La voce dell'agronomo 19/05/2007

SI SCOPRE CHE ANCHE L’OSANNATA TOSCANA NON E’ SENZA MACCHIA. TIRIAMO UN SOSPIRO DI SOLLIEVO, TUTTO IL MONDO E’ PAESE

La Guardia di Finanza di Arezzo ha accertato finaziamenti comunitari indebiti e segnalato danni all'erario per 60 milioni di euro. 2600 domande di primo insediamento, su un totale di 4000, sarebbero irregolari. Denunciati 59 pubblici amministratori


Le Fiamme Gialle di Arezzo, al termine di complesse ed articolate indagini in materia di indebiti finanziamenti comunitari destinati all’insediamento di nuove attività nell’agricoltura, hanno segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Toscana danni erariali per circa 60 milioni di euro ed il coinvolgimento di 59 pubblici amministratori.
Sono stati inoltre denunciati all’Autorità Giudiziaria 7 persone per truffa aggravata.
L’operazione, denominata “Demetra”, è stata coordinata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti ed era finalizzata alla verifica del corretto utilizzo delle somme elargite dall’Unione Europea a titolo di aiuto ai giovani che iniziavano una attività agricola.
L’attenzione degli investigatori si è concentrata sui percettori dei premi nel settore degli aiuti comunitari in agricoltura risultati essere circa 4 mila.
La specifica normativa comunitaria (Regolamento CE 1257/99) prevede infatti che coloro i quali iniziavano un’attività agricola in data successiva alla pubblicazione del bando avevano diritto ad un premio pari ad una somma oscillante tra i 20 ed i 25 mila euro, a seconda della localizzazione dell’azienda costituita.
L’attenta attività di riscontro ha permesso di constatare che le Province e le Comunità Montane avevano ammesso al premio 2.600 imprenditori agricoli che non ne avevano diritto in quanto già insediati da diversi anni, a fronte delle circa 4.000 istanze presentate.

"A questo proposito – ha affermato l’assessore all’agricoltura Cenni - pur nel rispetto assoluto del lavoro di indagine e delle conclusioni cui è giunta la Guardia di Finanza, abbiamo però alcune riserve sulle dimensioni della vicenda sulle quali stiamo cercando di compiere degli approfondimenti: la cifra di 60 milioni di presunto danno erariale corrisponde infatti all'ammontare totale di questa misura comunitaria che ha prodotto risultati importanti, consentendo di insediare più di 3.200 giovani imprenditori agricoli, i quali, come emerge dai nostri rilevamenti, hanno realizzato investimenti aziendali molto spesso superiori all'ammontare del premio di primo insediamento e le cui imprese sono poi state caratterizzate da un bassissimo tasso di mortalità (appena il 7%). Mi risulta poi - aggiunge ancora l'assessore - che i reali casi di violazione, da distinguere dai casi in cui si rilevano irregolarità o errori, siano stati messi in luce anche dai controlli di Province e Comunità montane e che il danno all'erario, laddove accertato, sia in fase di recupero. E' perciò necessario un esame a fondo della situazione: per questo, anche in relazione ai buoni rapporti di collaborazione e ad una convenzione in essere, ho chiesto un incontro al Comandante regionale della Guardia di Finanza. Alla vigilia del varo dei bandi per il nuovo piano di sviluppo rurale, uno strumento decisivo per il futuro della nostra agricoltura, è necessario fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto, anche per consentire al sistema di continuare a lavorare con trasparenza e serenità".

La vicenda toscana, pur necessitando dei dovuti approfondimenti, dimostra come non sia appannaggio delle sole regioni del Sud una certa complicità tra beneficiari e beneficiati e come di irregolarità, più o meno gravi, ve ne sono probabilmente dappertutto e non solo nel settore agricolo.
Non ci consola, ma tutto il mondo è paese, perché non è questione di luoghi ma di persone…

di Alberto Grimelli