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Gli aumenti dei prezzi dell'olio extra vergine nella Grande Distribuzione

Bottiglie a non meno di 11,5 - 12 euro sugli scaffali per l'olio extra vergine d'oliva italiano di nuovo produzione secondo Assofrantoi. Serve un piano olivicolo nazionale e nuove strategie di filiera
24 ottobre 2023 | C. S.
L'olio extra vergine d'oliva italiano costerà di più sugli scaffali dei supermercati dalla fine del 2023 e per l'inizio del 2024.
La bassa produzione italiana, il crollo di quella spagnola e l’aumento dei costi di produzione, faranno sì che l’olio di oliva extravergine 100% made in Italy non si possa trovare a scaffale a meno di 11,5-12 euro per una confezione da 0,75 litri. A spiegarlo in una intervista ad Askanews è Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi-Confagricoltura.
Questi prezzi, decisamente più alti della media degli anni passati, potrebbero però “indurre il consumatore a consumare di meno – spiega Mariani – quindi potremmo avere una ulteriore contrazione dei consumi. D’altra parte, già da alcuni anni si sta verificando una riduzione dei consumi di olio extravergine, visto che siamo passati da 15 litri a persona all’anno a 12 litri”. Un problema non solo per il settore, che potrebbe andare incontro a maggiori giacenze, ma anche da un punto di vista salutistico: “quali sono i prodotti che andranno a sostituire l’olio extravergine?”, si chiede il presidente di Assofrantoi, ricordando che già da tempo è “iniziata la speculazione sugli oli di semi, a partire da quello di girasole”.
“Il settore olivicolo in Italia ha bisogno di un piano olivicolo nazionale, di progetti di filiera, di promozione e di contratti di rete”, dice Mariani, sottolineando che “gli agricoltori piccoli e medi in qualche modo devono essere messi insieme”. Secondo Assofrantoi servono “filiere organizzate che distribuiscano la redditività all’interno della filiera tra agricoltori, trasformatori e imbottigliatori. Serve poi molta promozione e anche la capacità di comunicare la storia dell’olio exravergine italiano”.
Il tanto desiderato, citato e mai realizzato piano olivicolo è sempre il convitato di pietra: “in Spagna hanno iniziato nel 1970 con i piani olivicoli – conclude Mariani – e noi parliamo ancora oggi della necessità di realizzare un primo piano olivicolo”.
La produzione di olio di oliva italiano è stimata per il 2023-24 a 290mila tonnellate, +20% sul 2022 e al di sotto delle medie storiche. Un quantitativo che non copre il fabbisogno italiano tra export e consumi interni, che ammonta a circa 600mila tonnellate annue.
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