Salute
Meno zuccheri e più olio d'oliva per la salute del cuore
Le diete degli anni 1990 hanno disequilibrato l'apporto calorico a sfavore dei grassi ma oggi sappiamo che i carboidrati, specie quelli raffinati, fanno molto male all'apparato cardiocircolatorio. Il consiglio dell'American Heart Association? Più olio d'oliva
31 maggio 2018 | T N
Dopo anni in cui i grassi venivano addirittura banditi dalle diete, per far posto a carboidrati e proteine, oggi la retromarcia.
I grassi devono far parte della dieta quotidiana. Ma attenzione, non tutti i grassi, vanno privilegiati i grassi monoinsaturi e quelli polinsaturi mentre quelli saturi devono limitarsi al 10% delle calorie ingerite. Questa percentuale deve poi scendere al 7% nel caso la persona abbia problemi cardiocircolatori o è affetta da malattie metaboliche come il diabete.
A dirlo è una raccomandazione dell’American Heart Association, pubblicata su Circulation.
Il primo consiglio è di limitare i grassi saturi, che in eccesso possono davvero far male.
"Molte ricerche hanno evidenziato che troppi grassi saturi nella dieta aumentano il colesterolo “cattivo” LDL peggiorando lo stato delle arterie, favorendo la comparsa di aterosclerosi e quindi aumentando il rischio di infarto e ictus" ha detto Frank Sacks, coordinatore del documento e docente di prevenzione cardiovascolare ad Harvard.
Ma attenzione perchè non è consigliabile sostituire i grassi saturi con carboidrati.
"Gli studi mostrano che l’opzione vincente è rimpiazzare i saturi con mono e polinsaturi che si trovano in vari oli vegetali, dall’olio d’oliva prevalentemente ricco di monoinsaturi a quelli di soia o di mais che abbondano in polinsaturi - conclude Sacks - Questo riduce la probabilità di malattie cardiovascolari di circa il 30 per cento, un effetto analogo a quello che si può ottenere con farmaci come le statine: il dato si è verificato sia attraverso sperimentazioni cliniche controllate, sia tramite studi prospettici osservazionali in diverse popolazioni, perciò significa che è solido e veritiero".
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