Associazioni di idee

Via libera al glifosato per altri dieci anni dalla Commissione europea

Via libera al glifosato per altri dieci anni dalla Commissione europea

Dopo il mancato accordo tra gli Stati la Commissione europea procederà al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per un periodo di dieci anni con nuove condizioni e restrizioni

16 novembre 2023 | C. S.

“Una decisione positiva per le imprese agricole e fondata su solide basi scientifiche. Il mancato rinnovo dell’autorizzazione avrebbe avuto rilevanti conseguenze sui livelli di produzione”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato l’annuncio odierno della Commissione europea che procederà al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per un periodo di dieci anni con nuove condizioni e restrizioni, in assenza di parere da parte degli Stati membri. Anche in seno al comitato di appello, infatti, non è stata raggiunta la maggioranza necessaria per approvare o respingere la proposta di rinnovo presentata dalla Commissione.

La proposta – evidenzia Confagricoltura – ha fatto seguito alle conclusioni a cui è giunta l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dopo un processo di valutazione che è iniziato nel 2019. Secondo l’EFSA, “non sono state individuate aree critiche di preoccupazione per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente”.  Nel corso di un'audizione che si è svolta al Parlamento europeo a fine agosto, i rappresentanti dell’EFSA hanno dichiarato che quella sul glifosato è stata la valutazione più approfondita mai effettuata.

Dal canto suo, anche l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha sostenuto che “l’esame dei pericoli posti dal glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione come sostanza cancerogena”.

“L’uso di prodotti chimici in agricoltura va ridotto, proseguendo un percorso che è già in atto da tempo - sottolinea Giansanti - ma gli agricoltori devono avere a disposizione valide alternative sul piano tecnico ed economico. Nella fase di grande incertezza che è in atto, anche l’impatto sul potenziale produttivo deve essere attentamente valutato”.

Potrebbero interessarti

Associazioni di idee

Mercosur e India possono salvare il vino italiano dai dazi di Trump

Per ogni dollaro investito in vini europei il trade americano ne genera altri 4,5 in favore dell’economia Usa. Per questo il vino, la cui contrazione nel mercato d’oltreoceano è sempre più evidente, deve restare una priorità nell’agenda delle relazioni con gli Stati Uniti

01 novembre 2025 | 10:00

Associazioni di idee

I giovani in olivicoltura: una risorsa su cui investire

Il totale della produzione europea si attesta appena sopra i 2 milioni di tonnellate, mentre il resto dei Paesi del Mediterraneo raggiunge il milione di tonnellate, facendo emergere una chiara evoluzione della geografia produttiva, grazie agli investimenti degli ultimi anni

01 novembre 2025 | 09:00

Associazioni di idee

Speculazione Borges: servono regole più forti per fermare le frodi sull'olio d'oliva

Per difendere l'olio di oliva italiano servono controlli europei più stringenti, tracciabilità completa e regole che premino la qualità e non la speculazione: introdurre il documento di trasporto elettronico per le olive e registro Sian europeo

30 ottobre 2025 | 15:00

Associazioni di idee

Sostenibilità, innovazione e qualità le chiavi per la rinascita dell'olivicoltura italiana

Urgente adottare tecnologie avanzate, i principi dell'economia circolare e intensificare la ricerca per affrontare le sfide più pressanti del settore: il cambiamento climatico e la carenza di manodopera

29 ottobre 2025 | 13:00

Associazioni di idee

La continua carenza idrica in Italia: migliora la Sicilia

Nessun problema al nord, forte tensione e alcune infrastrutture non adeguate al Centro. Poi c'è il Sud, in particolare in Puglia, dove si registra una consolidata mancanza di pioggia

29 ottobre 2025 | 12:00

Associazioni di idee

Limitare l'importazione selvaggia di riso: si rivede la clausola di salvaguardia

A poche settimane dall’avvio della raccolta di riso le importazioni selvagge hanno fatto crollare le quotazioni all’origine del prodotto nazionale che per le varietà più note come il Carnaroli o l’Arborio sono quasi dimezzate

29 ottobre 2025 | 10:00