L'arca olearia

Oliandolo, Elaiotecnico, Mastro Oleario, Oleologist, Oleophile, Oleonauta e chi più ne ha, più ne metta!

Anticamente, anno 1300 circa, a Firenze vi era la figura molto importante dell'Oliandolo. Cercare una sola parola per definire chi ama l'olio di oliva e vi ruota intorno è veramente difficile. E voi, amici dell'olio, come vi descrivereste in una "italianissima" parola?

01 luglio 2015 | Antonio G. Lauro

Non c'è requie nel mondo dell'olio da olive e non vi è accordo nemmeno per il termine - univoco - che possa indicare gli appassionati del settore, contemporaneamente a chi, per l'olio da olive, spende parte o tutte le proprie energie nella valorizzazione e promozione del prezioso alimento, o chi di questo ne ha fatto la propria professione.

Non vi sarà accordo, ma l'interesse è altissimo, anzi lo è sempre stato.

Anticamente (anno 1300 circa), a Firenze vi era la figura, molto importante dell'Oliandolo (dal latino olearius e dal greco ἐλαιοπá½½λης= che rivende olio), termine utilizzato per definire l'esperto commerciante di oli, e dai molteplici significati: rivenditore d’olio al minuto, chi lavora in un oleificio, operaio addetto a un frantoio di olive. Professione rimasta importante anche nella Napoli dell'800.

Oggi, in america, la collega Nancy Harmon Jenkins si definisce col termine anglofono Oleophile, letteralmente Oleofilo o meglio, un frammisto tra parole latine (oleo da oleum= olio) e greche (èlaion= olio e filos φίλος= amico) che sta ad indicare un appassionato (e forse qualcosa in più) di olio da olive e, sempre in america il caro amico Nicholas Coleman, ha coniato per se il termine Oleologist, al fine di meglio descrivere ai neofiti la propria professione.

Ed a proposito di Grecia e grecismi, in terra ellenica è in uso definirsi Eleokalierghitis (Ελαιοκαλλιέργητης), da èlaion= olio e καλλιεργÏŽ= coltivare.

Ma senza varcare l'Oceano, anche in Italia, grandi passi in questo senso sono stati fatti. Usato è il termine Oleologo (dal greco èlaion= olio e lògos= discorso) mentre, recentemente, la cara Simona Cognoli che ha tirato fuori dal "cappello" il termine per autodescriversi: Oleonauta (dal latino oleo= olio e nāuta= navigante o dal greco èlaion= olio e náutÄ“s= navigante), mentre Fabiana Romanutti, introduce un neologismo: Oleosofia.

Tutti questi, efficaci modi per cercar di indicare, in modo univoco e certo, quanti di olio (o di olive ed ulivi) si occupano.

Nascono, di conseguenza, negozi specializzati come Oleoteche ed Elaioteche (Oleoteca Oleonauta, Sapor d'olio Oleoteca italiana e Oleoteca Nazionale - elaioteca a Roma, Oleoteca Villa Campestri a Vicchio del Mugello, Enoteca Picone a Palermo, L'Olio come il Vino di Forte dei Marmi, EVO – Oleogranoteca di Genova, ), oppure le giapponesissime "Olioteche" (www.olioteca.jp), movimenti culturali e showroom, anche on-line (Theatro del Gusto Enoteca Differente di Campora S. G. - Amantea, Ulivita di Palmanova - AIRO San Casciano V. P. - Cultìvia di Cave RM - EXTRAV di Crema - Oliving di La Spezia), Oleoteche di Enti pubblici e/o privati, Associazioni (Associazione Nazionale Città dell’Olio, Oleoteca di Montepulciano, Oleoteca di Seggiano, Oleoteca del Trentino, Oleoteca Regionale di Farfa, Elaioteca Regionale Casa degli Oli extravergini d’oliva di Calabria, Oleoteca Regionale Museo di Storia dell’Arte Olearia d’Abruzzo, Elaioteca Nazionale ICIF, Casa dell'Olivo Oleoteca d'Italia, tra le altre) e Strade dell'olio di oliva e dei frantoi oleari, sparse un po' in tutte le regioni olearie d'Italia.

Non mancano i ristoranti col "pallino" dell'extravergine (il milanese Tano passami l'olio di Tano Simonato in primis e, a seguire i vari La Sosta di Ottone III di Levanto dell'amico chef Luca Palmero Scatena, Enoteca Pinchiorri di Firenze, Olevm di Montefalco, Ristorante Olio d'Oliva di Roma),

A questo punto, non credo che il problema del settore stia tutto nel termine con il quale indicarsi ed, eventualmente, contraddistinguersi agli occhi degli altri, come facilmente avviene nel settore del vino (Enologo, Enogastronomo, ecc.), ma i problemi, e le divisioni, sono in altri punti della filiera.

Siamo (e siete) tanti gli OleoAppassionati, OleoCritici, OleoEsperti, OleoTecnici a prescindere da come ci si voglia appellare!

Oleologo è sicuramente una professione, Oleonauta non saprei, ma gli altri? Sono Oleofili?

E voi, amici dell'olio, come vi descrivereste in una "italianissima" parola?

O meglio, quale secondo voi è il sostantivo che meglio vi si addice?

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maria lisa clodoveo

05 luglio 2015 ore 19:49

Caro Antonio, grazie per l’excursus magistrale su termini per definire chi ama l'olio di oliva e vi ruota intorno, che hai saputo raccogliere in questo splendido articolo, che rimarrà nel mio archivio tra i preferiti, e al quale attingerò di volta in volta, tributandone il merito a te nelle citazioni.
Coniugo anche io un neologismo: NEOLEOFITA
Neoleofita nasce dalla fusione tra parole latine (oleo da oleum= olio) e greche (èlaion= olio) e neofita (che deriva dal latino ecclesiastico neòphytus, ricalcato sul greco νεόϕυτος (composto da néos, "nuovo", e phytòs, "nato", con il significato quindi di "nuovo nato").
È una parola che identifica bene una persona che aderisce per la prima volta a un'ideologia, a un movimento, a un'organizzazione o ad una fede, oppure che inizia un'attività nuova. Al neofita si perdona una certa ignoranza in quanto “nuovo nel campo”.
In via prudenziale potrebbe essere usato dai molti che in maniera autoreferenziale si propongono, tanto nel mondo accademico quanto nella comunicazione, quali “Esperti di olio di oliva” e forse non lo sono: è il paracadute o il salvagente a cui aggrapparsi giustificare “l’ingenuità” con cui pretendono di semplificare la complessità della materia evitando di “scivolare sull'olio d'oliva e non solo”:
http://www.teatronaturale.it/strettamente-tecnico/l-arca-olearia/21386-se-anche-la-scienza-scivola-sull-olio-d-oliva-e-non-solo-orrori-sull-extra-vergine-e-dintorni.htm

Andrea Ambrosino

02 luglio 2015 ore 14:43


Egregio Antonio,per quanto riguarda la vera e propria professione ossia il negoziante imbottigliatore vedrei bene olearia ,per quanto riguarda il frantoio vedrei bene oleificio.per la vera professione di assaggiatore ma di quelli veri e non improvvisati vedrei bene la figura del mastro oleario.
La verità non è tanto il nome da attribuire come se volessimo dare una sorte di patente,bensì la vera professionalità sull'argomento il che ' il problema inizia ha diventare un po' più complicato.
Con stima e cordialità la saluto.
Andrea Ambrosino