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Piano anti Xylella: via libera a Leccio del Corno e Lecciana

Piano anti Xylella: via libera a Leccio del Corno e Lecciana

Il settore olivicolo è osservato speciale di CAI Consorzi Agrari d’Italia con investimenti per nuovi impianti nel piano strategico. in Puglia sono già oltre 35.000 i semenzali spontanei osservati

04 aprile 2024 | C. S.

Al via le modifiche del Piano anti Xylella con le nuove varietà Lecciana e Leccio del Corno resistenti al batterio killer degli ulivi, la Xylella fastidosia sottospecie pauca, che a partire da oggi apriranno nuove prospettive per la rigenerazione del Salento. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alle modifiche al Piano anti Xylella dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia di concerto con l’Osservatorio fitosanitario regionale, che hanno accolto la richiesta di Unaprol e Coldiretti che già da maggio 2023 avevano chiesto all’Osservatorio fitosanitario di introdurre le due varietà resistenti Leccio e Leccio del Corno nel piano di Rigenerazione olivicola delle aree pugliesi interessate dall’epidemia di Xylella fastidiosa con cultivar resistenti e/o tolleranti.

“Siamo fermamente convinti che le strategie di contenimento e di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa e di rilancio dell’olivicoltura pugliese debbano necessariamente poter contare su germoplasma olivicolo resistente. Ed in questo senso l’attuale possibilità di impianto limitata alle sole 2 cultivar, oggi autorizzate, Leccino ed FS-17, risulta alquanto inadeguata e rischiosa ai fini di una campagna di rigenerazione olivicola su larga scala”, ha ribadito David Granieri, presidente di Unaprol.

Ma il settore olivicolo è uno osservato speciale di CAI Consorzi Agrari d’Italia con “investimenti – ha annunciato Gianluca Lelli amministratore delegato di CAI – per la realizzazione di un nuovo polo che, facendo leva sulle expertise già consolidate, accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti e in una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.

“Il nostro plauso va al CNR per gli studi condotti, perché la sperimentazione e lo studio della biodiversità, rappresentata anche dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza che vanno supportati perché unica speranza contro la Xylella la pandemia degli ulivi, così come i progetti di rinaturalizzazione”, ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, insistendo sdulla necessitò di “rendere operativo ed efficace il “Tavolo di coordinamento emergenza Xylella”, come previsto dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, di fatto istituito sin dal giugno 2020, e convocato una sola volta a novembre 2021”.

Proseguono inoltre gli studi in Puglia, dove sono già oltre 35.000 i semenzali spontanei osservati, numerosi semenzali già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici selezionati ed analizzati con PCR quantitativa, 33 semenzali risultati privi del batterio a 3/4 successive analisi, di cui 23 già riprodotti e pronti per essere sottoposti ai test di patogenicità, dove “i risultati attesi – ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia - riguardano nuove fonti di resistenza nuove varietà, uniche e nate in loco da genitori autoctoni, nuovi genitori locali per attività di incrocio, alla base del progetto di ricerca e sperimentazione ‘Resixo’ condotto dal CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante”.

Per provare ad invertire la rotta, Coldiretti e Unaprol sono impegnati nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese, con gli innesti e sostenendo nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell'IPSP del CNR e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e Coldiretti che continueranno a collaborare con ENCI per le attività di addestramento dei cani che effettueranno nell’anno 15 controlli equamente suddivisi tra vivai/garden di piante ornamentali e/o officinali di specie non specificate (5 vivai in zona infetta), vivai/garden di piante appartenenti a specie specificate (5 vivai in area indenne) e lotti di piante importate da paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari. Inoltre, attraverso il progetto di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (DTA), saranno elaborate immagini telerilevate da aereo acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi – conclude Coldiretti Puglia - per la identificazione precoce di focolai di Xylella attraverso rilievi aerei e droni con sensori iperspettrali e termici.

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