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Indicazioni Geografiche parte integrante dello sviluppo rurale e sostenibile europeo

Il ruolo centrale dei gruppi di produttori: è essenziale garantire la disponibilità economica necessaria per sostenere le attività di promozione
15 ottobre 2021 | C. S.
Discutere e approfondire i dettagli della riforma del Sistema delle Indicazioni Geografiche, avviata nel novembre 2020 dalla Commissione Europea e attualmente in corso, al fine di sensibilizzare le istituzioni europee competenti rispetto ad alcune criticità in modo da porre le basi per un’azione coordinata a tutela del Sistema IG.
Di questo si è occupato il workshop sulla Revisione del Sistema delle Indicazioni Geografiche, organizzato da oriGIn EU su proposta di Origin Italia. All’evento hanno preso parte i Consorzi di tutela, il Capo unità sulle Indicazioni Geografiche della DG AGRI Francis Fay e gli Europarlamentari On. Paolo De Castro, On. Herbert Dorfmann, On. Anne Sanders, On. Irène Tolleret. Obiettivo dell’iniziativa è stato, dunque, quello di
Molti gli interventi e i temi trattati, a cominciare da quello di Claude Vermot-Desroches, Presidente di oriGIn EU, che ha aperto la riunione ribadendo la centralità delle IG nel contribuire allo sviluppo delle zone rurali, garantendo al contempo una produzione alimentare sostenibile non solo dal punto di vista socio-economico, ma anche rispetto alla tutela del paesaggio e delle risorse naturali.
“In questi anni, la storia delle Indicazioni Geografiche si è dimostrata essere una storia di straordinario successo e questa deve essere la base per avviare un dialogo costruttivo sulla riforma europea” – ha spiegato Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia, il quale ha sottolineato che tale successo “si deve grazie all’impegno e agli sforzi profusi non solo dai produttori e dalle organizzazioni di produttori, ma anche da parte delle istituzioni europee e nazionali”. “Da questo punto di vista – ha proseguito – un’inversione di tendenza significherebbe rischiare di compromettere i risultati raggiunti per tutta l’Unione Europea. Molte sono le preoccupazioni in relazione a questa riforma: in primis riguardo al modo in cui viene interpretata la tutela delle IG con lo spostamento di competenze a favore di EUIPO, ma anche anche la messa in discussione degli strumenti che finora hanno consentito di promuovere e far crescere le nostre IG. È infatti essenziale garantire la disponibilità economica necessaria per sostenere le attività di promozione e semplificarle anche dal punto di vista della loro implementazione” – ha sottolineato ancora Baldrighi. Il Presidente ha anche ribadito il ruolo centrale dei gruppi di produttori, che costituiscono la vera essenza delle IG grazie al presidio che operano sul territorio, anche in località remote. “Il presidio dei territori e la possibilità, attraverso i Disciplinari di produzione, di introdurre regole che possono facilitare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi posti dalla sfida della transizione ecologica e dal Green Deal, sono solo due esempi del grande contributo che le IG possono dare anche alla sostenibilità ambientale, oltreché sociale ed economica” – continua il Presidente – “ecco perché chiediamo che, rispetto al tema della sostenibilità ambientale, si adotti un approccio pratico e non solo ideologico, facendo un’attenta valutazione delle capacità che le IG hanno di sviluppare un’attività produttiva sostenibile anche dal punto di vista ambientale”.
A conclusione dell’evento, l’On. Paolo De Castro, coordinatore Gruppo S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha sottolineato la preoccupazione condivisa da tutti i partecipanti e dagli Europarlamentari sulle criticità emerse rispetto alla riforma in atto. “Esiste preoccupazione in tutto il comparto ma anche da parte degli Eurodeputati circa il possibile smantellamento della DG AGRI. Allo stesso tempo, è necessario guardare al comparto delle Indicazioni Geografiche come ad un’esperienza di grande successo delle politiche dell’Unione Europea. Pertanto, tutte le riflessioni dovrebbero andare verso il rafforzamento delle IG, della tutela e degli accordi internazionali. L’auspicio è che su questo approccio, ampiamente condiviso da tutti i gruppi politici del Parlamento Europeo, ci sia condivisione anche da parte della Commissione Europea, anche alla luce dell’adozione in sede di Consiglio, da parte di 17 Stati membri, di una dichiarazione comune con cui si chiede in maniera decisa un rafforzamento del sistema delle IG e si sottolinea che la politica europea di qualità è pienamente in linea con il Green Deal e la strategia Farm to Fork” – ha concluso De Castro.
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