Bio e Natura
Agricoltura nello spazio per aiutare il pianeta Terra
Lo space farmig sarà una vera e propria palestra per le scienze biologiche. Non solo la futura colonializzazione di pianeti extraterrestri ma anche ricerca mirata per piante che possan o adattarsi a condizioni estreme
28 gennaio 2012 | R. T.
Presso l’Accademia dei Georgofili si è svolta una giornata di studio dedicata al complesso ed interessante argomento dello space farming, ovvero l’agricoltura nello spazio.
Le sfide che l’agricoltura dovrà affrontare in questo primo secolo del terzo millennio sono certamente molte e tra queste la più importante, per non dire vitale, è senza dubbio legata alle previsioni di incremento della popolazione umana ed alla necessità di soddisfacimento delle richieste alimentari. Sfida resa più ardua da fenomeni quali il cambiamento climatico e l’inquinamento di aria, acqua e suolo, e l’approvvigionamento energetico.
In questo quadro, la ricerca si è recentemente orientata verso un settore molto affascinante dal punto di vista scientifico: l’esplorazione e possibile colonizzazione di pianeti extraterrestri.
Tale progetto prevede come condizione necessaria, anche se non sufficiente, l’attivazione di una nuova tipologia di agricoltura, definita space farming, alla cui realizzazione dovranno fornire un contributo determinante tutte le discipline biologiche afferenti al settore agrario, assieme ad altre di tipo tecnologico ed ingegneristico.
Il grande numero di tematiche che afferiscono allo studio dello space farming rendono questa disciplina una vera "palestra delle scienze biologiche", che finalizza gli studi sulla funzionalità dei suoli estremi e sugli accorgimenti da considerare nella attivazione e mantenimento dei principali cicli dei nutrienti nel suolo, per creare e mantenerne la fertilità. Di interesse notevole risulta essere anche la gestione dei rifiuti delle future basi spaziali, che attinge dagli studi di impatto ambientale e gestione delle discariche ed alle tecniche di smaltimento dei reflui organici. Vanno considerati poi gli studi legati all'adattamento delle comunità microbiche alla ridotta gravità, con riflessi sulla umidità del suolo e la circolazione della soluzione tellurica. Stesso discorso vale per le piante con adattamento a stress termici, diversa concentrazione di CO2 e ridotta gravità. Le piante, oltre ad essere un alimento, assumerebbero anche il ruolo di utilizzatori di CO2, produttori di O2, fitodepuratori di acque reflue ed anche biosensori sia del suolo che della qualità dell'aria.
Fondamentale per la popolazione mondiale (9 miliardi e mezzo previsti nel 2050, secondo le stime FAO) resta l’aspetto relativo al soddisfacimento delle esigenze alimentari che possono rendere di estremo interesse gli studi sulle piante geneticamente modificate, dei microrganismi (funghi, batteri ed alghe) come substrato alimentare.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
Produrre grano duro in agricoltura biologica e convenzionale: le differenze sulla produttività

Le rese di grano duroin biologico sono state inferiori del 37% rispetto al convenzionale in media, confrontando le prestazioni delle colture in una rotazione a 5 anni non irrigua. Un numero inferiore di chicchi per metro quadrato è stato osservato nel grano biologico rispetto al convenzionale
26 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Afidi e antracnosi del melo, cecidomia dei frutti del pero, cocciniglia dell’actinidia: le soluzioni

Tecnologie digitali, droni e strategie sostenibili per difendere le colture emiliano-romagnole, tra cui mele, pere e kiwi, dalle nuove emergenze fitosanitarie. Per una frutticoltura più smart e con meno chimica
26 agosto 2025 | 12:00
Bio e Natura
Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%
07 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale
04 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Un miele di 2500 anni fa: le caratteristiche e l'uso

Il miele era una sostanza importante nel mondo antico, a volte lasciato nei santuari come offerte agli dei o sepolto accanto ai morti. Impronta chimica quasi identica a quella della cera d'api moderna e del miele moderno, con un livello di acidità più elevato
04 agosto 2025 | 13:00
Bio e Natura
Il basilico naturalmente respinge alcuni parassiti

Alcune piante profumate aiutano a salvare le colture vicine da insetti nocivi che mangiano foglie. Il forte odore di menta contiene composti che attivano indirettamente i geni di autodifesa, lo stesso fa una varietà di basilico
29 luglio 2025 | 15:00