Salute
Un gene per la longevità
Lo studio è stato pubblicato su Science e permetterà di rivelare se un individuo è predisposto a raggiungere i cento anni, aprendo la strada verso una genomica personalizzata
03 luglio 2010 | F. C.
Che il destino fosse in parte scritto nel DNA era noto. Ora però sappiamo quali sono i profili genetici delle persone predisposte a raggiungere e superare la soglia dei cento. A rivelarlo, uno studio pubblicato oggi su Science e realizzato dallâIstituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Itb-Cnr), nellâambito di una collaborazione con la Boston University e con il contributo finanziario del Polo scientifico del gruppo MultiMedica. I risultati sono stati pubblicati dopo oltre dieci anni di analisi e lâéquipe è stata coordinata da Thomas Perls della Boston University.
âPaola Sebastiani della Boston University ha analizzato le variazioni geniche di circa mille individui americani tra i 95 e 119 anniâ, spiega Annibale Puca, autore delle studio e ricercatore dellâItb-Cnr e di MultiMedica, âidentificando 150 varianti che, se analizzate simultaneamente con un modello di calcolo innovativo, possono predire se un individuo raggiungerà i cento anni con una precisione dellâ80% circaâ.
Quali sono dunque le caratteristiche genetiche del centenario?
âPer un vero e proprio vantaggio genico nellâinvecchiamento di successo, è necessaria la somma di diverse modificazioni del patrimonio geneticoâ, prosegue il ricercatore del Cnr. âIn altre parole, non si è identificata, almeno per ora, unâunica variante che, se ereditata, porti con buona probabilità lâindividuo a diventare centenario, ma combinazioni di varianti geniche che influenzano sia la malattia, sia la resistenza a contrarle. Analizzando in dettaglio i profili genetici dei centenari, altrimenti detti 'firme genetiche', si è visto che ve ne sono ben 19 condivise da persone con caratteristiche similari, quali lâetà di sopravvivenza ed il ritardo a contrarre la malattia di Alzheimer, le malattie cardiovascolari e lâipertensioneâ.
Queste firme genetiche ârappresentano un passo ulteriore verso una genomica personalizzata e la medicina predittivaâ, afferma Thomas Perls, âpoiché il metodo analitico impiegato potrebbe essere utile per lo screening di numerose malattie e per la personalizzazione dei trattamenti farmacologiciâ.
Il team ha inoltre scoperto alcune differenze nei profili genetici dei centenari esaminati.
âSorprendentemente un gruppo presenta un profilo diverso che può essere spiegato con un forte contributo da parte dei fattori ambientali, oppure da varianti geniche che, se presenti, determinano fortemente la longevità ; questâultima ipotesi è più probabile, visto lâalto tasso di familiarità per longevità di questi centenari. Sarà di estremo interesse studiare ulteriormente il genoma di questi centenari con un profilo genetico 'normale' per valutare lâeventuale presenza di ulteriori varianti con un forte impatto sulla longevità â, conclude Puca.
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