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Ridurre la produzione di vino in modo selettivo: basta squilibri

Ridurre la produzione di vino in modo selettivo: basta squilibri

La qualità della produzione vitivinicola è fondamentale, ma va accompagnata da una corretta analisi della domanda e dell’offerta. È la regola più elementare di qualunque mercato

05 agosto 2025 | 12:00 | C. S.

“Ogni singolo territorio dovrà gestire la propria produzione di uve in funzione della richiesta del mercato. Una regola fondamentale di ogni mercato è che l’offerta non deve mai superare la domanda, altrimenti il sistema non regge”. Così Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi, al termine dell’incontro avvenuto, in via del tutto eccezionale, a Palazzo Chigi con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a cui ha preso parte anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Cotarella, nel ringraziare Meloni, Lollobrigida e Urso per l’attenzione riservata al comparto, ha anche sottolineato come il tema della gestione delle rese non possa più essere rimandato: “La qualità è fondamentale, ma va accompagnata da una corretta analisi della domanda e dell’offerta. È la regola più elementare di qualunque mercato”.

L’intervento di Cotarella si inserisce nel più ampio quadro dell’incontro odierno tra Governo e rappresentanti della filiera vitivinicola italiana, durante il quale si è definito il perimetro della nuova strategia nazionale di comunicazione a supporto del vino italiano. Una campagna istituzionale, voluta dal Ministero dell’Agricoltura, e soprattutto dal titolare del dicastero, Francesco Lollobrigida, che mira a valorizzare il vino come prodotto identitario dell’Italia, baluardo culturale ed economico da difendere dagli attacchi ideologici di matrice proibizionista, provenienti da alcune correnti europee e internazionali.

Assoenologi ribadisce il proprio impegno a fianco delle istituzioni per la salvaguardia del comparto vitivinicolo italiano, promuovendo la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni, la cultura del bere responsabile e la consapevolezza delle sfide che il settore deve affrontare in modo serio, strutturato e condiviso.

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