Salute 03/10/2019

La carne rossa non fa male, ma ad alcune condizioni

La carne rossa non fa male, ma ad alcune condizioni

Un convegno scientifico ha concluso che le carne non ingrassa, non fa male e non predispone a malattie tumorali. Ma a condizione che sia magra, di qualità e non sia carne processata: caratteristiche della carne di razza Piemontese


La carne bovina di razza piemontese promossa a pieni voti nell'ambito del 4° convegno scientifico svoltosi venerdì 27 settembre nella Casa della Piemontese a Carrù (CN), patria indiscussa del Bue Grasso. Esperti di nutrizione e alimentazione provenienti da varie parti d’Italia si sono confrontati sul tema, volutamente provocatorio, "Carne rossa, come il pesce?" sotto la sapiente regia del giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli. In apertura dei lavori il dott. Gianfranco Occelli, esperto di alimentazione e responsabile scientifico del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Bue Grasso di Carrù, ente organizzatore del convegno, ha sottolineato come: "La carne di razza piemontese, dal punto di vista nutrizionale e salutistico, sia incomparabile con tutti gli altri tipi di carne. Ha una bassa percentuale di grassi saturi e colesterolo una buona quota di omega 3. Le altre razze bovine europee hanno fino a 4/5 volte i grassi della piemontese, che aumentano l’infiammazione silente e accorciano la vita delle cellule. La piemontese, al contrario, ha grassi sani, paragonabili a quelli del pesce. Inoltre, la scarsa presenza di tessuto connettivo nelle fibre muscolari rende questa carne, anche se molto magra, particolarmente tenera e gustosa. Possiamo tranquillamente affermare che, dal punto di vista nutrizionale e salutistico è una delle migliori carni al mondo. Lo scopo del convegno era quello di mettere queste conoscenze scientifiche a disposizione di tutti, in modo che ciascun consumatore possa operare una scelta libera e consapevole”.

Il convegno ha proposto una carrellata di illustri relatori che hanno analizzato peculiari aspetti dell'alimentazione e della nutrizione. Il dott. Enrico Veronese, biologo nutrizionista tra i massimi esperti italiani, ha dimostrato, dati alla mano, come: "La carne rossa non sia nociva per la salute e in modo particolare non abbia un'incidenza significativa sulla formazione di tumori al colon. Il rischio assoluto di contrarre il cancro è dell’1%, dato non significativo, e riguarda solo il consumo di carni industriali e processate e quindi non attribuibile alla carne bovina di razza piemontese, notoriamente prodotta con metodi "green" in grado di mantenere e preservare tutte le sue caratteristiche organolettiche e salutistiche. Caratteristiche che la rendono ideale per l'alimentazione degli sportivi e delle persone che hanno cura del proprio benessere, per gli anziani e per i bambini: mi sento di consigliare il consumo di carne rossa senza problemi, purché di qualità come la piemontese, che possiede sostanze altamente funzionali come carnosina, creatina e acido linoleico coniugato”.

La dott.ssa Gigliola Braga, biologa nutrizionista e scrittrice, autrice di numerosi best-seller sul metodo alimentare Zona ideato dal biochimico americano Barry Sears ha sottolineato: “La fondamentale importanza delle proteine e quindi della carne rossa, in una dieta sana ed equilibrata. Infatti, esse rappresentano una componente alimentare indispensabile per la costituzione della massa magra; sono una fonte essenziale di aminoacidi, ritardano i sintomi dell'ipoglicemia e se bilanciate con un'adeguata quota di carboidrati prolungano il senso di sazietà, contribuendo a contenere la cosiddetta infiammazione silente. Molto importante il tipo di cottura, che non deve superare temperature superiori ai 300 gradi e per tempi prolungati, é utile associare sempre il consumo di carne rossa a verdure colorate che contengono molti polifenoli".

La dott.ssa Susanna Bramante, agronoma, docente ed esperta di biotecnologie genetiche, autrice del libro “La soia: fa bene o fa male?” ha dimostrato, anche in questo caso supportata da ricerche e dati scientifici come: "La soia non possa essere considerata un'alternativa alla carne e in modo particolare della carne rossa. Infatti, la carne contiene proteine nobili e tutti gli aminoacidi essenziali e potenzia la sintetizzazione delle proteine miofibrillari. Caratteristiche che sono presenti solo in percentuali molto basse, se non addirittura assenti nella soia, dove tra l'altro gli omega 3 si presentano a catena corta. Inoltre, per renderla commestibile per l’uomo, a livello industriale la soia viene sottoposta a manipolazioni e passaggi estremamente sofisticati che la destrutturano e ne fanno un alimento altamente “processato”.

La conclusione è stata affidata aI dott. Lorenzo Bonoldi, responsabile del progetto “Filiera Nutrizionale”, nato con l’obiettivo di fornire agli animali alimenti ad alto contenuto di omega 3 naturali, per migliorare l’impatto che l’alimentazione umana può avere sulla salute, riequilibrando tutta la catena alimentare. "La carne non può essere sostituita e la nostra mission è renderla più buona e salutare - ha ribadito Bonoldi - Tenerezza, marezzatura (grado di grasso) e salubrità sono le tre parole chiave del nostro lavoro, che si basa su un concetto quasi banale, ma essenziale: una buona nutrizione dell'animale dà un prodotto alimentare più sano".

Dal moderatore del convegno, il critico gastronomico Edoardo Raspelli, l’apprezzamento più bello alla carne piemontese: «La più saporita, l’unica che puoi mangiare cruda senza olio e sale. Che sia sana lo dicono i tecnici, io che sono un goloso dico che è soprattutto buona».
Una mattinata di indubbio interesse divulgativo svoltasi anche grazie alla partecipazione di Anaborapi e Coalvi.

di C. S.