Bio e Natura
Un bioinsetticida a basso impatto ambientale brevettato dall'Università di Sassari
Le biotecnologia è anche al servizio della difesa delle colture agrarie. Il batterio Brevibacillus laterosporus avrebbe un effetto simile al famoso Bacillus thuringensis: letale per ingestione per molti insetti ma non per l'uomo
20 marzo 2017 | C. S.
Un team di ricercatori dell’Università di Sassari, guidato da Luca Ruiu, ha individuato il potere pesticida naturale di un batterio, il Brevibacillus laterosporus, in grado di proteggere le colture salvaguardando l’ambiente. Approdata sulle pagine della rivista Scientific Reports del gruppo Nature, la ricerca ha anche portato allo sviluppo di un recente brevetto internazionale a firma dell’Università di Sassari.
La necessità di nutrire una popolazione globale in continua crescita richiede un incremento delle produzioni agrarie e zootecniche sulla superficie limitata del nostro pianeta. È perciò necessario sviluppare tecnologie che consentano di aumentare le rese di produzione in linea con i principi di salvaguardia ambientale. La tutela delle colture e degli animali in allevamento dai parassiti nocivi deve basarsi sempre di più sull’uso di pesticidi a basso impatto ambientale. In linea con questo approccio, la comunità scientifica e industriale è da anni impegnata nella scoperta e nello sviluppo di nuovi biofitofarmaci naturali.
Da queste motivazioni, nasce lo studio dell’Università di Sassari, portato avanti da un gruppo coordinato dal ricercatore di Entomologia Luca Ruiu e composto da Maria Giovanna Marche (Dottore di ricerca e attuale borsista Università degli Studi di Sassari), Maria Elena Mura (Dottore di ricerca e attuale borsista Università degli Studi di Sassari), Giovanni Falchi (Dottore di ricerca ed ex-collaboratore Bioecopest, Spin off Università di Sassari). I ricercatori hanno scoperto nuovi fattori di virulenza di origine proteica prodotti dal batterio Brevibacillus laterosporus che colpiscono gli insetti nocivi dopo ingestione: letali per i parassiti delle piante, dunque, ma innocui per l’uomo e gli animali a sangue caldo.
“Lo studio pubblicato su Scientific Reports e il brevetto associato sono un esempio di come il know how e gli sforzi dei ricercatori dell’Università possano portare non soltanto a risultati importanti dal punto di vista accademico, ma anche a risvolti significativi nel trasferimento tecnologico delle conoscenze in campo industriale”, ha dichiarato Ruiu, ricercatore di Entomologia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, fondatore della società Spin off Bioecopest, vincitrice del PNI-Premio nazionale dell’innovazione 2009.
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