Bio e Natura
Drosophila suzuki: il nuovo nemico dei piccoli frutti
L’insetto dannoso è stato catturato e ora è in fase di studio nei laboratori di San Michele. Il problema è causato dalle larve che si nutrono della polpa portando la frutta alla marcescenza
12 marzo 2011 | R. T.
Si riproduce con una certa velocità e si sta diffondendo con altrettanta rapidità . Il primo rinvenimento è stato segnalato tre anni fa in Trentino, ma ora in allarme ci sono anche i servizi fitosanitari di mezza Europa in costante contatto con lâIstituto Agrario di San Michele allâAdige per la corretta gestione dellâinsetto.
Il piccolo moscerino dagli occhi rossi, che sta creando una certa preoccupazione tra i produttori di piccoli frutti, è infatti già da qualche tempo sotto la lente del Centro Trasferimento Tecnologico che ha attivato un capillare programma di monitoraggio e studio per individuare agrofarmaci ma anche sostanze naturali, come gli agenti di biocontrollo, in grado di combatterlo, stabilire i tempi dâintervento più corretti, e definire i livelli di sensibilità delle varie colture agrarie interessate.
âLâinsetto âDrosophila suzukiiâ proveniente dallâEstremo Oriente âspiega Gino Angeli, responsabile dellâUnità fitoiarria- è stato rinvenuto in quasi tutte le vallate a sud della provincia. LâIstituto Agrario lo ha catturato ed ora è in allevamento nei laboratori di entomologia e del Centro di saggio di San Micheleâ. Lâelevato potenziale riproduttivo e la rapidità dimostrata nel diffondersi attraverso il materiale infestato, fa ritenere nulla le probabilità di una sua eradicazione. LâIstituto di San Michele in collaborazione con lâUfficio Fitosanitario provinciale e con APOT ha avviato un piano di monitoraggio territoriale che prevede lâesposizione in alcuni impianti di trappole per la cattura degli adulti.
Il problema è causato dalle larve che si nutrono della polpa portando la frutta alla marcescenza. Tra le colture ospiti certamente sensibili vi sono fragola, ciliegio, gran parte dei piccoli frutti, albicocco, susino, pesco, fico, ma anche alcune varietà di vite e di orticole.
Dal primo ritrovamento ufficiale in Europa, avvenuto nellâautunno 2009 in Trentino, il fitofago risulta ufficialmente diffuso in Trentino Alto Adige, Piemonte, Toscana e Campania. La sua presenza è stata pure segnalata in altre regioni italiane, in alcune regioni continentali della Francia, nel sud dellâAustria e in alcuni distretti della ex Jugoslavia, il che fa presumere che la diffusione del dittero sia ben più vasta di quanto risulti ufficialmente.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
I ronzii degli impollinatori portano le piante ad aumentare la loro produzione di nettare

I suoni delle api intorno alle piante porta ad aumentare il loro volume di zucchero e nettare e persino alterare la loro espressione genica che governa il trasporto dello zucchero e la produzione di nettari
26 maggio 2025 | 13:00
Bio e Natura
Azoto, fosforo e potassio per far resistere le piante alla siccità

Un nuovo studio internazionale ha rilevato che una fertilizzazione abbondante può aiutare le piante a sopravvivere a periodi a breve termine di estrema siccità
23 maggio 2025 | 10:00
Bio e Natura
Le potenzialità dell'agricoltura verticale per aumentare produzioni e ridurre l'impatto ambientale

Un gruppo di ricerca dell'Università di Monaco di Baviera ha studiato la coltivazione di sei gruppi alimentari in agricoltura verticale: colture orticole, alghe, funghi, insetti, pesce e carne coltivata
19 maggio 2025 | 11:00
Bio e Natura
Il sogno del grano senza glutine con il miglioramento genetico

Secondo un nuovo studio dell'Università di Davis è possibile eliminare un gruppo di geni nel grano per ridurre le allergie e le intolleranze al glutine senza danneggiare la panificazione
13 maggio 2025 | 15:00
Bio e Natura
Le api soffrono i cambiamenti climatici e l'uso intensivo del suolo

Gli insetti di diversi livelli trofici reagiscono in modo diverso alla combinazione di temperature più elevate e un uso più intensivo del suolo. Popolazione di api quasi dimezzata dagli anni ’70
12 maggio 2025 | 12:00
Bio e Natura
L'effetto dei cambiamenti climatici sui raccolti delle principali colture

Il cambiamento climatico, riscaldamento e scarsa umidità dell’aria hanno alterato le condizioni di crescita per le cinque principali colture del mondo nell’ultimo mezzo secolo e stanno rimodellando l’agricoltura
08 maggio 2025 | 16:00