Bio e Natura

NEL NOME DEL MIELE. L'ITALIA VANTA IL MAGGIOR NUMERO DI PRODOTTI UNIFLORALI

La giornalista Anna Goffi ha partecipato a un corso di analisi sensoriale sul miele e ha scritto per noi un breve resoconto. “Questo progetto – ha precisato Tullia Gallina Toschi, coordinatrice del corso e docente presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna - nasce dalla volontà di promuovere e far crescere una seria cultura di prodotto"

11 giugno 2005 | Anna Goffi

Sono nate in Emilia Romagna alla fine dell’800 le prime scuole d’allevamento di api regine, poi diffusesi talmente bene in Australia, America e Sudamerica da poter dire che l’ape italiana ha colonizzato il mondo.
A distanza di un secolo in Romagna le scuole tornano, ma questa volta per diffondere in patria la conoscenza sul miele. Infatti, come già il nostro giornale aveva annunciato, si è svolto a Cesena, il “Corso di introduzione all’analisi sensoriale del miele (1° livello), organizzato dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Apicoltura e Ser.In.Ar.



Si è trattato di un corso di alto livello, molto ben articolato che è riuscito a fornire un’ampia panoramica del settore, oltre a far conoscere ai partecipanti, sul piano olfattivo e gustativo, le numerose varietà di miele.

“Questo progetto – spiega Tullia Gallina Toschi, coordinatrice del corso e docente presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna - nasce dalla volontà di promuovere e far crescere una seria cultura alimentare.
Siamo partiti formando degli assaggiatori d’olio, con risultati molto positivi, e ora stiamo facendo lo stesso tipo di percorso sul miele poiché l’Italia vanta sul proprio territorio il maggiore numero di mieli uniflorali e la presenza dei massimi esperti di valutazione sensoriale.
Continueremo ad estendere la nostra attività anche su altri alimenti, partendo da quelli legati al nostro territorio come i formaggi, i salumi, le carni e sempre coinvolgendo le associazioni di assaggio.
L’Italia ha tantissima cultura alimentare, espressa dalla molteplicità dei prodotti tipici. Purtroppo però a questa ricchezza non sempre viene dato il giusto valore. Nostro intento è cercare di valorizzare e di ampliare questa cultura sui prodotti alimentari in modo da favorire quel valore aggiunto che potrebbe permettere ai nostri prodotti uno sviluppo maggiore in termini di impresa”.

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

I ronzii degli impollinatori portano le piante ad aumentare la loro produzione di nettare

I suoni delle api intorno alle piante porta ad aumentare il loro volume di zucchero e nettare e persino alterare la loro espressione genica che governa il trasporto dello zucchero e la produzione di nettari

26 maggio 2025 | 13:00

Bio e Natura

Azoto, fosforo e potassio per far resistere le piante alla siccità

Un nuovo studio internazionale ha rilevato che una fertilizzazione abbondante può aiutare le piante a sopravvivere a periodi a breve termine di estrema siccità

23 maggio 2025 | 10:00

Bio e Natura

Le potenzialità dell'agricoltura verticale per aumentare produzioni e ridurre l'impatto ambientale

Un gruppo di ricerca dell'Università di Monaco di Baviera ha studiato la coltivazione di sei gruppi alimentari in agricoltura verticale: colture orticole, alghe, funghi, insetti, pesce e carne coltivata

19 maggio 2025 | 11:00

Bio e Natura

Il sogno del grano senza glutine con il miglioramento genetico

Secondo un nuovo studio dell'Università di Davis è possibile eliminare un gruppo di geni nel grano per ridurre le allergie e le intolleranze al glutine senza danneggiare la panificazione

13 maggio 2025 | 15:00

Bio e Natura

Le api soffrono i cambiamenti climatici e l'uso intensivo del suolo

Gli insetti di diversi livelli trofici reagiscono in modo diverso alla combinazione di temperature più elevate e un uso più intensivo del suolo. Popolazione di api quasi dimezzata dagli anni ’70

12 maggio 2025 | 12:00

Bio e Natura

L'effetto dei cambiamenti climatici sui raccolti delle principali colture

Il cambiamento climatico, riscaldamento e scarsa umidità dell’aria hanno alterato le condizioni di crescita per le cinque principali colture del mondo nell’ultimo mezzo secolo e stanno rimodellando l’agricoltura

08 maggio 2025 | 16:00