La voce dell'agronomo
Caro Presidente Poeta... in bocca al lupo
Si sono insediati, dopo alterne vicende giudiziarie, i nuovi organi dell'Epap. Alla presidenza della Cassa l'agronomo Stefano Poeta. A lui e a tutta la nuova dirigenza gli auguri di buon lavoro per un percorso in salita e irto di difficoltà
16 ottobre 2015 | Alberto Grimelli
Caro Presidente Poeta,
i miei complimenti e le mie congratulazioni per la tua elezione al vertice dell'Epap.
Ti ho votato e quindi non possono che essere felice di questo tuo nuovo incarico.
Non ti nascondo neanche che non vorrei proprio essere al tuo posto.
Ti toccherà infatti il ruolo, poco felice, di commissario di fatto dell'Epap. Temo infatti che le vicende giudiziarie che hanno segnato questa tornata elettorale non siano finite qui. Ho anche il sospetto che le opposte ordinanze del Tribunale Civile di Roma, quella di Donatella Gualtiero del 28 luglio che sospendeva il risultato e quella di Massimo Corrias del 28 settembre che annulla la precedente, abbiano invelenito il clima. Le interpretazioni date dai giudici, su tutti i punti in esame, sono tanto diametralmente opposte che realmente si fa fatica a capire dove sta la verità.
Comincia in salita la tua avventura di Presidente dell'Epap anche per la “polpetta avvelenata” lasciata dal tuo predecessore Arcangelo Pirrello. La sentenza del Tar Lazio del 9 luglio che consente la rivalutazione dei montanti oltre l'inflazione scaricherà sulla nuova dirigenza l'onere e l'onore di offrire ai professionisti iscritti all'Epap delle pensioni congrue e dignitose. Presupposto indispensabile, però, è che i conti dell'Epap siano in ordine e che la Cassa guadagni abbastanza dai suoi investimenti. L'eredità delle precedenti gestioni peserà certo ma le responsabilità ricadranno comunque tutte sulla nuova dirigenza.
In ultimo, ma non per ultimo, l'immagine e la popolarità dell'Epap sono ai minimi storici sia tra gli iscritti sia verso il mondo esterno. Sono coperte da una tale mole di fango e melma che richiederà un duro lavoro anche solo ridare una forma e una parvenza di autorevolezza alla Cassa. Una parte di melma e fango è poi talmente secca e dura da richiedere martello e scalpello per scalfirla. Senza contare le nuove, inevitabili, palate che giungeranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Non ti invidio davvero anche perchè, se i compiti appena delineati sono già di per sé complessi e difficili, dovrai anche rispondere delle promesse elettorali, dei programmi e degli obiettivi che hai ben dichiarato e illustrato, anche su Teatro Naturale (Al voto, al voto. E' ora di cambiare l'Epap).
Buon lavoro e in bocca al lupo, un po' di fortuna ti servirà di certo
Alberto Grimelli
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