Salute

Vino e salute, un binomio troppe volte messo in discussione

L’immagine del vino viene spesso messa in discussione, associando il nettare di bacco alle stragi del sabato sera, all’alcolismo e altri simili fenomeni sociali. E’ ora di dire la verità

06 dicembre 2008 | T N

Il vino non è un medicinale nè un farmaco.
Contiene tuttavia alcuni principi biologicamente attivi che, nel contesto di una sana dieta mediterranea, contribuiscono a mantenere sani corpo e mente.

Come ricordato nel corso del convegno “Vino e Salute”, organizzato dal Consorzio del Vino Doc Val di Cornia, sono numerosi gli studi epidemiologici che dimostrano i benefici della dieta mediterranea che comprende anche l’assunzione di massimo 30 grammi d’alcol al giorno, con netta preferenza per il vino rosso, messi anche a confronto con quelli della dieta Dash americana.
Tra i due sistemi dietetici, come dimostrato da una pubblicazione sull’American Journal of Cardiology del giugno 2008, portano “in generale a simili benefici in termini di riduzione degli eventi cardiovascolari in pazienti con precedente infarto del miocardio.”



Sebbene il paradosso francese, che dimostrerebbe la natura farmacologica del vino, ha trovato grande eco sugli organi di stampa, è bene riportare il binomio vino-salute nella sua giusta dimensione, ovvero valutandone e valorizzando gli effetti benefici di un moderato e consapevole consumo di vino, senza tuttavia voler o dover mitizzare gli effetti miracolosi di alcune molecole ma studiandone le caratteristiche per poter fornire un’informazione scientificamente corretta.

Un composto che ha assunto particolare fama è il resveratrolo, fenolo che ha molte proprietà salutistiche, al pari di altri simili fenoli a basso peso molecolare.
Recenti prove mediche hanno dimostrato l’effetto del resveratrolo nel ridurre il processo infiammatorio della mucosa gastrica con un’azione simile alla vitamina C. Tali sperimentazioni non ci devono stupire in quanto ormai sono ben note le proprietà nutraceutiche, in particolare antiossidanti e antinfiammatorie, di molti fenoli contenuti in molti alimenti della dieta mediterranea (olio d’oliva, frutta e verdura) tanto da essere stati anche ribattezzati biofenoli.
Ciò che invece è probabilmente sconosciuto ai più è la proprietà di fitoestrogeno del resveratrolo, come ricordato dal Dott. Ciatti, Presidente dell’Associazione Vino e Salute, dovuta alla struttura chimica del fenolo del vino, straordinariamente simile a quella del dietilsilbestrolo. Tale caratteristica potrebbe portare a ridurre il degrado cutaneo in menopausa come asserito e pubblicato dal Prof. Calabrese nel 1999.

Se è corretto affermare che non è il solo vino ad apportare tutti i benefici tipici della dieta mediterranea, sarebbe infatti necessario assumere litri di vino giornalmente per assumere concentrazioni significative di fenoli biologicamente attivi, è scientificamente corretto affermare che il vino fornisce il proprio contributo con molecole specifiche, quali il resveratrolo, e attraverso effetti combinati, con altri alimenti, e d’accumulo nel nostro organismo.

“Sono assolutamente deleterie per il comparto vinicolo – ha affermato il Coordinatore delle Città del Vino toscane, Giampaolo Pioli – le ricostruzioni, evidentemente strumentali, operate talvolta dalla carta stampata e dalla televisione. Imbattersi in video dove scorrono prima le immagini delle stragi del sabato sera e subito dopo quelle del sommelier che mesce del vino per degustazione è evidentemente un’operazione scorretta e sleale. Occorre equilibrio, prima di tutto riconoscendo che la cultura vinicola è lontana da quella dello “sballo” purtroppo tipica delle giovani generazioni.”

Forse in ultimo è anche bene ricordare che iniziano a essere pubblicati studi e ricerche che mostrano i benefici effetti sulla salute del buonumore, del sorriso.
La nostra tradizione mediterranea, fatta di convivialità, in cui il pasto è vissuto come incontro e come piacere, non quindi il solo nutrimento, aiuta certamente tale stato emotivo. Il vino, da sempre sulle tavole degli italiani, è imprescindibile elemento di questa storia, purchè, naturalmente, se ne faccia un uso moderato e consapevole.

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