La voce dell'agronomo

E’ LA VOLTA DEL MINISTRO FERRERO CHE PROPONE DI INDICARE SULLE BOTTIGLIE DI VINO “SE SI BEVE NON SI PUO’ GUIDARE”

Non si capisce più se le dichiarazioni di illustri esponenti del Governo siano semplici esternazioni, per catturare l’attenzione o proposte concrete. Quanto certi messaggi possano realmente funzionare da deterrente non si sa

26 maggio 2007 | Alberto Grimelli

Indicare nell'etichetta degli alcolici il divieto di guida. Lo ha proposto il Ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, nel corso della trasmissione "Porta a porta" qualche sera fa. Il Ministro Ferrero ha dichiarato di aver già raggiunto un'intesa con alcuni produttori di vino.
L'iniziativa parrebbe rientrare nell'ambito delle misure previste dal disegno di legge sui prodotti a base di alcol, in fase di studio in questo periodo.

Sulle bottiglie di vino, secondo la proposta del Ministro dovrebbe essere riportata la seguente dicitura: "Se si beve non si può guidare".
Un messaggio che suona simile a quello che appare, già da qualche anno ormai, sui pacchetti di sigarette, senza, peraltro, che i fumatori siano diminuiti sensibilmente. Nessun apparente risultato, se non che, per effetto di un’altra legge, i locali pubblici sono meno invasi dal fumo di sigaretta.
Eppure si trattava di messaggi assai allarmistici e perentori. Il fumo uccide, il fumo provoca il cancro, il fumo danneggia gravemente la tua salute.
I cittadini italiani, però, si sono dimostrati piuttosto insensibili ai richiami salutistici dello Stato. Perché, ora, i giovani, che sono ancor meno recettivi su certi temi, dovrebbero recepire il messaggio che Ferrero vuole stampato su tutte le bottiglie di alcolici?

La principale causa degli incidenti stradali, soprattutto tra i giovani, è l'abuso di superalcolici e di bibite contenenti strani miscugli di liquori.
Un dato certamente preoccupante, che non può lasciar indifferenti i politici, ma che va risolto in altro modo e maniera.

Se si vuol comunicare con i giovani, se si vuol almeno tentare di convincerli a uno stile di vita e di divertimento meno pericolo e irresponsabile, è necessario utilizzare strumenti di comunicazione e messaggi a loro affini e vicini.

Occorre inventarsi slogan e campagne promozionali efficaci.
Un’iniziativa di un certo successo fu organizzata sulla riviera romagnola: a chi guida, sobrio, riportando a casa gli amici, viene regalato un ingresso gratuito in discoteca, incentivando così un comportamento virtuoso.
Naturalmente è indispensabile alternare la carota al bastone. Severi controlli di polizia il sabato notte, multe salate e ritiri massicci di patenti sono un forte disincentivo.

Ridurre le morti dei giovani sulle strade si può ma occorrono altre misure rispetto a quelle prospettate dalla Turco o da Ferrero, che invece paiono azioni d’immagine, volte ad accreditarsi come politici severi e di polso, senza in realtà voler incidere a fondo sul problema che, lo ripeto, andrebbe affrontato con altri strumenti.
E’ così difficile ingaggiare noti, famosi comunicatori ed esperti di marketing per il target giovanile e far studiare loro campagne di comunicazione e d’informazione a misura di teenager?

Mi chiedo, a volte, se questi Ministri ricordano la loro giovinezza.

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