La voce dei lettori 12/03/2024

Tutti contro tutti: le divisioni della filiera dell'olio d'oliva

Tutti contro tutti: le divisioni della filiera dell'olio d'oliva

E’ incredibile come la filiera olivicolo-olearia non impari mai dalle lezioni del passato, afferma Elia Pellegrino, presidente dei frantoiani di Aifo. In scena a Bari il teatrino dell’assurdo


Caro Direttore,

prendo spunto dalla rassegna stampa sui recenti eventi oleari per trarre l’amara conclusione che la filiera olivicolo-olearia non impara mai dalle lezioni del passato.

Nell’ultima settimana abbiamo avuto nell’ordine: articolo su IlSole24Ore, con polemiche annesse, evento oleario a Bitonto di una parte di imbottigliatori e Grande Distribuzione, con qualche attrito, e convegno Aifo in collaborazione con Italia Olivicola a Enoliexpo a Bari, con un po’ di nervosismo ma anche riflessioni e qualche numero utile al settore.

Ho letto con attenzione anche il suo editoriale “Pizzini al mondo dell’olio di oliva italiano” dal quale traggo, unitamente a qualche riflessione personale che voglio condividere, la netta impressione che le tensioni sui mercati stiano facendo fibrillare il mondo dell’olio di oliva italiano più del dovuto.

Cominciamo dal fondo, ovvero dal nostro convegno, quello di Aifo a Enoliexpo, durante il quale avremmo voluto una pacata riflessione sullo stato di salute del settore grazie ai numeri oggettivi e istituzionali di Ismea. Era pianificato da mesi, chiamando a interloquire anche la GDO che ha prima confermato e poi disdetto la partecipazione; praticamente lo stesso convegno a 24 ore di differenza e 8 Km di distanza. I dati emersi non sono così sconfortanti e segnano una sostanziale tenuta del settore, soprattutto per il 100% italiano, a fronte di un raddoppio dei prezzi a scaffale. La congiuntura internazionale è triste, con poco olio, non di grande qualità in Spagna, forse non sufficiente a coprire il fabbisogno prima che sia disponibile la nuova produzione. Non mancano le criticità, ma avremmo voluto concentrarci più sulle positività, come l’affezione dei consumatori per l’olio extra vergine di oliva, specie quello nazionale. La disponibilità di olio di qualità quest’anno è limitata e concentrata soprattutto in Italia (e in Puglia in particolare), rendendoci “padroni del mercato”. Punti di forza che invece sono passati in secondo piano, purtroppo. E’ stato impossibile, infatti, ignorare la cronaca olivicola degli ultimi giorni, con gli animi che ovviamente si sono accesi. Un vero peccato.

Io all’evento di Bitonto ero presente, nel complesso non mi è dispiaciuto ma ho ricavato la netta impressione si sia giocato al gioco dello scaricabarile, quello in cui le colpe sono sempre degli altri (logicamente quelli non presenti), con tanto di siparietto tragicomico finale tra industria e GDO sui volantini e le promozioni in corso, qualche mugugno dalla platea, prima che il moderatore chiudesse in fretta e furia i lavori. 

Ciascun anello della filiera scarica sull’altro distorsioni e anomalie, con un reciproco scambio di accuse che invelenisce solo il clima. 

Non so se i fatti dell’ultima settimana siano un pizzino a olivicoltori e frantoiani, come lei scrive. Non sono un esperto di comunicazione ma, come presidente di un’associazione di frantoiani, posso dire che sono sicuramente stati un’occasione persa di ragionare insieme. Più che gettare ponti si sono create fratture, ricreando un ambiente di diffidenza, se non ostilità, che non avvertivo e vivevo da diversi anni. 

Colgo l’invito del suo editoriale a riflettere sul futuro prossimo e quello a venire. Avrei preferito farlo tutti insieme, se non appassionatamente, almeno pacatamente e razionalmente. Prendo atto che è stata scelta una diversa strada e me ne dispiaccio. In un contesto nel quale da mesi si cerca una soluzione per un Tavolo di Interprofessione presso il Masaf, abbiamo perso l’ennesima occasione per far fronte comune e cercare di porre basi concrete per terminare questa campagna ed interrogarci sulla prossima.

Usando il suo linguaggio, il si salvi chi può non è mai stato il mio motto preferito. 

Le sarò grato se vorrà condividere queste mie riflessioni con i lettori di Teatro Naturale, augurandole buon lavoro

Elia Pellegrino

Presidente Aifo

di T N