Salute
Latte, yogurt e formaggi contro l'ipertensione
Gli effetti positivi di latte, yogurt e formaggi contro l'ipertensione sarebbero dovuti alla presenza di peptidi bioattivi, che si formano durante la digestione delle proteine tipiche del siero del latte. Queste sostanze avrebbero un effetto simile ai farmaci anti-ipertensivi
05 novembre 2015 | T N
Latte, formaggi e yogurt possono contrastare l'ipertensione. A suggerirlo è uno studio statunitense pubblicato sul British Journal of Nutrition.
Nelle conclusioni del loro studio, durato ben diciassette anni, affermano che “il consumo di latticini, se parte ci un regime dietetico nutriente e energicamente bilanciato, potrebbe apportare benefici in termini di controllo della pressione sanguigna e prevenire o ritardare la comparsa dell’ipertensione”.
Non si tratta di una novità assoluta. Il latte è già parte della piramide alimentare della Dieta Mediterranea, elaborata dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) che suggerisce di consumarne 2-3 porzioni al giorno, “preferibilmente a ridotto contenuto di grasso”.
Gli effetti maggiori di questi prodotti sarebbero in prevenzione più che in fase di cura.
La dose consigliata giornaliera, da consumare per ottenere dei benefici, si aggirerebbe, secondo lo studio, attorno ai duecento grammi di latte e derivati: questa sarebbe in grado di far ridurre la percentuale di rischio di avere l’ipertensione di circa il 3%. Non solo, nel caso dello yogurt ogni porzione in più è associata a una riduzione del 6% del rischio di ipertensione.
Gli effetti positivi sarebbero dovuti alla presenza di peptidi bioattivi, che si formano durante la digestione delle proteine tipiche del siero del latte e che hanno la capacità di inibire l’enzima di conversione dell’angiotensina.
Grazie a queste sostanze, latte e yogurt avrebbero effetti simili a quelli dei farmaci anti-ipertensivi, senza produrre effetti collaterali indesiderati.
Naturalmente il consumo va ben graduato e bilanciato in una dieta, tenendo conto di vari fattori, tra cui il colesterolo.
In Italia, secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità, è iperteso oltre 30% della popolazione; in particolare, il problema riguarderebbe il 33% degli uomini e il 31% delle donne, mentre un altro 19% di uomini e il 14% delle donne sarebbero a rischio ipertensione.
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