Salute

Il fenolo dell'extra vergine che combatte il cancro al colon

Il didrossifeniletanolo contribuisce ad inibire la progressione del cancro al colon, andando ad interferire con i processi di infiammazione ed angiogenesi

06 novembre 2013 | C. S.

L'olio extra vergine d'oliva ha proprietà nutraceutiche ma, secondo una recente ricerca dell'Università di Siena, potrebbero persino essere farmacologiche.

A presentare lo studio, realizzato dal team coordinato dalla professoressa Marina Ziche  (Dipartimento Scienze della Vita) dell'Università di Siena,  due ricercatrici dell'ateneo senese,  Sandra Donnini ed Erika Terzuoli. Presente la stessa professoressa Ziche, il presidente del Consorzio dell'olio etravergine toscano Igp, Fabrizio Filippi, il dirigente regionale del settore, Stefano Barzagli a rappresentare l'assessore Gianni Salvadori, impossibilitato all'ultimo momento a partecipare.

"L'olio extravergine di oliva è una delle principali fonti di polifenoli, un gruppo di sostanze chimiche con proprietà antiossidanti - hanno ricordato le ricercatrici - e potenziali  benefici effetti sulla salute umana. Ma non tutti gli oli sono uguali, infatti un "comune" olio extravergine di oliva può contenere dai 100 ai 250 mg di polifenoli, l'olio extravergine toscano Igp ne contiene almeno 450 mg." 

Ma c'è di più. "Un polifenolo dell'olio di oliva (DPE - dihydroxyphenil ethanol) - hanno spiegato ancora  le ricercatrici - secondo vari studi internazionali ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitrombotiche. Nel nostro laboratorio abbiamo delineato il meccanismo molecolare attraverso cui DPE contribuisce ad inibire la progressione del cancro al colon, andando ad interferire con i processi di infiammazione ed angiogenesi."

E ancora: "Dpe, attraverso l'inibizione di markers infiammatori e angiogenici, noti per contribuire al comportamento aggressivo nel cancro del colon, riduce la crescita del cancro al colon in modelli tumorali preclinici."

Ma qual'è il quantitativo di olio extravergine di oliva da assumere per ottenere questo tipo di effetti? "Noi abbiamo lavorato con concentrati - hanno risposto le ricercatrici - ma possiamo dire che gli effetti si ottengono con quantitativi pari a quelli che si usano nell'alimentazione." Tradotto significa 40 grammi al giorno 3-4 cucchiai, meglio se crudo, di olio extravergine di oliva di qualità. 20 grammi invece, come ha ricordato il dirigente regionale, sono il quantitativo riconosciuto a livello Ue per avere effetti preventivi a livello cardiovascolare.

Quale il futuro della ricerca? "Scopo del progetto - hanno concluso le ricercatrici - è studiare l'efficacia di una terapia combinata tra un derivato dell'olio extravergine di oliva (DPE) con attività antiffiammatoria e un farmaco biologico (centuximab). L'obiettivo è valutare se Dpe somministrato insieme a centuximab possa contribuire a migliorarne l'efficienza nel carcinoma del colon".

La ricerca è stata finanziata con 30 mila euro dal Consorzio dell'olio extravegine di oliva  Toscano Igp.  Il presidente Filippi ha sottolineato come, nell'ambito degli scopi del Consorzio, di promuovere e tutelare l'olio extravergine toscano Igp, sia stato ritenuto doveroso sostenere la ricerca scientifica volta a evidenziare le caratteristiche preventive ma anche curative per la salute dell'olio exytavergine di qualità. E da parte del dirigente regionale è stato aggiunto che l'intero mondo agricolo toscano è impegnato a garantire la migliore qualità del prodotto. "Consumare olio di oliva extravegine prodotto in Toscana- ha concluso - fa bene all'agricoltura e fa bene alla salute. E' come se in Toscana avessimo una grande azienda farmaceutica, diffusa su tutto il territorio, che non produce farmaci ma un olio di oliva che, oggi è dimostrato, possiede effetti benefici per la salute umana."

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