Salute
La dieta del lockdown Covid19: tra vecchie abitudini e nuove tribù alimentari
Durante il lockdown, una parte degli italiani sembra aver seguito le raccomandazioni alimentari della dieta mediterranea. Contemporaneamente però è aumentato il consumo di comfort food e dolci
09 luglio 2021 | C. S.
E’ stato appena pubblicato su “ Nutrients” lo studio, condotto dai ricercatori OERSA (Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari) del CREA Alimenti e Nutrizione, che elabora i risultati del questionario appositamente messo a punto in pieno lockdown (aprile - maggio 2020), con l’intento di documentare i mutamenti intercorsi nell’alimentazione quotidiana durante la quarantena.

L’applicazione della cluster analysis, ossia una metodica analitica che permette di raggruppare gli individui in gruppi caratteristici è un elemento di novità che, rispetto ad altri studi simili, condotti nello stesso periodo, ha permesso di identificare 4 gruppi, in base agli andamenti dei consumi durante il lockdown paragonati a quelli abituali: gli “usual eaters”(51,4%), che non hanno modificato le loro abitudini, seguiti dai “more eaters”(41,4%) che, al contrario, hanno incrementato i consumi di quasi tutte le categorie alimentari investigate; vi sono poi gli “healthy eaters”(26,8%), che, invece, hanno incrementato il consumo di alimenti salutari come legumi, cereali integrali e frutta secca, ma al tempo stesso anche quello di dolci-; chiudono, infine, i “less eaters”(7,5%), caratterizzati da coloro che hanno ridotto i consumi. La relazione dei 4 gruppi con diverse variabili, ha permesso di sottolineare che chi possiede un’elevata aderenza alla Dieta Mediterranea ha continuato a migliorare le proprie abitudini alimentari anche durante il lockdown, mentre chi ha un’aderenza bassa non ha apportato miglioramenti. Nel periodo analizzato inoltre, si sono manifestate difficoltà socio-economiche, soprattutto tra i gruppi più vulnerabili come gli anziani. D’altra parte, però, due aspetti positivi sono emersi in tutti i 4 gruppi: maggior tempo speso a consumare i pasti insieme alla famiglia (circa nel 50% dei casi) e marcata attenzione al tema dello spreco alimentare (circa 80%).
Durante il lockdown, una parte degli intervistati sembra aver seguito adeguatamente le raccomandazioni degli esperti aumentando il consumo di frutta (24,5%), verdura (28,5%), legumi (22,1%), frutta secca (12%) e pesce (14%). Contemporaneamente però è aumentato il consumo di comfort food (22,7%) e dolci (36,9%) che insieme ad un’attività fisica non adeguata -più della metà degli intervistati infatti non ha praticato alcun tipo di attività o ne ha fatta meno di quanto indicato dalle raccomandazioni-, potrebbe essere stata la causa di un aumento di peso da parte di un gran numero di intervistati (circa 35%).

Hanno risposto 2768 persone, provenienti da tutte le regioni di Italia, di cui il 52 % costituito da femmine e il 48% da maschi. L’82% vive in famiglia e, di questi, il 20 % con bambini di meno di 12 anni, mentre l’16% vive da solo. La fascia di età più rappresentata è quella di 30-49 (32%) e 50-69 (33%) anni. I giovani tra i 18 e i 29 anni sono il 15%. Gli intervistati sono caratterizzati da un elevato livello di istruzione - il 69% è laureato e il 27% diplomato - e da una scarsa aderenza alla dieta mediterranea per il 62%.
“Nonostante una parte degli intervistati abbia seguito le raccomandazioni per mantenere abitudini alimentari e stili di vita sani, rispondendo dunque positivamente a questa situazione emergenziale – afferma la coordinatrice dello studio Laura Rossi, ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione - un’altrettanta parte non vi si è conformata adeguatamente, portando ad esacerbare condizioni presenti in Italia già prima del lockdown, come l’alta prevalenza di individui con sovrappeso o obesità e la scarsa aderenza alla Dieta Mediterranea.
“Inoltre - conclude Federica Grant autore principale dello studio - considerando che la pandemia è ancora in corso, queste evidenze dovrebbero essere il punto di partenza per la formulazione di future raccomandazioni e linee guida”
Potrebbero interessarti
Salute
I benefici degli Omega-3 solo di breve durata
E' stato scoperto che l’acido eicosapentaenoico dall’olio di pesce, un importante Omega-3, influisce sul metabolismo di ogni persona in modo univoco. Effetti forti ma di breve durata
31 ottobre 2025 | 13:00
Salute
Dormire bene e velocemente con più frutta e verdura nella dieta
Trovato un chiaro legame tra la qualità della dieta e la profondità del sonno. Piccoli cambiamenti nella dieta possono fare una grande differenza nel modo in cui riposiamo bene
28 ottobre 2025 | 15:00
Salute
Ecco i magnifici cinque composti salutistici dell'olio extravergine di oliva
Tra cinque componenti, i composti fenolici hanno il contenuto più basso ma il più alto contributo per la salute. I fitosteroli e i tocoferoli sono sottostimati per i loro benefici per la salute
20 ottobre 2025 | 16:30
Salute
Le donne della generazione X non possono fare a meno dello junk food
Gli adulti di mezza età, in particolare le donne, hanno molte più probabilità di essere dipendenti da alimenti ultra-processati rispetto alle generazioni più anziane. La dipendenza da cibo ultraprocessato legata a cattive condizioni di salute, problemi di peso e isolamento sociale
20 ottobre 2025 | 14:00
Salute
La carne magra di maiale aiuta i muscoli a rinforzarsi
Il contenuto di grasso di un cibo attenua la risposta di costruzione muscolare nel nostro corpo, secondo i ricercatori dell'Università dell'Illinois. Meglio allora la carne magra di maiale rispetto a quella più grassa
16 ottobre 2025 | 13:00
Salute
La sinergia salutistica tra digiuno intermittente e olio extravergine di oliva
I composti bioattivi nell’olio extravergine di oliva possono potenziare i benefici del digiuno migliorando la capacità antiossidante, riducendo l'infiammazione postprandiale e modulando il metabolismo cellulare
14 ottobre 2025 | 16:00