Turismo

E' STATA FIRMATA A PARIGI LA CARTA EUROPEA DELL'ENOTURISMO

Definiti, dopo tre anni di lavoro, gli standard per le future Strade del vino d’Europa. Si tratta di un’iniziativa Interreg III C, sostenuta da Arev e dalle Città del Vino europee. Due le strade istituite: si differenziano in base allo standard di qualità. Tra i criteri da soddisfare la presenza di vini autoctoni certificati

01 aprile 2006 | T N

Le Strade del vino europee avranno regole e standard di qualità uguali dal Portogallo all’Ungheria. Nel pomeriggio del 28 marzo, a Parigi, presso la Maison d’Aquitaine, è stata firmata dopo tre anni di lavori la prima Carta europea sull’enoturismo e il primo vademecum sulle Strade del vino d’Europa. I principi generali della Carta erano stati sottoscritti a Frascati, lo scorso maggio.

L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto comunitario Interreg IIIC- sud Vintur (spazio europeo dell’enoturismo), sostenuto da Arev (Assemblea europea delle regioni vitivinicole), Recevin (Rete europea delle Città del Vino), le associazioni italiana, spagnola e francese delle Città del Vino, e infine le città di Buhl in Germania, Brda in Slovenia e Rodi in Grecia.

Sono due le tipologie di Strade, “Strada del Vino Europea” e “Strada del Vino Europea d’eccellenza”, che si differenziano per gli standard di qualità, più elevati nella seconda tipologia. In base al nuovo vademecum i criteri da soddisfare prevedono che nel territorio della Strada siano presenti prodotti autoctoni certificati, vini doc, uno specifico sistema di finanziamento, segnaletica e promozione, la presenza di personale in grado di parlare almeno due lingue europee e formato professionalmente sulle tipicità locali, sia in campo turistico che agroalimentare. Prioritariamente la scelta del personale delle Strade ricadrà sulle risorse professionali disponibili localmente. La Carta sarà distribuita in Italia sul numero di aprile di Terre del Vino, il mensile delle Città del Vino.

“Le future Strade del vino europee – sottolinea Floriano Zambon, presidente di Recevin e presidente delle Città del Vino italiane – dovranno favorire lo sviluppo di un turismo del vino sostenibile. Nei prossimi mesi prepareremo un dossier sull’enoturismo europeo, individueremo l’ente certificatore delle Strade del vino europee e richiederemo in sede comunitaria l’approvazione di un regolamento che armonizzi l’enoturismo in Europa”.

Le prime Strade del Vino europee potrebbero essere italiane, scelte tra le più virtuose all’interno delle 136 oggi riconosciute nel Paese. In Italia secondo il IV rapporto Città del Vino/Censis servizi sono 4 milioni i turisti del vino e 2,5 miliardi di € il giro d’affari annuo. In Europa (dato Censis servizi) i turisti del vino sono 20 milioni.

A Parigi in rappresentanza delle Città del Vino italiane erano presenti l’assessore alle Attività Produttive della provincia di Roma, Bruno Manzi; il vincesindaco di Benevento, Gianfranco Ucci; il sindaco di Montefalco (Perugia), Valentino Valentini; l’assessore all’Urbanistica del comune di Frascati (Roma), Tommaso Mascherucci.




Fonte: Massimiliano Rella

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