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Maria Grazia Mammuccini è il nuovo Presidente di FederBio

La nuova guida della Federazione sarà in carica per il triennio 2020-2022. Confermati i vice presidenti Andrea Bertoldi, Carlo Triarico, Matteo Bartolini. Paolo Carnemolla, past President, ha assunto il ruolo di Segretario Generale
28 giugno 2019 | C. S.
A seguito dell’Assemblea dei Soci, tenutosi oggi a Bologna, è stato definito il nuovo assetto organizzativo della Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica per il prossimo triennio.
Maria Grazia Mammuccini è stata acclamata Presidente della Federazione mentre Paolo Carnemolla, past President, assumerà la carica di Segretario Generale. E’ stata accolta all’unanimità la domanda di Anagribios, l’Associazione di produttori biologici di Coldiretti di diventare socia di FederBio.
Sono stati inoltre confermati i Vicepresidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Nell’Ufficio di Presidenza assieme a Maria Grazia Mammuccini sono stati eletti Rossella Bartolozzi, Claudia Bastia, Michele Monetta e Enrico Casarotti. Si tratta di figure con competenze ed esperienze in diversi ambiti del biologico che affiancheranno il lavoro della nuova presidenza nello sviluppo dei diversi temi su cui la federazione è impegnata.
Entrano inoltre nel Consiglio Direttivo della Federazione il Presidente di Bioland Italia Toni Riegel e il Presidente di AIAB Emilia Romagna Antonio Lofiego. In questo modo nel gruppo dirigente di FederBio si rafforza la componente femminile e quella dei produttori agricoli, oltre che vedere rafforzata la rappresentatività della Federazione quale casa comune del biologico e biodinamico italiano.
Le linee programmatiche dalla nuova Presidenza
Tra le priorità strategiche evidenziate da Mammuccini:
1. L’approvazione al Senato del progetto di legge sull’agricoltura biologica che consentirà tra le altre cose il riconoscimento di un organismo interprofessionale per il settore e di lavorare su un logo nazionale di prodotto bio.
2. Il sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni.
3. Il riconoscimento e sostegno alla diffusione dei biodistretti.
4. Il rafforzamento in termini strategici delle politiche e degli investimenti per la ricerca e l’innovazione, la formazione ed i servizi tecnici per il biologico e biodinamico.
5. Il miglioramento costante del sistema dei controlli attraverso gli OdC, la vigilanza, e gli operatori, che devono essere chiamati ad assumersi in modo netto le loro responsabilità.
6. Lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni.
Per dare concretezza a questi obiettivi prioritari sarà indispensabile agire anche sulle scelte relative al nuovo ciclo di programmazione della PAC affinché vengano profondamente innovate le strategie, puntando a un modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia, di cui l’agricoltura biologica e biodinamica sono le applicazioni concrete più diffuse.
In stretto collegamento con la PAC, ulteriore punto strategico sul quale agire sarà la revisione del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
“Siamo in una fase decisiva per il biologico e la priorità fondamentale che abbiamo di fronte è dare più forza ai produttori agricoli per far crescere la produzione nazionale e costruire solide filiere di Made in Italy bio; è questa la prima condizione per difendere il “vero biologico” italiano. In questa fase di crescita del bio dobbiamo lavorare per affermare il principio del “giusto prezzo” per i prodotti agricoli e per costruire la “Casa comune del biologico e biodinamico italiano” con una governance di donne e uomini capaci di misurarsi con i tanti aspetti che il biologico deve affrontare, quello ambientale, climatico, della salute oltre a quello economico e sociale” ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.
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