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Gli alberi sono esseri viventi, non numeri

Celebrare questa festa, dedicata agli alberi, per dottori agronomi e dottori forestali significa proprio questo: prendersi in carico gli alberi nel loro insieme, essenziali per la salvaguardia del territorio
21 novembre 2023 | C. S.
Negli ultimi anni, le politiche di verde urbano sono state caratterizzate da slogan focalizzati unicamente sui numeri di alberi piantati o da piantare, trasformando quella che sarebbe una buona iniziativa in un’operazione di maquillage.
Celebrando la giornata degli alberi, è questo il giudizio del CONAF sulle recenti politiche di riforestazione, che evidenzia anche come nelle città sia spesso mancata la buona progettazione agronomica delle alberate lungo i viali e nei parchi, che tenga conto delle esigenze pedo-climatiche delle specie messe a dimora.
“Affermazioni quali ‘metteremo a dimora 1 milione di nuovi alberi’, oppure “vogliamo raggiungere i 4,5 milioni di alberi’ fanno i titoli di giornale, ma quando manca un progetto agronomico diventano operazioni di maquillage.” – dichiara Mauro Uniformi, presidente del CONAF – “Troppo spesso si interviene senza un progetto e senza individuare i bisogni delle piante, non c’è scelta delle specie in modo che siano adatte e resistenti all’ambiente urbano, né un programma di cure culturali.”
“Quando parliamo di alberi non ci si deve fermare alla singola pianta, ma si deve guardare all’infrastruttura vivente che assolve a ruoli fondamentali per la vita delle persone, ben oltre il valore estetico. Domani che si celebra la giornata nazionale dell’albero, dobbiamo restituire il valore eco-sistemico alle alberature.” – dichiara Barbara Negroni, consigliere CONAF – “Pianificare, progettare e successivamente ‘curare’ gli elementi arborei nel loro insieme deve diventare una priorità in ambito urbano, in ambito periurbano e forestale.
Celebrare questa festa, dedicata agli alberi, per dottori agronomi e dottori forestali significa proprio questo: prendersi in carico gli alberi nel loro insieme, essenziali per la salvaguardia del territorio e il benessere di vita.”
Uno dei grossi nodi irrisoli è legato al contratto di coltivazione. Avere piante adatte alle città richiede un ciclo di produzione di almeno 6 o7 anni, con notevoli investimenti finanziari da parte dei vivai.
Per ridurre l’incertezza del mercato e avere una capacità produttiva costante che soddisfi i bisogni delle amministrazioni serve che la fornitura sia disgiunta dalla realizzazione dell’opera, inserita in una programmazione quinquennale di messa dimora di nuovi alberi o di sostituzione delle piante oramai mature.
“Si pensi ai filari alberati che abbelliscono le città e fanno parte del paesaggio urbano al punto da modificarne il linguaggio diventando viali. Ebbene, queste infrastrutture lineari vanno governate per evitare che si trasformino in una minaccia. Per avere alberi sani e robusti serve una progettazione che consideri l’intero ciclo di vita delle piante, fino alla maturità, partendo dalla scelta del luogo d'impianto fino a un programma di manutenzione (ossia di cure colturali) con interventi annuali.” – dichiara Renato Ferretti, Vicepresidente del CONAF – “Se ben progettate, gestite e curate poi diventeranno un fattore di sicurezza, per esempio attraverso la potente azione di contrasto al dissesto idrogeologico che possono svolgere, attraverso la mitigazione dell’isola di calore e l’azione di intercettazione delle acque meteoriche e anche per accrescere la biodiversità delle nostre città.”
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