Associazioni di idee

Gli agronomi italiani si riuniscono a Verona

Gli agronomi italiani si riuniscono a Verona

L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali è stato fondato per volere del Re Vittorio Emanuele III con un Decreto Regio n. 2172 del 30 novembre 1924

11 luglio 2024 | C. S.

Ambiente, agricoltura, viticoltura, zootecnia e selvicoltura: decine di esperti a Verona per discutere di territorio, futuro e sostenibilità. Si è riunita giovedì 11 luglio, l’Assemblea Nazionale dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali a Villa Giusti nel contesto dei Giardini Giusti, celebre esempio di storia green e architettura verde del nostro territorio.

L’appuntamento scaligero è il secondo del 2024, dopo Napoli, e segna un passo importante verso la creazione di un’assemblea itinerante con l’obiettivo di tessere una rete capillare di confronto e collaborazione. In quest’occasione, l’assemblea ha dato avvio alle celebrazioni dell’anniversario dei 100 anni dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, che culmineranno a Roma il 28 novembre 2024.

“Dopo Napoli abbiamo scelto Verona perché sede fieristica di riferimento del settore agricolo, zootecnico e vitivinicolo - commenta Mauro Uniformi, presidente Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali - È terra di eccellenze viti-vinicole, nonché sede universitaria in cui i futuri agronomi si stanno laureando in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche. Qui stiamo stringendo legami tra la vita ordinistica e l’azione quotidiana della categoria a supporto al settore primario, in un naturale continuum tra sviluppo dell’attività professionale e formazione”.

Programma fitto quello della giornata di oggi che ha visto circa 80 esperti da tutta Italia ragionare su diversi temi, sia di carattere ordinistico e organizzativo, sia di relazione pratica con eventi, fenomeni e criticità strettamente territoriali. Tra queste, il presidente Nazionale Mauro Uniformi si è confrontato con il presidente dell’Ordine di Verona, Lorenzo Tosi, sulla questione della vite che negli ultimi mesi sta facendo preoccupare i viticoltori.

“Dall’inizio dell’anno i vigneti nel territorio veronese sono stati presi di mira da una temibile malattia fungina, la Peronospora – ha fatto chiarezza Lorenzo Tosi, presidente dell’Ordine dottori agronomi e dei dottori forestali di Verona - Interessa tutte le parti verdi della pianta, in particolare le foglie e i grappoli nelle loro diverse fasi di sviluppo. Le misure messe in atto per la difesa della pianta sono state minate dalle continue piogge e dal tempo altalenante che hanno drasticamente ridotto l’efficacia degli interventi effettuati. Ora bisognerà ragionare su come procedere nella seconda parte dell’anno per evitare ulteriore sviluppo di infezioni e salvaguardare la raccolta. Situazioni come quella di quest’anno evidenziano come fare agricoltura richieda sempre più competenze e conoscenze specialistiche e tecnologie innovative”.

“Oramai da anni, e anche in questa assemblea l’abbiamo confermato, l’impegno degli Ordini è quello di traghettare il mondo agricolo, di cui il vino è parte, verso un futuro sostenibile, ecologico ma anche economico- commenta Mauro Uniformi, presidente Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali – L’unico modo di coniugare queste due esigenze, affrontando la sfida dei cambiamenti climatici e delle nuove malattie di importazione, servono competenze specialistiche di alto profilo applicate dal momento della scelta dell’impianto fino alla cantina. Solo con un vigneto ben progettato fin dall’analisi del suolo, con una cura della pianta e tecniche di gestione agronomiche puntuali durante l’intero arco di vita è possibile limitare l’impiego di fertilizzanti e fitofarmaci allo stretto necessario, monitorando le malattie e scegliendo la singola molecola chimica che occorre per interventi mirati e di precisione”.

100 anni

L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali è stato fondato per volere del Re Vittorio Emanuele III con un Decreto Regio n. 2172 del 30 novembre 1924, che aveva inserito nella tabella delle professioni per le quali è necessario superare l’esame di stato quella di agronomo e di perito forestale.
Oggi l’Ordine riunisce in un unico albo tutti i professionisti dell’ambiente che operano nel settore del cibo, della sostenibilità, dell’innovazione e per la tutela del territorio.

Potrebbero interessarti

Associazioni di idee

Olio di oliva in Puglia: si rinnova il Patto Etico

Frantoiani, produttori e organizzazioni sentono il bisogno oggi più che mai di restare uniti e coesi facendo gioco di squadra a tutela della qualità e del prezzo del prodotto finito. Lotta alle sofisticazioni tra le priorità

20 giugno 2025 | 11:00

Associazioni di idee

Nuove varietà aromatiche resistenti per l'Asti Docg

Un’attività di ricerca con la coltivazione di Piwi in un campo nel comune di Alba e uno di proprietà di un’azienda socia dell’ente consortile. In entrambi i siti sarà presente il Moscato Bianco come varietà di riferimento

19 giugno 2025 | 10:00

Associazioni di idee

L'olio extravergine di oliva della OP Oliveti Terra di Bari nel mondo

Bitonto, Minervino, Terlizzi, Corato, Ruvo, Toritto, Molfetta, Fasano lavorano insieme per dare ricchezza al territorio con l'olio. 64 milioni il valore della produzione, 20 milioni di euro l’utile di esercizio 

19 giugno 2025 | 09:00

Associazioni di idee

No al sottocosto sull'olio di oliva: più tracciabilità e valorizzazione del prodotto

L'industria olearia italiana delinea il suo bilancio dell’annata 2024-25, contrassegnata da crisi climatica e tensioni internazionali. Tuttavia, grazie al loro know-how, le aziende hanno saputo reagire alla situazione difficile

18 giugno 2025 | 09:00

Associazioni di idee

Troppa poca frutta nelle scuole italiane

Frutta presente solo in un distributore automatico su 100, la qualità dei pasti nelle mense scolastiche soddisfa appena 1 genitore su 3 

14 giugno 2025 | 12:30

Associazioni di idee

Ultimi passi per sbloccare il vino dealcolato

Il decreto fiscale rimane infatti l’ultimo nodo da sciogliere per consentire alle imprese italiane di dealcolare in Italia. Quello dei vini No-low è un mercato che in Italia vale oggi solo 3,3 milioni di euro

14 giugno 2025 | 10:30