Salute

VINO E OLIO DI OLIVA NON SONO DEI MEDICINALI, MA FANNO BUONA SALUTE. IL NOSTRO STAR BENE POGGIA SU UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE. E’ ORA DI RISCOPRIRNE GLI EFFETTI OLTRE I PREGIUDIZI

Ai nostri comparti produttivi, come pure agli stessi consumatori, manca una corretta informazione. Con “Enotria” 2006, l’annuario edito dall’Unione Italiana Vini, si presenta questa volta un’edizione interamente dedicata al tema vino e salute, con uno sguardo di rilievo anche per l’olio extra vergine di oliva

25 febbraio 2006 | T N

Ci sarà un conferenza stampa di presentazione della rivista il 30 marzo 2006, alle ore 11.30, presso il
Parlamentino del Palazzo dei Giureconsulti, via Mercanti 2, Milano. Noi, tuttavia, abbiamo il piacere di presentare anzitempo il prezioso volume monotematico perché riteniamo il tema trattato tra i più significativi e attuali.

Marco Mancini, direttore sia del settimanale “il Corriere vinicolo”, sia dello stesso annuario dell’Unione italiana vini “Enotria”, è ben soddisfatto del lavoro compiuto da una team di giornalisti e di esperti di primo piano, con la supervisione di Alberto Bertelli, dell’Università degli Studi di Milano, nonché presidente della Sottocommissione “Vino e salute” dell’Oiv, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino.

Un’importante spazio è riservato, oltre che al vino, anche all’olio extra vergine di oliva, a firma dell’oleologo Luigi Caricato. “I dati oggi a disposizione – scrive l’autore - sono ancora limitati per poter trarre conclusioni definitive. Il cammino è infatti lungo e laborioso – anche perché le attività di ricerca sono solo agli inizi, soprattutto con gli studi sperimentali effettuati nell’uomo – ma le premesse, in ogni caso, sono buone e propositive. Occorre comunque colmare, nel frattempo, anche le vistose lacune sul fronte della comunicazione, con un approccio più divulgativo, rivolto a un più vasto pubblico”.

Sul fronte del vino se ne dicono tante, e si tratta di annotazioni spesso inesatte, in alcuni casi perfino disinformazione pura. Per questo si è sentita l’esigenza di fare chiarezza. Mancini, il direttore di “Enotria” e “Corriere vinicoo”, non ha avuto dubbi e ha pensato bene di fornire contenuti certi, scientificamente attendibili al lettore. E il lettore di “Enotria” non è solo il produttore vinicolo o l’enotecario, comprende un pubblico qualificato di cultori del prodotto.
Il piano del lavoro è stato così ben strutturato da non presentare alcuna lacuna, a dar man forte al team di giornalisti ed esperti la supervisione dello studioso Alberto Bertelli, già nota figura di rilievo tra coloro che il vino lo affrontano dal punto di vista della scienza.



Alla conferenza stampa interverranno tra gli altri Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini, Alberto Bertelli, dell’Università degli Studi di Milano e presidente della Sottocommissione “Vino e salute” dell’Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino), e Marco Mancini, direttore responsabile di “Enotria”. L’iniziativa avviene in stretta collaborazione con l’Ance, Associazione nazionale cardiologi del territorio.

È nel 1991 che per la prima volta si accendono i riflettori su questo argomento: un ricercatore francese di nome Serge Renaud sconvolge il mondo rivelando alla televisione americana i sorprendenti risultati di uno studio epidemiologico sul rapporto tra consumo di vino ed effetti benefici per la salute. Lo studio passa alla storia sotto il nome di “paradosso francese”.
Da allora la ricerca ha fatto molti passi avanti e oggi è scientificamente provato che un moderato consumo di vino ha effetti positivi sulla salute. Molti però sono ancora i pregiudizi e i limiti dell’informazione e per questo “Enotria” propone un quadro d’insieme del rapporto vino e salute che non si limita soltanto ai puri dati scientifici, ma prende anche in considerazione molti aspetti di tipo economico, politico e istituzionale con cui sempre più spesso questo fenomeno deve confrontarsi.

La ricerca
Molte sono state le difficoltà che il vino ha dovuto affrontare per entrare nel mondo della ricerca, non solo per motivi di ordine economico, ma anche e soprattutto “filosofico”. Grazie a interviste esclusive ai nomi più noti del mondo accademico internazionale, dagli Usa alla Francia, passando per il Sudafrica, l’Australia e toccando naturalmente anche l’Italia, impegnata in prima linea e con ricercatori di primissimo livello, viene delineato un quadro complessivo delle ultime ricerche scientifiche e delle prospettive che aprono gli studi in corso.

La politica
“Enotria” tocca l’aspetto istituzionale, analizzando il ruolo e le iniziative, poche e talvolta discutibili e confuse, messe in atto dall’Organizzazione mondiale della sanità, dall’Unione Europea e dal nostro Governo.

L’alimentazione e la comunicazione
Ampio spazio viene dato al ruolo del vino in una corretta alimentazione (dieta mediterranea), agli aspetti legati alla medicina estetica, ai fitocomplessi, per arrivare alla comunicazione e al marketing.

L’opinione del consumatore
Un sondaggio sul tema “vino e salute” condotto da “Enotria” su 500 consumatori tra Milano, Roma e Napoli offre uno spaccato interessante del livello di conoscenza sviluppato oggi in Italia e mettendo in luce l’esigenza di una maggiore e più qualificata informazione.

Il vino non è un medicinale, ma fa buona salute
“Lungi da noi l’idea di considerare il vino un medicinale – spiega Marco Mancini, direttore di ‘Enotria’ -. Il vino è e resta un grande piacere per i sensi e per l’anima, ma perché ignorare la sua capacità, più volte scientificamente confermata, di prevenire alcune diffuse e pericolose malattie? Credo sia giusto ricordare l’affermazione di Serge Renaud, uno dei padri del ‘paradosso francese’: ‘A chi sbandiera i dati delle intossicazioni da alcol suggerirei di fare un paragone con il numero di infarti miocardici nei Paesi in cui non si consuma vino”.

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