipo di agricoltura. Il nuovo pacchetto di misure risulta favorevole sia per i consumatori che per gli agricoltori. I consumatori avranno maggiori garanzie sugli alimenti biologici prodotti e venduti nell’UE e gli agricoltori, i produttori e i dettaglianti avranno accesso a un mercato più ampio sia all’interno che all’esterno dell’Unione.”
La proposta si concentra su tre obiettivi principali: mantenere la fiducia dei consumatori, mantenere la fiducia dei produttori e facilitare il passaggio degli agricoltori alla produzione biologica. L’intento è di far sì che l’agricoltura biologica resti fedele ai suoi principi e obiettivi, in modo da soddisfare le richieste del pubblico in termini di ambiente e qualità.
Viene prevista l’abolizione di 37 dei 135 adempimenti imposti attualmente agli operatori.
Viene rafforzato anche il concetto dell’approccio basato sul rischio in materia di controlli. Si dovrebbe così contribuire a dare fiato agli operatori onesti liberandoli, in funzione della loro accertata affidabilità, di una parte di questo onere.
La bozza introduce, inoltre, l’efficace novità della certificazione di gruppo, rivolta ai piccoli produttori, con minori oneri e semplificazione di adempimenti. Questa novità potrebbe favorire l’associazionismo in special modo fra i produttori più deboli e lo stesso reingresso nel sistema di tantissimi piccoli operatori che, oberati dalle carte, sono usciti a centinaia dal sistema dalla certificazione.
Nella proposta si limita fortemente la possibilità di abbreviare il periodo di conversione e questo può rappresentare un limite in quanto mettere a coltura terreni precedentemente abbandonati dovrebbe essere favorito.
Infine, con il nuovo regolamento sarà consentito l’utilizzo di loghi nazionali a fianco di quello europeo.
Per aiutare agricoltori, produttori e dettaglianti del comparto biologico ad adeguarsi alla proposta di riforma delle politiche e ad affrontare le sfide future, la Commissione ha inoltre approvato un piano d’azione per il futuro della produzione biologica in Europa. Il piano prevede una migliore informazione degli agricoltori sulle iniziative in materia di sviluppo rurale e di politica agricola dell’UE a favore dell’agricoltura biologica, un rafforzamento dei legami tra i progetti di ricerca e innovazione dell’UE e la produzione biologica nonché incentivi all’uso di alimenti biologici, ad esempio nelle scuole.
La proposta, che sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio, si basa sui risultati di un vasto processo di consultazione avviato nel 2012 che prevedeva una serie di audizioni con esperti internazionali e dell’UE in materia di produzione biologica.
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