La voce dell'agronomo 10/06/2015

Al voto, al voto. E' ora di cambiare l'Epap

Non possiamo aspettare l'Fbi, in salsa italiana, per toglierci le castagne dal fuoco. Non possiamo tenerci un novello Blatter a vita. Per chi vuole un mutamento dell'Epap c'è tempo solo fino al 15 giugno. Non votare oggi significa dimenticarsi la propria pensione domani


Alla vigilia dell'apertura dei seggi sulle caselle mail degli iscritti Epap, Pec o meno, sono arrivate decine di comunicazioni da parte di candidati. Per i professionisti che usato la posta elettronica per lavoro una scocciatura. Per chi, come il sottoscritto, fa anche il comunicatore, uno spaccato interessante della categoria. Dal “santino elettorale” vintage, quasi d'annata, fino a messaggi fiume, quasi trattati previdenziali. C'è chi l'ha buttata sul personale, quasi volendo impietosire l'elettore, e chi ha voluto stupire con effetti speciali, puntando sul numero di allegati: una memoria difensiva più che un programma elettorale per il futuro.

Chiunque abbiate scelto: votate, votate, votate.

Non votare oggi significa disinteressarsi della propria pensione e del proprio futuro. Non si tratta di politica, ma dei nostri soldi.

Io ho già esercitato il mio diritto-dovere. Un voto per il cambiamento dell'Epap. E se anche l'impero di Blatter si è sgretolato, chissà... Certo, non possiamo attendere che sia l'Fbi, in salsa italiana, a toglierci la castagne dal fuoco.

Non ho cambiato idea.

La mia preferenza è andata a Stefano Poeta per il Consiglio di Amministrazione, Roberto Accossu per il Consiglio di Indirizzo Generale e Gerardo Teodosio per il Comitato dei Delegati.

Debbo dire che mi ha stupito in positivo l'ironia utilizzata da Teodosio Girardi nella sua presentazione su queste pagine. La vicenda delle elezioni rimandate quasi fosse un film e la concreta voglia di trasparenza. Dalle vicende di cronaca giudiziaria degli ultimi tempi scopriamo che laddove c'è poca trasparenza si annida lo sporco: Mafia Capitale docet.

Conosco Roberto Accossu da almeno dieci anni ormai. So che è un testardo, da buon sardo. Quando si mette in testa una cosa, la porta a termine. Ce n'è bisogno in Epap. C'è bisogno che qualcuno ci dica la nuda e cruda verità. Può far male, ma sbattere contro un muro a occhi chiusi ancor di più. Riprendo le sue parole: “leggendo i bilanci, le osservazioni della Corte dei Conti, gli interventi parlamentari, non è possibile non accorgersi che qualcosa stride rispetto ai comunicati ufficiali presenti sul sito Epap.”

Basta fumo, è ora dell'arrosto. Sempre che chi ha gestito la Cassa fino ad oggi non abbia lasciato solo le briciole. A chi chiederlo, se non a Stefano Poeta che è stato coordinatore del Consiglio di Indirizzo Generale?

- Lei si è candidato al Consiglio di Amministrazione dopo essere stato Coordinatore del Consiglio di Indirizzo Generale. Un periodo di gestione dell'Epap che è stato tutt'altro che soddisfacente.

Premesso che, a mio avviso, in questa consiliatura sono emerse anche positività, non nascondo le criticità nella gestione dell'Ente, peraltro riportate alcune volte su Teatro Naturale. Per contro, mai come in questa consiliatura il CIG è stato attivo e propositivo. E' bene ricordare che a questo organo spetta il compito di dare indirizzi sulle attività previste dallo statuto ed al CdA quello di attuarli. Questo Consiglio di Amministrazione, o meglio la maggioranza che lo ha governato, ha attuato solo il 50% degli indirizzi deliberati dal CIG, vanificando l'intenso e corposo lavoro prodotto da tale organo che avrebbe consentito una storia diversa dell'Ente.

- Può fornirci maggiori dettagli in merito ?

Sintetizzo: il CIG ha prodotto atti di indirizzo per: una informazione verso gli iscritti più dettagliata e trasparente; per rivedere il numero dei componenti degli organi, in particolare del CIG (problema comune alla maggior parte degli Enti istituiti con il D.Lgs. 103/96) che obiettivamente sono numerosi; per un'azione incisiva per il recupero dell'elusione ed evasione contributiva sia parte di società di ingegneria che degli iscritti; per il potenziamento dell'ufficio finanza dell'Ente al fine di acquisire sempre più autonomia rispetto ai consulenti finanziari; per la creazione di sinergie con il sistema ordinistico anche con l'obiettivo di rendere le sedi regionali sportelli operativi Epap; per l'implementazione di servizi di assistenza agli iscritti ed alle loro famiglie.

- Perchè allora far emergere situazioni molto delicate e dubbie nella lettera con la richiesta di dimissioni firmata da otto membri dei vari organi istituzionali dell'Epap, e non averle comunicate prima ?

Vi sono dei limiti oltre i quali il silenzio significa connivenza e quanto successo all'avvio del voto telematico ha rappresentato la sublimazione delle criticità evidenziate nella lettera, che ci tengo a sottolineare non è stata resa pubblica da nessuno dei firmatari. Si è trattato di una comunicazione inviata agli organi dell'Epap e sintetizzata, come comunicazione, alle Federazioni Regionali della nostra categoria.
D'altronde, che il CdA (la sua maggioranza) fosse completamente scollegato dagli organi dell'Ente si era totalmente palesato nel novembre 2014, quando il CIG ha bocciato nella stessa riunione l'assestamento del Bilancio di previsione 2014 (i voti a favore sono stati solo tre) e reinviato al CdA il Bilancio di Previsione 2015. In qualsiasi altro contesto amministrativo, Presidente e Vice Presidente avrebbero preso atto della situazione facendo un passo indietro, anche alla luce di un precedente atto di sfiducia del CIG nei confronti della maggioranza del CdA.

- Nell'epoca di internet e di Facebook, era come voler nascondere il sorgere del sole. La vostra iniziativa ha comunque scatenato un pandemonio, accuse e controaccuse...

La fermo: le dietrologie non mi piacciono. Rivendico l'importanza politica dell'iniziativa e della lettera con la richiesta delle dimissioni, lungamente meditata e motivata. Peraltro, il fatto stesso che, come Lei giustamente rileva, “abbia scatenato un pandemonio”, testimonia che anche nell’epoca di Facebook molti fatti non siano così chiari agli iscritti. Ora è tempo di guardare avanti.

- Guardiamo avanti. Montanti o sostegno alle categorie professionali rappresentate in Epap? Mi pare che nella precedente gestione si sia dato molta importanza alle seconde e meno alla prima.

L'Epap è un Ente di previdenza e assistenza, quindi montanti e sostegno alle categorie professionali, sono fattori strettamente connessi: come scriviamo nel nostro programma “non c’è previdenza senza reddito”. Sostegno e rivalutazione dei montanti sono le due gambe su cui si muove l'Ente. La rivalutazione dei montanti è un tema complesso ma, grazie ai recenti pronunciamenti e indirizzi, è possibile avere più flessibilità per dare pensioni più alte agli iscritti in futuro. Per quanto riguarda il sostegno non vorrei si facesse confusione: in questo contesto l'Ente deve garantire assistenza agli iscritti diventando però vettore di opportunità per i professionisti e, conseguentemente, rappresentare anche opportunità per gli Ordini.
E' chiaro che gli effetti di qualsiasi esborso monetario dell'Epap devono avere una ricaduta diretta sugli iscritti, i cui benefici siano misurabili e di reale aiuto, anche e soprattutto in termini di reddito.

di Alberto Grimelli

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