L'arca olearia 25/06/2011

Registri Sian, è tutto confermato. Si parte dal primo luglio

Registri Sian, è tutto confermato. Si parte dal primo luglio

L’informatizzazione dei registri di carico e scarico degli oli ricavati dalle olive è realtà. C’è l’obbligo della trasmissione dati per via telematica entro un tempo massimo di sei giorni. Dov’è la novità e quale è lo scopo di tale regolamentazione: c’è la motivata speranza che la nuova burocrazia possa far emergere le frodi. Per i frantoiani, il punto della segreteria Aifo


Il primo luglio 2011 si da’ attuazione, dopo molti rinvii, al DM 8077 che prevede la informatizzazione dei registri di carico e scarico dell’olio dalle olive: quindi le imprese che producono e quelle che confezionano l’olio sono obbligate a trasmettere per via telematica i dati relativi alle movimentazioni del prodotto entro un tempo massimo di sei giorni.

Dov’è la novità e quale è lo scopo di questa regolamentazione.
Non c’è una grande novità: si tratta del passaggio dai registri cartacei mensili ai registri telematici settimanali. Lo scopo è quello di un monitoraggio della produzione e della commercializzazione che consenta di avere dati certi e sulla base di questi operare un controllo efficace sulle aziende in modo da ridurre il pericolo delle frodi.

Tutto qui. Ci sarebbe da dire “meglio tardi che mai”, visto che da tempo siamo entrati nell’era dell’informatica e anche le imprese del comparto oleario hanno il diritto di utilizzare quella tecnologia che semplifica e rende più efficace il proprio lavoro. Così come un sistema che consenta controlli più mirati non può che essere visto con soddisfazione da quanti, come i frantoi artigiani aderenti ad Aifo, operano con professionalità e trasparenza per garantire al consumatore produzioni di alta qualità.

Si è tenuta ieri, presso l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi, una riunione con le associazioni di categoria per fare il punto sulla corretta modalità di applicazione del Registro telematico di carico e scarico alla vigilia della prefissata scadenza dell’ 1 luglio 2011 che, al di là di false notizie circolate nei giorni scorsi (che hanno disorientato parecchi operatori), entra in vigore “senza se e senza ma”.

Nel corso della riunione è stato comunicato che circa mille frantoi aziendali (cioè aziende agricole che hanno un frantoio) hanno richiesto l'esonero, ai sensi dell’art. 7 del decreto, della tenuta del Registro.

Auspichiamo che vi sia una particolare attenzione da parte dell’Ispettorato nell’attività di controllo di queste aziende, perchè la lavorazione di molitura per terzi, oltre che una frode, creerebbe un evidente concorrenza sleale nei confronti dei frantoi artigiani.

Troppo spesso si ha l’impressione che molto dell'olio cosìddetto “italiano” si ricavi da loschi "giri di carta" che gonfiano la produzione e mortificano il prezzo.
Le imprese associate Aifo hanno quindi la motivata speranza che questa “nuova burocrazia” possa far emergere le frodi che troppo spesso hanno schiacciato il lavoro onesto degli agricoltori e dei frantoiani.

L’Aifo ha partecipando attivamente ai tavoli tecnici del Mipaaf informando tempestivamente ogni associato sulla corretta applicazione della nuova normativa. Alle nostre imprese abbiamo messo a disposizione un ventaglio di proposte commerciali per l'acquisto di software in grado di facilitare la tenuta del registro telematico.

 

di Stefano Pasquazi

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Commenti 4

CARLO SANVITALE
CARLO SANVITALE
29 giugno 2011 ore 19:19

ma come si fa a non rendersi conto. continuamo a informatizzare e il 70% delle aziende agricole non ha una connesione decente. risolviamo i problemi strutturali per cortesia e poi vedrete che tutti saranno contenti dei fogli elettronici. io non posso pensare di accedere, scaricare, spedire mail con una connessione isdn. Ma si rende conto lei sig. Presidente. forse lei non si rende conto lo stato di arretratezza tecnologica in cui viviamo e con cui perdiamo così tanto tempo tutti i giorni.

cordiali saluti

carlo sanvitale

Az.Ag. fontemorsi

Enrico Severini
Enrico Severini
29 giugno 2011 ore 13:41

ah hah ahahah ahhaa
c'è poco da ridere......quando chi si erge a rapresentante di categoria non sa della difficolta ,anche di andare al bagno, per non parlare del dormire, del mangiare, del ecc...ecc... dei suoi associati durante la lavorazione delle olive....per presiedere lo sviluppo del processo produttivo........
ma in che realtà vivete?????
io nel mio piccolo frantoio da difendere ci mangio ci dormo ci vivo e mi ci sporco non solo le mani.......senza mai allontanarmi dal processo produttivo come penso faccia anche la totalita degli altri frantoiani.......
perche devo sottrarre tempo prezioso al mio lavoro???? perche la mia non è un attività come tutte le altre????......sono stufo di essere sempre considerato un truffatore dedito alla frode al quale si impone di tutto e di più ....sembra quasi che l'intera categoria sia una cosca di recidivi truffatori.....
non esiste rappresentante ne ispettore che non sia a conoscenza delle difficolta oggettive che il frantoiano trova nel dover assolvere ogni anno agli innumerevoli omnipresenti ed INUTILI adempimenti tipici di sovietica memoria.............
perche solo questo è un paragone conforme alla realta, il frantoiano non solo deve lavorare giorno e notte, ma deve anche compilare tutti i suoi modellini cartacei e non.
Come associazione di categoria avete fatto proprio un bel lavoro e lo stesso dicasi, per i controllori che hanno sempre verificato la non corrispondenza cronologica nelle registrazioni se non in pochissimi casi e cosi pur conoscendo bene la realtà avete caricato ancor di più la mano.........bravi, davvero bravi, voi si che operate per il settore, per il produttoe per il consumatore per l'italia....
E se poi il tutto si dimostrasse del tutto inutile a contrastare le frodi......come la mettiamo??????? e se poi il lievitare dei costi (inevitabile) e di conseguenza dei prezzi sia per la trasformazione che per la commercializzazione portasse ad un ridimesionamento della produzione e del consumo del prodotto italiano favorendo in maniera sleale la concorrenza extra e comunitaria.....che facciamo?????
non potremo fare altro che ringraziarvi, per il vs lungimirante e disinteressato operato
a favore di chi si spacca la schiena da generazioni per amore di un prodotto e per averci fatto sedere di fronte ad un computer o ad un registro regalandoci così un po di riposo.
Concludo: sabato ho ricevuto la visita di un piccolo neo-frantoiano del Marocco, il quale viene a trovarmi di tanto in tanto per discutere un po sull'olio e la sua produzione; vista l'imminente incombenza gli ho esposto brevemente tutti gli obblighi ai quali dobbiamo attenerci qui in italia per poter Lavorare...........concludendo con la fatidica domanda "e voi??????"...............di seguito ho incalzato la successiva " ma l'olio (non parliamo di extra vergine) a quando lo vendete????????"......................
aha ahah ahah ahha hahha............
Caro presidente i 6.000 circa, ma forse ad oggi saranno un po di meno, frantoi italiani,
grandi o piccoli che siano, sono un PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE per il LAVORO che fanno
non per le registrazioni che inviano, per le frodi bastano ed avanzano le scritture fiscali.................

buon lavoro, io mi sto studiando ancora il manuale dell'Agea per la commercializzazione del prodotto Olio di Oliva 67 pagine.......ma l'Agea pochi giorni fà non è stata commissariata per inadempienza???????

Cordiali Saluti

alfredo ranieri
alfredo ranieri
28 giugno 2011 ore 10:35

altro che scoprire le frodi ,questo è un vero attentato all'impresa.....ogni anno si inventano na bufala...chi ci guadagna?i frantoiani?i produttori?..........e noi invece di lavorare facciamo carte, moduli ,ecc.adesso ci mancavano anche le comunicazioni online, poi le etichette ogni anno cambia qualcosa....adesso le associazioni che litigano fondi elergiti per inventarsi un posticino di lavoro.....ma andate a lavurà....prima i mod.f per far prendere soldi ad altri e noi se si sbagliava na virgola rischiavi di chiudere con decine di milioni da pagare...adesso ...peggio...gia ci sono diecimila problemi in lavorazione smaltimento acque ,sansa ,i costi aumentano la burocrazia pure ,i soldi non ci sono ....il consumatore comprera sempre di più il prodotto che costerà poco...avete capito ho nò?noi invece di abbatere i costi dobbiamo combattere con associazioni che invece di aiutarci pensano solo a salvaguardare il posticino di lavoro ,,poi scendono in piazza a sbandierare i cartoni animati .......prodotto italiano quà là non fanno capire al consumatore quanto costa ,di sto passo un lt.olio dovrebbe costare min.10eurini ....fate un sondaggio vedrete il riscontro.....

Luigi Tega
Luigi Tega
25 giugno 2011 ore 11:12

Mi permetto di commentare la lettera del dott. Stefano Pasquanzi, responsbile di AIFO che non trattiene la propria soddisfazione nel constatare l'imminente introduzione della obbligatoria trasmissione telematica dei registri.
Ovviamente non si esime dal sottolineare come tutti ( ma proprio tutti) gli aderenti ad AIFO operino con professionalità e trasparenza garantendo l'alta qualità ( dichiarando implicitamente che le frodi di cui anch'esso parla sono effettuate degli altri) arrivando addirittura ad auspicare severi controlli nei confronti dei non aderenti ad AIFO cioè nei confronti di quelle piccole aziende con frantoio che dichiarano di molire solo olive proprie.
Inoltre ammette di aver partecipato attivamente ai tavoli tecnici del Mipaaf......
Una lettera come questa conforta la mia scelta di non aderire ad AIFO la cui sigla, se non fosse chiaro, sta per "Associazione italiana frantoi oleari" cioè una associazione che dovrebbe difendere gli interessi dei frantoi.
MI permetto quindi di suggerire alcune battaglie ad AIFO che tutelerebbero veramente gli interessi dei frantoi che dichiarano di rappresentare.
Partiamo da lontano ( non troppo) e ricordiamoci cosa è avvenuto in passato con i MOD F.
Riconoscendo al frantoio il ruolo di centralità nella filiera olivicola, per anni i frantoi sono stati costretti a sostenere i costi ( ricordiamo le bilance elettroniche con lo scontrino ? il contatore di energia separato?......) l'aggravio burocratico ed il rischio sanzionatorio per garantire l'erogazione dei contributi comunitari ad altri, senza nessun compenso per la loro opera.
Immaginiamo il triangolo in cui A è l'olivicoltore, B è il frantoiano e C è l'ente erogatore dei contributi( che per comodità possiamo definire lo Stato), si è per anni verificato che C per dare contributi ad A controllava, costringeva a spendere e sanzionava B.
Questo assurdo legislativo che ha in se tutti i requisiti per una opposizione dura, si ripropone dopo anni con l'aggravante della "partecipazione attiva di AIFO ai tavoli tecnici del Mipaaf" ( a fare che? a giocare a briscola?).
Se A è l'olio italiano da tutelare per l'importanza paesaggistica, culturale,economica gastronomica............ ( e siamo tutti d'accordo), B è il frantoio e C è lo Stato, nuovamente, per tutelare A, tutti i costi, l'aggravio burocratico e il rischio sanzionatorio vengono scaricati su B senza che B ne riceva compenso alcuno.
Se l'obbiettivo è quello di ridare vigore all'olio Italiano e per raggiungerlo i frantoi nella loro centralità vengono oberati di impegni, costi e sottoposti al rischio di pesanti sanzioni, AIFO non ritiene che al raggiungimento dell'obbiettivo i frantoi nella loro opera meritoria debbano riceverne un compenso?.
Facciamo un esempio, se la borsa merci dovesse registrare nei prossimi anni un aumento di prezzo grazie all'introduzione dei registri telematici, non ritiene AIFO che si dovrebbero introdurre dei meccanismi di ricompensa ai frantoi per la loro opera di protezione e tutela del Made in Italy attraverso i registri? Questa ricompensa rappresenterebbe una compartecipazione agli oneri e rischi che sostiene il frantoio, da parte degli altri soggetti della filiera, al verificarsi dell'incremento di valore dell'olio Italiano.
I meccanismi per realizzare cio?
Una idea ce l'ho, chiederò di "partecipare attivamente ai tavoli tecnici del Mipaaf..." ma immagino che non mi faranno entrare.

Saluti cordiali

Luigi Tega